L' inchiesta Qatargate

Il Parlamento europeo destituisce Eva Kaili dalla vicepresidenza. Sequestrati 1,5 milioni di euro

L'aula ha votato sì con la maggioranza di oltre due terzi (625 voti), un solo contrario e due astenuti. Kaili "innocente", dice il suo avvocato "niente a che fare con finanziamenti dal Qatar"

Il Parlamento europeo destituisce Eva Kaili dalla vicepresidenza. Sequestrati 1,5 milioni di euro
(GettyImages)
Eva Kaili

Il Parlamento europeo ha approvato la destituzione dalla carica di vicepresidente del Pe dell'eurodeputata greca Eva Kaili. L'aula ha votato sì con la maggioranza di oltre due terzi (625 voti), come previsto dal Parlamento. Un solo contrario e due astenuti.

Il voto si è svolto per appello nominale sotto richiesta dei gruppi S&d, The Left e Id, fanno sapere dagli uffici del Parlamento europeo. All'analisi dei voti risulta che a votare contro sia stato Mislav Kolakušić, croato dei non iscritti. Si sono invece astenuti l'olandese di Ecr, Dorien Rookmaker, e il tedesco di Id, Joachim Kuhs.

La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, riunitasi stamane, aveva scelto di attivare l'articolo 21 del regolamento dell' Eurocamera per rimuovere dalla carica di vicepresidente l'eurodeputata greca, Eva Kaili, coinvolta nel cosiddetto Qatargate. 

A comunicarlo l'ufficio di presidenza dell'Eurocamera dopo una riunione che si è estesa ben oltre le aspettative rimandando il lavori della plenaria stessa. "La conferenza dei presidenti ha deciso all'unanimità di dare il via alla procedura dell'articolo 21 per la decadenza della vice presidenza di Eva Kaili. E la plenaria la voterà a mezzogiorno. Per l'autorizzazione servono i due terzi dei membri del Parlamento", aveva annunciato in aula la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

"Scioccati e profondamente preoccupati per quanto accaduto e dalle rivelazioni sulla corruzione e l'influenza criminale nei processi decisionali al Parlamento europeo", si legge nella dichiarazione congiunta dei capigruppo dell'Eurocamera dopo il voto. "Inizia oggi, con la cessazione anticipata dall'incarico della Vicepresidente coinvolta, un processo che continuerà con il rafforzamento delle norme del Parlamento sull'accesso ai suoi locali e sugli incontri. Garantiremo inoltre che il finanziamento di organizzazioni e persone con accesso al Parlamento sia completamente trasparente e monitorato", proseguono i capigruppo aggiungendo che "il Parlamento continuerà a sostenere pienamente il lavoro della polizia e della magistratura per garantire che giustizia sia fatta".

L'ufficio di Eva Kaili al Parlamento europeo Ap
L'ufficio di Eva Kaili al Parlamento europeo

Sequestrati 1,5 milioni di euro in contanti

Secondo i media belgi, che citano fonti della polizia federale, ammonta a oltre un milione e mezzo di euro il totale delle banconote trovate nel corso delle perquisizioni alle abitazioni di Antonio Panzeri e dell'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili, entrambi agli arresti per il Qatargate. 

Nel domicilio di Kaili viveva anche Francesco Giorgi, anche lui agli arresti. Il computo comprende anche i contanti trovati nella valigia che il padre di Kaili aveva con sé mentre stava lasciando un albergo di Bruxelles. 

Eva Kaili si dichiara "innocente", "non ha niente a che fare con finanziamenti dal Qatar", ha detto l'avvocato della donna Michalis Dimitrakopoulos, a Open Tv, riportano i media greci. “Questa è la sua posizione. Espressamente e categoricamente", ha aggiunto. Alla domanda se del denaro fosse stato scoperto a casa della sua assistita, l'avvocato ha detto: "Non confermo né smentisco, c'è riservatezza. Non ho idea se sia stato trovato denaro o quanto sia stato trovato".

Intanto l'ex vicepresidente dell'Eurocamera è stata trasportata nelle scorse ore nel carcere di Haren, alla periferia nord-orientale di Bruxelles, non lontano dall'aeroporto internazionale di Zaventem. Il carcere di Haren è stato completato nei mesi scorsi ed è stato costruito per alleggerire il peso agli altri istituti della città. Può contenere oltre 1100 detenuti e, tra i suoi ospiti, annovera Salah Abdeslam, l'unico sopravvissuto del commando dei terroristi dell'attentato al Bataclan. 

La procura belga, interpellata a riguardo, non ha voluto confermare se anche gli altri tre agli arresti - Antonio Panzeri, Francesco Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca - si trovino nella stessa struttura. Tutti e quattro domani sono attesi per la prima udienza preliminare. 

