Barilla, il caso della pasta con farina di insetti. Ma l'azienda non l'aveva mai proposta

Dopo la bufera social per un video in cui si parlava delle proprietà nutrizionali di alcune specie di insetti, consumate in diversi Paesi, il colosso alimentare chiarisce: "La nostra pasta continua ad essere prodotta con grano 100% italiano"

Barilla, il caso della pasta con farina di insetti. Ma l'azienda non l'aveva mai proposta
ANSA/UFF ST BARILLA
Lo stabilimento Barilla di Pedrignano (Parma)

Una polemica inutile. E in gran parte pretestuosa. Si può sintetizzare così il gran polverone che ha investito il Gruppo Barilla nelle ultime ore sulla vicenda della “pasta fatta con gli insetti”. Un concetto del tutto fuori dalla realtà, che però ha tenuto occupati a lungo i social, con tanto di interventi di alto livello e le prese di posizione dell’azienda, costretta quasi a chiarire l’ovvio.

Tutto è partito da un video, promosso dalla Fondazione Barilla, pubblicato settimane fa ma tornato alla ribalta solo adesso, in cui un comico, Carmine Del Grosso, parla delle proprietà nutrizionali di alcune specie di insetti (ricchi di proteine), diffusi nella dieta alimentare di molti Paesi. È bastata qualche battuta provocatoria per far cadere in un’innocente “trappola logica” decine e decine di utenti (e, deduttivamente, consumatori di prodotti della multinazionale con sede a Parma). E giù, tutti a lanciare l’allarme: la Barilla vuole produrre pasta a base di insetti e sta lanciando una specie di “sondaggio” per valutare l’impatto che l’idea avrebbe sul mercato. Nel video, infatti, Del Grosso concludeva: “Gli insetti sono fonte di proteine...E tu cosa ne pensi?”. È bastata questa semplice e chiarissima domanda, che evidentemente non rimanda a un progetto commerciale innovativo e controverso, per scatenare il putiferio: Aiuto! La Barilla vuole produrre una pasta a base di farina d’insetti!

Inevitabili le polemiche, soprattutto sui social, soprattutto su Twitter. Decine di post ironici, dissacranti, di protesta pacata o più veemente. “La pasta con gli insetti mangiatevela voi!”, “Non comprerò più prodotti Barilla!”, e così via.

Dalla polemica social si è passati alla diatriba politica, dal momento che anche Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier, si è fatto coinvolgere nel dibattito e, mosso dal suo antico interesse di difendere l’italianità di prodotti realizzati e consumati nel nostro Paese, oltre che delle tradizioni locali, ha voluto rispondere così alla domanda di Carmine Del Grosso.

“In merito ad alcuni commenti apparsi sul web e su alcune testate, vorremmo precisare che non abbiamo annunciato il lancio di nessuna pasta o alimento prodotto con farina di insetti, nemmeno abbiamo alcuna volontà o interesse aziendale in tal senso. La nostra pasta continua ad essere prodotta con grano duro 100% italiano”. Con queste parole, il Gruppo Barilla ha risposto in una nota alle dichiarazioni di Salvini. Nei giorni scorsi, ha ricostruito l'azienda, la Fondazione Barilla ha pubblicato sui propri canali social un video in cui con ironia affrontava il tema degli insetti come possibile fonte proteica alternativa, come già avviene in molti Paesi del mondo. 

In merito ad alcuni commenti apparsi sul web e su alcune testate, vorremmo precisare che non abbiamo annunciato il lancio di nessuna pasta o alimento prodotto con farina di insetti, nemmeno abbiamo alcuna volontà o interesse aziendale in tal senso. La nostra pasta continua ad essere prodotta con grano duro 100% italiano

Il comunicato di Gruppo Barilla in cui si precisa che non verrà prodotta pasta con farina di insetti

Ora, una precisazione è opportuna. La Fondazione Barilla è una realtà ben distinta dall’azienda produttrice: si tratta infatti di un ente indipendente, di ricerca e divulgazione, che si occupa di studiare in maniera approfondita i sistemi agro-alimentari, per comprendere questioni fondamentali quali lo spreco alimentare e l'esaurimento delle risorse della Terra. 

E non è la prima volta che la Fondazione promuove iniziative e campagne di sensibilizzazione su stili di vita, non solo alimentari, considerati “alternativi” o, per certi versi, ancora lontani dalle abitudini degli italiani a tavola. Siamo ancora i primi consumatori al mondo di pasta e l’adesione alla dieta mediterranea è tuttora molto forte nella Penisola, nonostante innesti e scelte nutrizionali ormai molto popolari anche dalle nostre parti (vegetarianesimo e veganesimo).

Il video, alla fine, è stato ritirato e anche su questo si sono levate diverse proteste, come quella di Selvaggia Lucarelli, che ha accusato Barilla di scarso coraggio.

Se diventa necessario che anche il Gruppo chiarisca la propria posizione con un comunicato ufficiale, per ribadire a chiare lettere la sua totale estraneità a iniziative come quella che si è voluto far credere, qualche domanda bisogna pur farsela. Nella clip non veniva suggerita in alcun modo, neanche in maniera velata, l'ipotesi “pasta con farina di insetti”. La domanda finale, con cui la “pillola” si concludeva e in risposta alla quale si è levato un grande “no” corale, ha scatenato una polemica che, a ben vedere, appare forse un po’ pretestuosa, soprattutto considerando il soggetto che si è intestato l’iniziativa (la Fondazione, lo ribadiamo, e non l’azienda). Nessun interesse commerciale, quindi. Nessuna operazione di marketing. Pura e semplice sensibilizzazione, informazione e diffusione di dati su cui permangono posizioni di forte pregiudizio. E le reazioni che si sono avute lo confermano.