Il nodo Lombardia

Moratti, Calenda e Cottarelli: in alto mare sulle Regionali ma insieme in piazza

Le dimissioni dell'ex vicepresidente agitano le acque tra sinistra e terzo polo, ma domani saranno tutti alla manifestazione per l'Ucraina

Moratti, Calenda e Cottarelli: in alto mare sulle Regionali ma insieme in piazza
MARCO CREMONESI / IMAGOECONOMICA
Letizia Moratti e Giuseppe Sala all'inaugurazione dell'anno accademico della Bocconi, 7 ottobre 2022

Sono passati due giorni ma le dimissioni di Letizia Moratti dalla vicepresidenza della Regione continuano ad agitare la politica Lombarda, e il tema delle candidature per le prossime elezioni amministrative si intreccia inevitabilmente con quello della manifestazione a sostegno dell'Ucraina prevista domani a Milano, in contrapposizione a quella dichiaratamente pacifista convocata in contemporanea a Roma. Insieme a Carlo Calenda e agli altri esponenti di punta di Azione e Italia Viva, infatti, manifesteranno sia la stessa Letizia Moratti sia il neoeletto senatore Carlo Cottarelli, nome su cui il Partito democratico sembra volere puntare. C'è chi forse esagerando parla di “primarie di piazza", ma in ogni caso potrebbe essere un'occasione per iniziare a sbrogliare la matassa delle Regionali. O al contrario per annodarla ancora di più

L'attacco della Lega

Intanto la Lega attacca frontalmente l'ex vicepresidente, pubblicandone un fotomontaggio con una falce e martello sulla fronte e la scritta: "Letizia Moratti ha scelto di virare a sinistra e di non occuparsi dei lombardi per distrazioni politiche? Bene. Bye bye". Rincara la dose il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio:  "L'errore che si è fatto forse è stato non mandarla a casa prima, io l'avrei mandata via prima, non puoi avere il vicepresidente della Regione che spara sul presidente. Lei flirta da tempo con Renzi e Calenda a livello politico e non mi stupisce che andrà in piazza con loro domani", dice a Un giorno da pecora su Rai Radio1.

Gian Marco Centinaio Twitter @1giornodapecora
Gian Marco Centinaio

Sala: Cottarelli è il nome giusto, cercare il dialogo con il terzo polo

“La candidatura della Moratti tendenzialmente prende spunto dal fatto che lei si senta supportata dal Terzo polo e probabilmente è un legittimo pensiero che andrà anche verificato”, ma "non penso andrà da sola", commenta a margine della cerimonia della Giornata delle forze armate in piazza Duomo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, con tutta evidenza parte attiva delle trattative di questi giorni.

 "Quello di Cottarelli può essere il nome giusto, altri nomi non ne abbiamo", aggiunge, specificando che "si debba disassociare la Lombardia dal Lazio perché sono situazioni veramente diverse": il contrario di quel che chiedono Azione e Italia Viva, disposte a trattare con il centrosinistra purché l'alleanza sia la stessa nelle due regioni, e non comprenda il Movimento 5 stelle.

"È anche possibile - ragiona poi Sala - che i 5 Stelle decidano di andare da soli ovunque. Da questo punto di vista, devo pensare alla Lombardia quindi chiederò a tutti di slegarle, dopodiché quello che succederà nel Lazio non lo so. Però ho anche la sensazione che i 5stelle possano andare da soli sia qui che nel Lazio". Sull'ipotesi di fare primarie, per il primo cittadino andrebbero fatte solo se “non si trovasse un accordo e il Pd dovesse andare da solo”. Comunque, "l'orientamento di noi sindaci dei capoluoghi di provincia è di cercare in modo prioritario un dialogo con il terzo polo, perché le nostre giunte sono così".

Dal Lazio intanto arriva la voce che in una riunione alla sede Pd del Nazareno avrebbe preso corpo l'ipotesi di confermare il “campo largo” di Zingaretti, che alla Pisana ha governato per cinque anni con il sostegno sia del Pd sia dei Cinquestelle.

Calenda: nessun accordo già preso con Moratti

Per il segretario di Azione, che oggi ha avuto un colloquio con lo stesso Sala e ha smentito le voci su un accordo fatto tra Renzi e Moratti, “è difficile” separare le trattative per Lombardia e Lazio, perché "il Pd deve decidere se vuole governare con i riformisti del terzo polo o con il M5S. È una decisione che devono prendere loro".  Secondo Carlo Calenda "è certo che tutti i territori hanno la loro specificità", ma "il Pd deve scegliere un orientamento. Non puoi andare con chi ha fatto cadere Draghi per il termovalorizzatore a Roma dove il tuo sindaco vuole il termovalorizzatore, è una roba ridicola".

Sulla manifestazione di domani, Calenda osserva che "verrà anche Carlo Cottarelli, è una bella cosa, sarà un palco non partitico. Ci sarà il Pd, Più Europa, i radicali, noi. Il fatto che venga la Moratti non significa che ci sia vicinanza verso nessun partito, è un palco per l'Ucraina". Il leader di Azione ribadisce poi di "apprezzare molto" l'operato di Moratti: "Penso che in regione sia stata molto brava".

Sempre da Azione, la senatrice Mariastella Gelmini definisce “inqualificabile” il “linciaggio della Lega contro Letizia Moratti: anziché interrogarsi sulle motivazioni che hanno spinto l'ex vicepresidente di Regione Lombardia a dimettersi, dopo i successi nella lotta alla pandemia, la Lega preferisce la strada dell'insulto. A lei e a coloro che domani a Milano manifesteranno per sostenere l'Ucraina"

Calenda oggi all'uscita da palazzo Marino ANSA / PAOLO SALMOIRAGO
Calenda oggi all'uscita da palazzo Marino

Gabriele Albertini: Moratti mi ha proposto di essere capolista

Oggi si è fatto vivo anche l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, con un'intervista rilasciata al direttore dall'agenzia Dire Nico Perrone nella quale conferma di aver ricevuto da Moratti la proposta di essere capolista, in una formazione che dovrebbe chiamarsi “Lombardia Migliore", lo stesso acronimo del nome dell'ex vicepresidente. Il mio sì, ha voluto precisare Albertini, sarebbe stato certo in caso di corsa col centrodestra. "Sul Terzo Polo sono ancora in riflessione, ma beh, sì dovrei...". Albertini si dice certo che la candidatura di Letizia Moratti alle regionali della Lombardia sarà sancita dalle due assemblee di Azione, il 19 novembre e di Italia Viva, il 25 che federeranno le due forze del terzo polo". Su cosa dovrebbe fare il Pd Albertini è lapidario, chiedendosi "perchè sacrificare Cottarelli a sicura sconfitta". Poco dopo la pubblicazione dell'intervista, Calenda ha messo in chiaro: "Non abbiamo espresso ancora nessuna candidatura".

Gabriele Albertini LaPresse
Gabriele Albertini