Salute

Pneumologi: “Siamo l'aria che respiriamo”. La cura dell’ambiente è la cura del respiro.

La Società Italiana di Pneumologia avverte: sono 4 milioni gli Italiani che soffrono di Bbco alla quale si aggiungono asma, tumori al polmone e oltre 200 diverse patologie delle vie respiratorie

Pneumologi: “Siamo l'aria che respiriamo”. La cura dell’ambiente è la cura del respiro.
Norman Polselli
L'Autunno

Il Covid-19 ha riportato l'attenzione sui polmoni: organi fondamentale per il benessere complessivo dell'organismo. E' quanto sottolinea la società italiana di pneumologia (Sip), che si riunisce a congresso a Catania, da domani fino al 7 novembre. 

I dati

Sono 4 milioni gli Italiani che soffrono di broncopneumopatia cronico ostruttiva alla quale si aggiungono asma, tumori al polmone e oltre 200 diverse patologie delle vie respiratorie. "L'esame ai polmoni deve divenire una routine come quello del sangue- spiega il professor Luca Richeldi, past president della Sip e presidente della Federazione italiana di pneumologia -quando si cominciano a sentire i primi sintomi può essere già troppo tardi. 

Sia che si tratti di un tumore ai polmoni, uno dei big killer del nostro tempo, o di una delle piú di 200 patologie che possono colpire l'apparato respiratorio, una diagnosi tardiva può pregiudicare la capacità del polmone di guarire infliggendo danni permanenti ove non minacciando direttamente la vita". L'ambiente, l'impatto della qualità dell'aria sulla salute del polmone e la prevenzione delle malattie respiratorie saranno uno dei temi cardine del congresso, il cui tema è “Siamo l'aria che respiriamo”. Il 7 novembre si terrà anche il talk show "Un albero per respirare, per prevenire e contrastare le malattie respiratorie", al teatro ABC di Catania. 

La cura dell'ambiente

Tra i vari progetti c’è quello della Fip, Federazione italiana della pneumologia onlus con Sip e Aipo, Associazione italiana pneumologi ospedalieri, per supportare un progetto di piantumazione che prevede la messa a dimora di un totale di 300 alberi a Catania e Bari con l'obiettivo di riqualificare l'ambiente, trasformare luoghi abbandonati o inutilizzati in aree riqualificate destinate a diventare polmoni verdi e spazi di aggregazione, e migliorare l'aria che respiriamo perché un solo albero può compensare la produzione di 700 kg di CO2. L'iniziativa vedrà coinvolta anche Legambiente nel piantare i 300 alberi nel lasso di tempo compreso tra il congresso di Catania a quello organizzato il 9 giugno 2023 a Bari dall'Aipo.