La guerra in Ucraina

Cosa comporta la legge marziale nei territori occupati dalla Russia

Le principali conseguenze per i civili riguardano le limitazioni agli spostamenti e la possibilità di essere trasferiti coattivamente altrove

Cosa comporta la legge marziale nei territori occupati dalla Russia
Stringer/Anadolu Agency via Getty Images
L'ingresso di Mariupol, 15 settembre 2022

Il presidente russo Vladimir Putin ha proclamato oggi la legge marziale in quattro regioni parzialmente occupate dell'Ucraina che la Russia rivendica come proprie, nonostante  non ne controlli completamente nessuna.

È una legge che risale al 2002 e non era finora mai stata utilizzata. Ecco cosa comporta per le aree sotto occupazione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia.

La legge marziale in Russia implica automaticamente una mobilitazione generale o parziale delle truppe, ma da questo punto di vista non cambia nulla: Mosca sta già arruolando gli abitanti dei territori occupati. Costringere i civili a prestare servizio nelle forze armate di una potenza occupante è definito come una violazione delle Convenzioni di Ginevra sulla condotta in guerra.

La legge marziale consente inoltre alle autorità di limitare i movimenti della popolazione e di stabilire il coprifuoco. Le autorità possono imporre posti di blocco sulle strade e perquisire i veicoli, trattenendo fino a 30 giorni chi viola la disposizioni.

Le autorità insediate dal Cremlino a Kherson hanno già annunciato un divieto alla popolazione civile di entrare nella regione, in vigore per una settimana, ma smentito per ora che sia necessario un coprifuoco.

La legge marziale permette poi  il trasferimento forzato di persone in altre regioni, l'evacuazione di "oggetti di importanza economica, sociale e culturale". Il capo dell'amministrazione filorussa Vladimir Saldo ha annunciato di prevedere l'evacuazione di 50.000-60.000 persone entro sei giorni.

Il capo del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, ha affermato che 5 milioni di residenti nelle regioni del Donbass e in altre parti dell'Ucraina sudorientale hanno "trovato rifugio" in Russia negli ultimi anni dalla "persecuzione di Kiev". L'Ucraina ha accusato la Russia di aver deportato persone dai territori occupati. Un inviato degli Stati Uniti ha dichiarato a settembre che la Russia potrebbe aver deportato con la forza tra 900.000 e 1,6 milioni di ucraini, accusandola di crimini di guerra.