Le nostre tasche

Istat: aumentano i prezzi, frenano la fiducia dei consumatori e la produzione industriale

Gli aumenti sono trainati dai prezzi dei carburanti e dei beni energetici. Secondo Coldiretti l'intera filiera alimentare è sotto pressione

Istat: aumentano i prezzi, frenano la fiducia dei consumatori e la produzione industriale
Ansa
Calo dei consumi

L’istat fotografa oggi, come ogni mese, l’andamento dell’economia italiana ad ottobre 2022. Ecco i principali dati che hanno delle ricadute dirette sulle tasche dei consumatori.

A ottobre, i prezzi in generale sono aumentati del 12,8%rispetto all’anno scorso.

La crescita è stata trainata dai prezzi dei beni energetici, che hanno registrato una decisa accelerazione segnando un +73,2% (mentre a settembre avevamo toccato un +44,5%), dovuta soprattutto ai listini dei prezzi dei carburanti, aumento che è sotto gli occhi di tutti, che hanno raggiunto il picco del +79,5%. È da notare che si tratta di un aumento superiore alla media dell’area euro.

Anche l’aumento dei prezzi dei generi alimentari ha subito un ulteriore progresso, segnando un +13,1% rispetto all’anno scorso (da 11,4% del mese precedente). A ottobre, il “carrello della spesa”, sintesi dei prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona, ha mostrato l’accelerazione del +12,7% (da +10,9% del mese precedente).

All’impennata dei prezzi al consumo con corrisponde un parallelo aumento dei prezzi alla produzione nel mercato interno, che segnano un contenuto +3,5%.

Tutto ciò provoca un ulteriore calo del -3,7% del clima di fiducia dei consumatori, ovvero la valutazione dell’ottimismo o pessimismo dei consumatori registrato grazie alle risposte a nove domande, che riguardano: i giudizi e le attese sulla situazione economica dell’Italia, in generale, e delle famiglie, in particolare; le attese sulla disoccupazione; le possibilità attuali e future del risparmio; le opportunità all’acquisto di beni durevoli; i giudizi sul proprio bilancio familiare.

La produzione industriale a settembre ha mostrato una flessione (-1,8% la variazione rispetto al mese precedente) che inverte il segnale rispetto a luglio e agosto. Nella media del terzo trimestre, si è registrato un calo in termini congiunturali del -0,4%. 

Tra i settori di attività economica che registrano variazioni positive rispetto all’anno scorso, si segnalano la produzione di prodotti farmaceutici di base (+13,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,8%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+7,9%). Le flessioni più ampie si registrano nell’attività estrattiva (-10,1%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,4%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,6%).

Secondo la Coldiretti, “la produzione alimentare cala quasi il doppio della media dell'industria, per effetto della riduzione della spesa degli italiani che con il caro prezzi hanno diminuito gli acquisti in quantità”. 

L'intera filiera è sotto pressione, sia nel settore agricolo, sia in quello dell’industria alimentare, secondo l'analisi Coldiretti. In agricoltura si registrano aumenti dei costi, che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, al +129% per il gasolio, fino al +500% delle bollette per l’irrigazione dei raccolti. Mentre, nell’alimentare i costi aumentano a causa dei prezzi del vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% del tetrapack, il 35% delle etichette, il 45% del cartone, fino ad arrivare al +70% per la plastica.