L'inchiesta continua ad allargarsi e oggi le autorità francesi al lavoro sullo scandalo hanno posto i sigilli all'ufficio a Strasburgo di Mychelle Rieu, funzionaria della sottocommissione per i Diritti umani del Parlamento europeo. Lo riferiscono diversi media belgi. 

Sigilli anche agli uffici a Strasburgo di Davide Zoggia, assistente dell’eurodeputato Pietro Bartolo, eletto nelle fila del Pd e iscritto al gruppo S&d. Zoggia, 58 anni, è stato deputato con il Pd e poi Articolo 1 e in passato è stato anche sindaco di Jesolo e presidente della provincia di Venezia. Anche il dem Andrea Cozzolino si è autosospeso rinunciando alla sua attività di coordinatore delle emergenze, mentre la presidente della commissione per i diritti umani Maria Arena si è dimessa.

L'eurodeputato belga Tarabella è stato sospeso dal Partito socialista belga per il tempo che richiederà l'inchiesta sulla presunta corruzione dal Qatar. Tarabella si era già autosospeso dal Gruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo.

L'eurodeputato spagnolo Jose Ramon BauzaI, presidente del gruppo parlamentare di amicizia Ue-Qatar, ha annunciato la sospensione del gruppo - di cui fanno parlate tredici eurodeputati delle varie formazioni. Bauzal, esponente del partito centrista Ciudadanos e del gruppo Renew Europe, pur non essendo indagato, si è trovato costretto a smentire di avere un rapporto privilegiato con Doha. "Ho difeso al Parlamento europeo i progressi del Qatar che sono una buona notizia per il Medio Oriente. Ci ho creduto e ci credo", ha scritto Bauza su Twitter. "Non ho mai ricevuto, e tantomeno offerto, un solo euro per difendere alcunché", ha aggiunto l'esponente liberale.

Qatar: trovati oltre 1,5 milioni euro tra Kaili e Panzeri ansa
Qatar: trovati oltre 1,5 milioni euro tra Kaili e Panzeri

Il Parlamento europeo è scosso dal presunto scandalo di corruzione da quando Eva Kaili, socialista di 44 anni e uno dei 14 vicepresidenti dell'istituzione, è stata arrestata venerdì a Bruxelles. Kaili è accusata di aver ricevuto denaro dal Qatar per difendere gli interessi dell'emirato che attualmente organizza la Coppa del Mondo FIFA. 

Metsola, la presidente del Parlamento europeo, dove Eva Kaili siede dal 2014, ha denunciato un "attacco" alla democrazia mentre Doha ha negato di essere coinvolta in tentativi di corruzione. Questo scandalo ha provocato un'onda d'urto anche in Grecia, dove affari e sospetti di corruzione affliggono il paese. Ad Atene l'Autorità antiriciclaggio ha congelato tutti i beni dell'eurodeputata, destituita dal partito socialista Pasok, e dei suoi familiari.

La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, nel dibattito sul Qatargate ha parlato di accuse “estremamente gravi”.  "Le indagini sono ancora in corso e c'è la presunzione d'innocenza. Ma a ognuno che accetta pagamenti, bustarelle, dico vergogna. Vergogna per aver violato la fiducia delle persone d'Europa che si aspettano che per lavoriate per i loro interessi".

La capogruppo dei socialisti all'Eurocamera, Iratxe Garcia Perez, ha annunciato durante il dibattito, che il gruppo S&d (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici) si costituirà come parte lesa nel processo. "Sono orgogliosa della reazione dell'Eurocamera che ha saputo agire prontamente. I meccanismi dello stato di diritto hanno funzionato, sta a noi ora agevolare il lavoro delle autorità".

Fare "ogni sforzo per combattere illegalità e corruzione". È l'appello del presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, interpellato sullo scandalo delle presunte tangenti del Qatar ad esponenti del Parlamento europeo. "In un momento come questo che stiamo vivendo, in cui c'è bisogno di tanto rigore, credo che dobbiamo tutti quanti fare ogni sforzo per combattere ogni illegalità e la corruzione e garantire a tutti la fiducia nel sistema democratico, nella difesa dell'Europa dei meccanismi democratici", osserva ai margini della presentazione dei dati sul diritto d'asilo della fondazione Migrantes.

Il premier belga Alexander De Croo, commentando lo scandalo ha dichiarato che "la giustizia belga sta facendo quello che palesemente il Parlamento europeo non ha saputo fare da solo". Il sistema di autocontrollo dell'istituzione europea “non ha funzionato”. De Croo ha sottolineato come le perquisizioni e gli arresti degli ultimi giorni siano frutto di un lavoro di mesi.