Napoli, provincia d'Argentina: ai Mondiali nel segno di Maradona

Tra i tifosi "albiceleste" molti sudamericani con le magliette della squadra partenopea: "Amiamo Diego, amiamo Napoli"

Napoli, provincia d'Argentina: ai Mondiali nel segno di Maradona
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Tifosi dell'Argentina

Un matrimonio celebrato quasi 40 anni. Era il 1984. Quando dal Barcellona all'ombra del Vesuvio arrivò lo scugnizzo di Lanùs. A officiarlo, lui: Diego Armando Maradona.

Da allora Napoli e Argentina sono diventate gemelle. Quasi come se la città partenopea si fosse trasformata in una enclave “albiceleste” in territorio italiano.

Del resto, ha fatto storia – almeno quanto ha fatto discutere – la scelta di alcuni tifosi napoletani di schierarsi con l’Argentina quando, durante i Mondiali del 1990, la nazionale di Diego Armando Maradona affrontò l’Italia proprio in quello Stadio San Paolo che oggi porta il suo nome.

E questo legame lo si vede anche a Doha. Ancora una volta ieri sera, allo stadio Lusail, dove l’Argentina ha conquistato la finale dei Mondiali del Qatar vincendo 3-0 contro la Croazia. 

In mezzo a una distesa “albiceleste” spiccava qua e là il colore azzurro. Magliette storiche, quella con scudetto e Coppa Italia realizzata con quel tessuto pesante che si usava allora, sul finire degli anni ’80.

Oppure le magliette più recenti. Quelle del Napoli che ha inseguito e sfiorato il sogno del terzo scudetto, come ora l’Argentina insegue la “tercera” Coppa del Mondo. 

Qatar 2022 - Argentina Napoli rainews
Qatar 2022 - Argentina Napoli

A indossare le magliette del Napoli, e di Napoli, non sono partenopei in trasferta. Ma argentini. Che però così rendono omaggio a Diego: “E' bello vedere come Napoli lo ama”.

Maradona è ancora presente tra di noi”, dice Agustin. “Amo l’Argentina, amo Diego, amo l’Italia”, scandisce, a suggellare un legame che attraversa l’oceano.

E a ribadirlo è la maglietta che indossa con orgoglio: “A Napoli ho visto Dio”.

Maradona è il nostro Dio”, gli fa eco Pablo, quarantenne arrivato in Qatar per sostenere la sua Nazionale. E ora il sogno è a un passo: “Ma facciamo un passo alla volta, ora godiamoci questa vittoria”.

La pensa così anche Christian: “Ora festeggiamo, ma non riesco a immaginare cosa accadrà domenica sera”. E’ partito da Buenos Aires. Dove addirittura ha fondato un club chiamato ‘Napoli argentino’: “E’ il nostro modo per celebrare Diego”. 

Con lui, il figlio. Troppo giovane per aver visto giocare il fuoriclasse argentino: “Ma la nostra cultura è totalmente influenzata da Diego”.

E l’ultima Coppa del Mondo in terra argentina fu proprio il Pibe de Oro a portarla. Era il 1986. Sono passati 36 anni.

In mezzo la parabola del “campione dei due mondi”. Dalle stelle dei trionfi, al buio del tunnel della droga, fino alla morte 2 anni fa in circostanze che addirittura hanno portato a indagini e ben 8 persone accusate di omicidio.

Ora il primo Mondiale senza di lui. E i tifosi ne sono sicuri: “Lui ci aiuta da lassù”.

Dopo 2 finali fallite (nel 1990 e nel 2014, entrambe contro la Germania), questo “è l’anno buono?”.

Felipe sorride, mette una mano sul simbolo del Napoli stampato sulla maglietta e poi guarda verso l’alto, indicando il cielo con un dito: “D10S…

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Qatar 2022 - Argentina Napoli