La montagna ha partorito un topolino, le Nazionali si piegano alla FIFA e alla realpolitik. Nonostante i propositi della vigilia, Harry Kane, capitano dell’Inghilterra, è sceso in campo con al braccio “soltanto” la fascia “No Discrimination, voluta dalla Federazione internazionale, abbandonando l’idea di indossare quella arcobaleno con la scritta “One Love”, per i diritti della comunità LGBTQIA+.
Nelle ore precedenti il torneo mondiale, in un comunicato congiunto, le dieci nazionali che avevano aderito alla campagna "One Love", avevano spiegato che la richiesta era stata fatta alla Football Association a settembre, e che non avevano avuto risposta: “Siamo profondamente frustrati dalla decisione della FIFA che riteniamo senza precedenti” avevano scritto. “Eravamo pronti a pagare le multe previste”.
Questa mattina la presa di posizione della FIFA e la minaccia di sanzioni difronte alla quale le squadre europee hanno dovuto fare marcia indietro: “La FIFA è stata molto chiara sul fatto che imporrà sanzioni sportive qualora i nostri capitani dovessero indossare la fascia sul campo di gioco. Come federazioni nazionali, non possiamo mettere i nostri giocatori in una posizione in cui potrebbero subire sanzioni sportive, comprese le ammonizioni. Quindi abbiamo chiesto ai capitani di non tentare di indossare la fascia durante le partite della Coppa del Mondo FIFA”, si legge in una dichiarazione congiunta.
Le dichiarazioni delle singole Federazioni:
"La nostra priorità numero uno ai Mondiali è vincere le partite", ha dichiarato la federazione calcistica inglese. "Allora non vogliamo che il capitano inizi la partita con un cartellino giallo", ha aggiunto.
La Federazione olandese spiega che “questo va contro lo spirito del nostro sport che unisce milioni di persone”.