La tentazione cospirazionista di Elon Musk

Il miliardario ha twittato il link a una teoria complottista. Il tweet è stato cancellato ma è bufera

La tentazione cospirazionista di Elon Musk
Hannibal Hanschke/Pool AP, File
Elon Musk

Elon Musk è il proprietario di Twitter da soli tre giorni e nel suo nuovo ruolo di Chief Twit “living the dream” ha già postato la sua prima teoria cospirazionista. Rispondendo a un tweet di Hillary Clinton sul violento attacco subito venerdì scorso dal marito della speaker della Camera, Nancy Pelosi, Musk ha twittato il link a un articolo contenente una teoria complottista secondo la quale Paul Pelosi, ubriaco, era in realtà venuto alle mani con un prostituto. La teoria non è suffragata da alcuna prova. Il testo del tweet di Musk suggeriva: “C’è una minima possibilità che dietro questa storia ci sia dell’altro“. Il tweet è stato cancellato poche ore dopo la pubblicazione. Aveva ricevuto 28mila retweet e 100mila like. 

La fonte del rimando di Musk è un giornale completamente screditato da tempo, il Santa Monica Observer, che per esempio nel 2016 aveva sostenuto che la vera Hillary Clinton fosse morta e al dibattito tv contro Trump avesse partecipato una sua controfigura. Che garante sarà Musk il filo-cospirazionista contro la disinformazione?

Il Chief Twit prima e dopo l’acquisizione ha fatto promesse a tutti: agli inserzionisti (“Non sarà una terra di nessuno”), ai bannati (”Chiunque sia stato sospeso per motivi futili o dubbi sarà liberato dalla prigione di Twitter”), a chi teme il dilagare di troll e tossicità (“Formeremo un consiglio di moderazione dei contenuti”), agli Stati, dei quali ha dichiarato più volte che rispetterà le regole (buona fortuna con i regimi). 

Quali promesse vorrà e quali potrà mantenere? Il licenziamento in tronco del top management, la revisione del codice, i tagli pesantissimi al personale parlano di un’ansia interventista che forse crede all’esistenza di soluzioni semplici per una questione che invece è estremamente complessa, e che nemmeno il vecchio Twitter era ancora riuscito a risolvere pienamente: la creazione di luoghi liberi, inclusivi, tolleranti e giusti. 

"Troppo presto per dirlo”, rispose Zhou Enlai, primo premier della Repubblica Popolare Cinese, a chi gli aveva chiesto un’opinione sull’impatto della Rivoluzione francese. Era  passato un secolo e mezzo ma per un giudizio serviva altro tempo. Dopo tre giorni possiamo già dare una risposta su Elon Musk?