La bussola del Viminale è calibrata sulla “massima severità” nelle sanzioni in fase preventiva contro le tifoserie violente. Una stretta da attuare con le norme già esistenti e non ricorrendo a nuovi interventi legislativi. Negli ultimi 4 anni - si è sottolineato al tavolo con i ministri Piantedosi e Abodi, il capo della Polizia, Giannini, il presidente della Figc, Gravina, il numero uno della Lega di Serie A, Casini, il presidente dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Cortis - i dati sugli incidenti legati alle manifestazioni sportive "sono positivi, non si sono verificati fatti gravi negli stadi".
Quindi si è posto l'accento sul carattere strategico delle nuove tecnologie per individuare i responsabili delle condotte violente, anche se si dovrà tenere conto della privacy. Quello di oggi - si evidenzia dal Ministero - è stato un primo incontro, ne seguiranno altri ed il confronto con il mondo sportivo sarà costante.
Sul fronte delle misure restrittive nei confronti delle tifoserie violente - fino ad arrivare al divieto di trasferta - le decisioni saranno prese dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive per analizzare i profili di rischio delle prossime partite.
Quanto alla mancata convalida, ieri, degli arresti in flagranza differita di alcuni tifosi, nelle valutazioni del Viminale, le eventuali responsabilità di violenze potranno essere accertate anche senza l'arresto prima del processo. Per diversi dei tifosi identificati scatterà comunque il Daspo.