Discriminazione di genere

Afghanistan contro il diritto delle donne all'istruzione. La questione investirà il G7

L'indignazione globale anche da parte di altri paesi musulmani. Berlino: "Questione all'ordine del giorno del G7 di domani", Ankara: "Decisione contro lo spirito dell'Islam"

Piangono e si consolano a vicenda fuori da un campus dell'Università di Kabul. Sono centinaia di donne afghane che da oggi hanno ricevuto l'ennesimo divieto a una vita normale. La polizia ha impedito ad alcune donne di entrare, dopo quello che è stato un fulmine a ciel sereno: il divieto immediato d'ingresso negli atenei ha impedito ad alcune perfino di completare il lavoro che stavano svolgendo. Rahimullah Nadeem, portavoce dell'Università di Kabul, ha confermato che le lezioni per le studentesse sono state interrotte mentre si svolgevano le ultime quattro cerimonie di laurea. 

Dopo quella alla scuola, la stretta talebana colpisce ora l'Università e in generale il diritto delle donne all'istruzione in quella che si configura essere una discriminazione di genere. Alcuni attivisti di Unity and Solidarity of Afghanistan Women riuniti fuori dall'università privata Edrak a Kabul hanno scandito slogan come “L'istruzione non può essere un fatto politico!”. “Ancora una volta l'università è vietata alle donne, non vogliamo essere eliminate!” 

La notizia fa il giro del mondo indignando la comunità democratica internazionale e non solo la questione potrebbe approdare in agenda al G7 di domani. E' stata la ministra degli esteri Annalena Baerbock ad avanzare la proposta: "Distruggendo il futuro delle ragazze e delle donne in Afghanistan, i talebani hanno deciso di distruggere il futuro del loro stesso paese. Metterò la questione all'ordine del giorno del G7 domani", ha scritto su twitter il ministro tedesco, il cui paese detiene la presidenza del G7 fino alla fine dell'anno. 

"I talebani possono cercare di rendere le donne invisibili, ma non ci riusciranno: il mondo ci guarda" ha affermato la politica tedesca.  

Il divieto talebano non fa distinzione tra università private o pubbliche, l'autorità non ha fornito una ragione né ha reagito alla feroce e rapida condanna globale, mentre alla stampa e agli studenti è stato impedito di scattare fotografie, riprese e di protestare. Secondo fonti interne la decisione di bandire le donne dalle università è stata probabilmente presa da una manciata di figure talebane di alto livello, tra cui spicca il leader Hibatullah Akhunzada, direttamente a Kandahar, luogo di nascita del movimento talebano. A Kabul, dove risiedono i ministri della giustizia, dell'istruzione superiore e dei cosiddetto ministero della “ virtù e del vizio” sarebbero stati solo informati.

La mossa danneggerà sicuramente gli sforzi dei talebani per ottenere un riconoscimento internazionale del loro governo e l'aiuto di potenziali finanziatori in un momento in cui l'Afghanistan versa in una crisi umanitaria in peggioramento e di fatto potrebbe isolare il Paese ancora di più. Alcuni analisti pensano che il trattamento riservato dai talebani alle donne e alle ragazze in Afghanistan può costituire un crimine contro l'umanità se il governo talebano fosse indagato e perseguito ai sensi del diritto internazionale e per persecuzione di genere.

A mostrare aperta contrarietà ci sono paesi come la Turchia con il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, che definisce il divieto "contro lo spirito dell'Islam". "Non c'è posto nella religione per questo tipo di proibizione", ha scritto suTwitter il portavoce di Erdogan.

"Siamo rattristati e preoccupati per il divieto all'istruzione imposto alle studentesse in Afghanistan", fa sapere anche il ministero degli Esteri turco in un comunicato in cui esprime "l'aspettativa che la decisione venga rivista il prima possibile", cosa espressa perfino dal Qatar e dal Pakistan, entrambi paesi musulmani.

Il Qatar, reduce dai mondiali di calcio, vorrebbe riaquistare credibilità dopo i recenti scandali, l'anno scorso svolse un ruolo chiave nel facilitare i negoziati che hanno portato al ritiro delle forze statunitensi dall'Afghanistan. Ha invitato il "governo provvisorio afghano" a rivedere il divieto in linea con gli insegnamenti dell'Islam sull'istruzione delle donne. Secondo il vicino Pakistan la sua posizione sulla questione dell'istruzione delle donne è stata "chiara e coerente". 

Gli Stati Uniti con il segretario di Stato americano Antony J. Blinken sottolineano che nessun altro paese al mondo impedisce alle donne e alle ragazze di ricevere un'istruzione. "Questa decisione avrà conseguenze", afferma.

La promessa dei talebani fatta al mondo quando sono rientrati al governo nell'agosto 2021 non è stata mantenuta: i diritti delle donne e delle minoranze sono stati calpestati. Le donne sono state bandite dalle scuole medie e superiori, da campi di lavoro, parchi e palestre. E, come in Iran, hanno ordinato loro di indossare abiti che le coprono dalla testa ai piedi, impedendo di fatto alle donne di vivere una vita normale.
 

Afghanistan, donne in protesta per il divieto all'Università Lapresse
Afghanistan, donne in protesta per il divieto all'Università