"Il mio compito è combattere la fame, non perseguirlo"

Il presidente del Brasile Lula sul suo predecessore: "Jair Bolsonaro è uno squilibrato"

Il capo del governo di Brasilia sostiene che molti appartenenti alla polizia e alle forze armate sono complici dei sostenitori radicali pro-Bolsonaro

Il presidente del Brasile Lula sul suo predecessore: "Jair Bolsonaro è uno squilibrato"
Ansa
Luiz Inacio Lula da Silva 12/01/23

Jair Bolsonaro è uno "squilibrato" che "dopo aver perso le elezioni si è chiuso in casa" ed ha smesso di governare: lo ha detto oggi il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva a proposito del leader di destra, da lui sconfitto di misura al ballottaggio dello scorso 30 ottobre. "Questa è la prima volta nella storia del Brasile che un presidente eletto inizia a governare prima di entrare in carica", ha aggiunto Lula, parlando di se stesso, ma poi ha assicurato di non volere "perseguire" Bolsonaro durante il suo governo. "Il mio mandato è diverso, non combatterò Bolsonaro perché il mio compito è combattere la fame", ha concluso Lula.

Il presidente brasiliano ha anche dichiarato che molti appartenenti alla polizia e alle forze armate sono complici dei sostenitori radicali pro-Bolsonaro che domenica 8 hanno preso d'assalto gli edifici presidenziali, del Congresso e della Corte Suprema. "Voglio vedere i video registrati all'interno della Corte Suprema, all'interno del Palazzo (presidenziale del Planalto). C'erano molte persone conniventi. All'interno c'erano molti membri conniventi della polizia, delle forze armate", ha detto il leader progressista durante una colazione con i giornalisti. Il presidente ha detto di non aver ancora parlato con i suoi collaboratori dei suoi sospetti perché aspetta che la situazione si calmi un po', ma di essere convinto che le porte siano state aperte ai protagonisti degli atti antidemocratici di domenica. "Sono convinto che la porta del Palazzo Planalto sia stata aperta per far entrare queste persone, perché non c'è nessuna porta rotta. In altre parole, qualcuno ha facilitato il loro ingresso qui", ha aggiunto il leader del Partito dei Lavoratori.

La sicurezza del Planalto dipende sia dalla Guardia presidenziale, un battaglione dell'esercito, sia dagli agenti della Polizia militare di Brasilia, alcuni dei quali appaiono nei video mentre fraternizzano con gli assalitori. Guardando gli attacchi alle sedi del potere in televisione da San Paolo, dove si trovava, Lula si è lamentato dell'inazione delle forze armate e della loro incapacità di prevedere che la situazione sarebbe arrivata a questo punto. 

"L'immagine che ho è quella di forze armate che sanno che il loro ruolo è definito dalla Costituzione. Le forze armate non sono il potere moderatore che credono di essere. Il loro ruolo è definito nella Costituzione ed è quello che voglio che facciano bene", ha detto. L'attacco di domenica, violento e senza precedenti, si è concluso con l'arresto di quasi 1.800 persone, un terzo delle quali è stato rilasciato per motivi umanitari ma che subiranno comunque nel processo. Il presidente afferma di aver già avviato un processo di selezione del personale per rimuovere i sostenitori filo-bolsonari che lavorano alla presidenza. "La verità è che il Palazzo era pieno di sostenitori pro-Bolsonaro, di militari, e stiamo vedendo se possiamo correggere questo aspetto e inserire funzionari di carriera, preferibilmente civili, che erano qui e sono stati trasferiti", ha detto Lula.

Sostenitori di Bolsonaro, Brasile San Paolo, gennaio 2023 Ipa
Sostenitori di Bolsonaro, Brasile San Paolo, gennaio 2023