Le scelte del governo

Giorgia Meloni: "Verificheremo con l'Unione europea come aggiornare il Pnrr"

In videocollegamento con i sindaci, la presidente del Consiglio fa il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e annuncia interventi sulla norma che definisce l'abuso di ufficio. Il presidente Anci Antonio Decaro: "Verificheremo gli impegni"

Giorgia Meloni: "Verificheremo con l'Unione europea come aggiornare il Pnrr"
Facebook/Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana

Oggi la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni è intervenuta in videocollegamento all'assemblea dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), in corso a Bergamo, ed è stata soprattutto l'occasione per fare il punto su come l'esecutivo intenda muoversi rispetto ai fondi europei del Next generation EU e al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ne delinea le destinazioni.

“Mi dispiace che la mia presenza abbia interrotto un dibattito fondamentale sul tema della aggressione russa nei confronti dell'Ucraina”, esordisce però Meloni,  “voglio mandare un abbraccio al  sindaco di Leopoli”, anch'egli collegato con l'assemblea: "Il governo italiano continuerà a essere fieramente schierato a sostegno della causa ucraina". Il primo cittadino ha invitato la premier nella città dell'Ucraina occidentale: “Le devo fare assaggiare il nostro caffè”. Invito subito accettato: "Affare fatto, verrò sicuramente nel mio prossimo viaggio in Ucraina, ne ho parlato con Zelensky e sicuramente verrò a Leopoli per conoscerla e per assaggiare il caffè".

"Sono dispiaciuta di non poter partecipare in presenza, non avrei mai mancato la presenza di persona ma come sapete non siamo in una condizione di normalità: il governo è nato in un periodo particolare, in cui ci sono scadenze molto complesse" come la legge di bilancio sulla quale “stiamo lavorando al massimo della velocità”, spiega.

Superato lo scoglio della manovra, "vogliamo dare vita a una nuova stagione di riforme - dice -  che va scritta in un quadro di coesione nazionale che preveda fondamentalmente due direttrici: presidenzialismo e attuazione dell'autonomia differenziata". 

Pnrr “ineludibile”, ma da aggiornare

"Dobbiamo verificare con l'Ue le misure più idonee ad aggiornare il Pnrr". Meloni, pur cautamente, conferma la linea di una revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, annunciata in campagna elettorale. “Come ha detto il presidente Mattarella”, ricorda la presidente, “il Pnrr è un appuntamento che l'Italia non può eludere, una straordinaria opportunità per modernizzare l'Italia: perché le risorse non rimangano sulla carta sono importanti Comuni, Province e Regioni. Il Governo è pronto a fare tutto il possibile per consentire ai Comuni di svolgere il ruolo al meglio. Negli ultimi anni sono stati fondamentali per le opere pubbliche, senza più l'intermediazione delle Regioni: un'innovazione importante ma anche una sfida, e i Comuni hanno bisogno del sostegno dello Stato”.

"Oggi - prosegue - siamo nella fase in cui siamo chiamati ad affrontare concretamente l'avvio dei cantieri per questo ovviamente è necessario accelerare l'iter di approvazione dei progetti e rilascio dei pareri, è un tema enorme: siamo assolutamente aperti a ogni contributo utile. Nel passaggio tra assegnazione e utilizzazione delle risorse ovviamente come era inevitabile emergono tutti i problemi di sistema di regole rigide frammentate e complesse. Servono norme certe, semplici, stabili".

"Il Pnrr assegna ai Comuni 40 miliardi di euro per la rigenerazione urbana - aggiunge -  Il governo ha immediatamente riattivato a Palazzo Chigi la cabina regia su Pnrr. Nei primi incontri con le amministrazioni emersa la necessità di maggiore coordinamento, collaborazione più forte fra il governo, la filiera istituzionale e i corpi intermedi: serve lavoro di squadra, collaborazione strutturale per risolvere le criticità in tempo reale e arrivare all'obiettivo".

La premier sottolinea poi la necessità di “mettere i comuni in condizione di gestire alcuni servizi”, per esempio "sui fondi di coesione abbiamo avviato un monitoraggio: vanno inseriti in una programmazione più organica che dia alla nazione una visione strategica complessiva". 

