'Ndrangheta

4 tonnellate di coca nelle scatole di banane: 36 arresti al porto di Gioia Tauro, anche un doganiere

Vasta operazione della guardia di finanza, 300 militari impiegati in 8 regioni dal Sud al Nord. Sequestri e confische per 7 milioni. Lo stupefacente importato dal Sudamerica, avrebbe fruttato 800 milioni di euro

4 tonnellate di coca nelle scatole di banane: 36 arresti al porto di Gioia Tauro, anche un doganiere
gdf
Ndrangheta: narcotraffico a Gioia Tauro

Come hub il porto di Gioia Tauro, i panetti di coca nascosti nelle scatole di banane che venivano dal Sudamerica, ma sul traffico, "vigilava" un funzionario dell'antifrode delle dogane, che truccava gli esiti dello scanner dove passava tutta la "merce", quanto transitava per i containers: 36 arresti per narcotraffico al porto di Gioia Tauro, nell'ambito di una vasta operazione che ha portato al sequestro di 4 tonnellate di cocaina. 

Ndrangheta: narcotraffico a Gioia Tauro gdf
Ndrangheta: narcotraffico a Gioia Tauro

Una vera "società di servizi" del crimine
L’organizzazione criminale - così i finanzieri - assicurava la "logistica del narcotraffico come se fosse una vera e propria società di servizi, articolata su tre distinti livelli di soggetti: esponenti delle principali famiglie di ‘ndrangheta, coordinatori delle squadre di operai portuali infedeli, che retribuivano la squadra con una “commissione” fino al 20% del valore del carico ed operatori portuali, materialmente incaricati di estrarre la cocaina dai containers.
Tutti, comunicavano con telefoni cellulari criptati. 
 

Ndrangheta: narcotraffico a Gioia Tauro Gdf
Ndrangheta: narcotraffico a Gioia Tauro

Impiegati 300 militari della finanza
Trecento militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria impegnati per la vasta operazione, nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Bari, Napoli, Roma, Terni, Vicenza, Milano e Novara. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia.

A "vigilare", un complice del narcotraffico
"È inoltre emerso - scrivono gli investigatori - il coinvolgimento di un appartenente all’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, arrestato ed ora in carcere: sfruttando le proprie mansioni nell’ambito dei controlli ispettivi, alterava l’esito della scansione radiogena, operata su un container contenente 300 Kg di cocaina, oscurando le anomalie riscontrate". 
Per il suo lavoro, il doganiere intascava denaro corrispondente al "3% del valore del carico illecito".

Gli arresti in 8 regioni d'Italia
Gli arresti, per 36 soggetti (34 in carcere e 2 ai domiciliari) coinvolti in traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravato dalla finalità di agevolare la Ndrangheta. Contestualmente, perquisizioni e sequestri, per confiscare beni e disponibilità "riconducibili ai membri dell'organizzazione": per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro.
Oltre all'intero patrimonio aziendale di 2 imprese, attive nel settore dei trasporti ed utilizzate - secondo gli investigatori - per compiere gli illeciti.

L'operazione costituisce l'epilogo di complesse indagini, nelle quali sono state sequestrate 4 tonnellate di cocaina, per un valore al dettaglio - se immesse sul mercato - di 800 milioni di euro.