“I partiti del centrodestra hanno indicato nell'avvocato Francesco Rocca il candidato per la presidenza della Regione Lazio. Tra le autorevoli proposte pervenute, Francesco Rocca rappresenta una sintesi di grande esperienza amministrativa, della quale la Regione Lazio ha urgente bisogno. Con l'esperienza maturata da presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa, Francesco Rocca rappresenta una garanzia di assoluta capacità e competenza per i cittadini del Lazio”. Con questo comunicato, è stata ufficializzata la candidatura dell’esponente del centrodestra, appoggiato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
Nel Lazio, quindi, ci sarà una sorta di derby nel campo della Sanità, dal momento che il candidato del centrosinistra è Alessio D’Amato, assessore uscente alla Sanità nella giunta che fu di Nicola Zingaretti. In mattinata Rocca si era dimesso dalla Croce Rossa, dicendo di mettersi “a disposizione del territorio e sono pronto ad accettare una nuova sfida”. La leader di FdI Giorgia Meloni aveva consegnato agli alleati la sua terna di nomi (Fabio Rampelli, Nicola Procaccini e Rocca).
Sul passato di Rocca c’è solo una piccola e lontana ombra: una condanna per spaccio di stupefacenti, per fatti risalenti a quando il neocandidato aveva 19 anni e fu arrestato dai Carabinieri. Condannato a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di euro di multa, l'anno dopo ebbe due mesi di sconto dalla Corte d'appello. “Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L'umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare” ha sostenuto lo stesso Rocca nel momento in cui prese la guida della Croce Rossa Internazionale, parlando di quella condanna per spaccio.