Centralità ai comuni

La presidente del Consiglio si rivolge alla platea assicurando di “credere fermamente nel ruolo dei sindaci, non è piaggeria: nella relazione programmatica al Parlamento qualche settimana fa ho detto che fra le priorità del governo c'è proprio quello di dare una nuova centralità ai comuni d'Italia”, sui quali “si fonda l'identità italiana. I sindaci, oggi più di ieri, sono in prima fila nell'impegno politico, svolgono il lavoro più difficile in ambito istituzionale". 

Anche per questo, "penso sia arrivato il momento di affrontare il tema della responsabilità dei sindaci: bisogna definire meglio a partire dall'abuso d'ufficio le norme penali per i pubblici amministratori che oggi hanno un perimetro così elastico che" lasciano spazio a "interpretazioni troppo discrezionali". C'è insomma una "paura della firma" che "inchioda la nazione".

Un altro passaggio dell'intervento di Giorgia Meloni riguarda la “spada di Damocle” del caro-energia: “Drena risorse, gli interventi per calmierare ci costano circa 5 miliardi di euro al mese: stiamo studiando le proposte arrivate, se non interverrà la commissione europea sarà difficile fare fronte a questi costi”. Intanto, comunque, "per i Comuni su questa materia abbiamo stanziato circa 530 milioni di euro" poi c'è "una serie di altri interventi" come il fondo di solidarietà comunale, il sostegno ai servizi sociali comunali e agli asili nido, il contributo "che diventa strutturale e a regime e non più una tantum di 110 milioni sul minor gettito Tasi".

La premier auspica poi che "i comuni italiani siano nostri alleati: rappresentiamo tutti gli stessi cittadini, è un lavoro che possiamo fare insieme. Il governo ci sarà, sarà al vostro fianco, perché l'Italia è messa in una situazione complessa. Ma ha il vantaggio della forza e della creatività dei suoi cittadini e di coloro che li rappresentano. Noi ce la mettiamo tutta, voi anche, se lavoriamo insieme possiamo fare un ottimo lavoro". Ha inoltre riconosciuto che spesso i primi cittadini affrontano problemi “con strumenti insufficienti" per dare "risposte efficaci" ma "se qualcuno ha paura di fare il sindaco meglio che faccia un altro mestiere".  Meloni cita un episodio di "Don Camillo e Peppone scritto dal grande Giovannino Guareschi quando l'opinione pubblica dice a Peppone 'voi siete il sindaco e dovete andare a vedere, ma se avete paura...". 

Dopo aver elogiato il ruolo dei municipi nel contrasto della pandemia da Covid-19, ringrazia i sindaci “per come sono riusciti a mantenere la connessione tra le istituzioni e i cittadini e a volte, mi spingo a dire, hanno salvato la faccia alle istituzioni italiane nei rapporti coi cittadini”.

Antonio Decaro: “Verificheremo gli impegni”

"Le risposte ottenute dal governo e dalla premier Giorgia Meloni credo siano state positive, ma verificheremo anche i loro impegni come i cittadini verificano i nostri". Questa la replica del presidente nazionale dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, a chiusura dei lavori dell'assemblea. "Siamo positivi rispetto alle prime indicazioni -concede - sul decreto accise, sulle risorse per l'energia e su alcuni elementi che iniziano ad emergere sia dalla legge di bilancio, sia dagli impegni presi sulla responsabilità dei sindaci". Decaro, rivolgendosi direttamente a Meloni, riprende la citazione delle opere di Guareschi: "C'è un episodio in cui Peppone dice,  'io non mi fido nemmeno di me stesso', e Don Camillo gli fa una domanda: 'ma di me ti fidi?'. Peppone gli risponde 'non lo so'. Era un modo per dire che mi fido, che ho affetto per te ma che comunque voglio verificare.  È quello che faremo noi con il governo".

"Come ho detto al presidente Meloni - aggiunge - il fatto che qui si siano alternati 20 esponenti del governo, tra ministri e sottosegretari, significa che è stato riconosciuto sia il ruolo dei sindaci sia quella centralità all'interno del sistema istituzionale del nostro paese, che è rappresentata dalla rete dei Comuni". Il presidente Anci annuncia infine un sostegno ai “sindaci ucraini” per “ricostruire le città” e ringrazia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto martedì in apertura dell'assise: “Un punto di riferimento”.