La morte di Gianluca Vialli

Dino Baggio: "Bisognerebbe investigare un po' sulle sostanze prese in quei periodi"

Ai microfoni di una emittente privata del triveneto, l'ex azzurro Dino Baggio, vicecampione del mondo a Usa '94, ha ricordato il suo ex compagno

Dino Baggio: "Bisognerebbe investigare un po' sulle sostanze prese in quei periodi"
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Frame servizio tv7 Vialli (con grafica)

"Non è che prendevi robe strane, prendevi delle robe normali, però bisogna vedere nel tempo se queste restano dentro o riesci a buttarle fuori oppure no". Queste le parole di Dino Baggio, ex azzurro ed ex calciatore di Torino, Inter, Juventus, Parma e Lazio ai microfoni di Tv7 Triveneta, parlando del calcio negli anni in cui giocavano sia lui che Gianluca Vialli. 

“Bisognerebbe un po’ risalire a quello che abbiamo - io dico abbiamo - preso in quei periodi. Bisognerebbe investigare un po’ sulle sostante prese in quei periodi". Ovviamente Dino Baggio non può e non vuole stabilire un legame tra alcune morti e quelle sostanze ma dice: "Non so se sia dovuto a queste, però può essere".

Baggio continua con la sua riflessione, dichiarando anche che “c’è sempre stato il doping" ma specifica: “Comunque sia, robe strane non sono mai state prese. Però col tempo certi integratori, bisogna vedere se col tempo fanno bene oppure no”.

E alla domanda del giornalista se anche lui ha paura, il calciatore risponde: “Certo”. Poi aggiunge: "Quello che sta succedendo a troppi giocatori nel calcio, anche in passato…”…lasciando la conclusione del ragionamento alla riflessione di chi lo ascolta.

Le parole di Baggio ovviamente hanno riacceso il dibattito. “Prima di rilasciare affermazioni di questo genere, servirebbe avere dei riscontri”, ha detto nel pomeriggio Alberto Di Chiara, uno dei protagonisti del Parma anni '90 vittorioso in Italia e in Europa, parlando con LaPresse.

"Intendiamoci, se c'è abuso di farmaci, quello è da condannare, sempre. A me questo intervento è sembrato fuori luogo, così si lede la dignità di Vialli. Si gettano ombre su una scomparsa molto dolorosa. Gianluca ha comunicato cose molto positive durante il percorso della malattia. E da questo percorso, bisogna prendere le cose positive".

"Quella di Gianluca è una scomparsa che ha destato tristezza. Penso che nessuno abbia fatto dei collegamenti, poi ognuno fa riflessioni secondo quella che è la sua natura. Ma non ci sono prove di relazioni tra l'uso di certe sostanze e la comparsa di formazioni maligne, sono congetture. Posso capire che uno possa avere dei timori. Ma se non c'è fondamento alle ipotesi, sono cose non belle da dire".

Di altro tenore il commento di un altro ex calciatore, Alessandro Melli: "Dino le disse anche a me quelle cose dopo che è venuto a mancare Vialli, se l'ha detto sicuramente l'avrà visto con i suoi occhi. Lo conosco, se dice una cosa sicuramente dice una cosa di cui è certo. Può essere. La mia reazione quale è stata? Gli ho detto 'Mi auguro che tu, se è vero quello che dici, sia stato perspicace e intelligente da non farne uso'. E lui sicuramente non l'ha fatto. Dino ha tirato su un polverone".

"Da parte nostra integratori ma non credo che le mie società dove ho militato abbiano mai dato 'qualcosa di diverso', almeno me lo auguro - ha aggiunto -. Il giocatore si affida ai medici, ai fisioterapisti e alle persone competenti e dunque quello che posso dire è che personalmente ho sempre avuto fiducia in loro, mi auguro che la mia fiducia sia stata ben riposta. In questi ultimi 50 anni i calciatori sono stati migliaia, le società sono tante e può anche darsi che da qualche parte sia successo qualcosa 'che non è lecito'. Ma non sta a me dirlo perché non c'è ne la prova nè la certezza. Le voci le ho sentito anche io, sulla Juve se ne sono dette tante ma non sta a me giudicare. C'è stato un processo e qualcosa è emerso. Ma sarebbe anche sbagliato dire cose di cui non siamo a conoscenza, se non per sentito dire".