Parigi, il governo Macron presenta la riforma previdenziale: pensione minima a 1200 euro

Fortemente voluta dal presidente, la riforma previdenziale prevede anche l'innalzamento dell'età pensionabile a 64 anni. Sindacati e opposizioni contrarie, la polizia teme l'esplosione della rabbia sociale

Parigi, il governo Macron presenta la riforma previdenziale: pensione minima a 1200 euro
(ApPhoto)
Il primo ministro francese, Elisabeth Borne, che ha presentato oggi la riforma previdenziale

La pensione minima in Francia sarà rivalutata, con la riforma annunciata oggi dalla premier Elisabeth Borne, a circa 1200 euro netti, pari all'85% del salario minimo. È la novità più dirompente della complessa legge di riforma, fortemente voluta dal presidente Macron. Una controversa riorganizzazione previdenziale, che ha suscitato la dura opposizione di tutti i sindacati e dei partiti d'opposizione, ad eccezione dei Républicains.

Macron tiene molto a questa legge per “preservare” il sistema a ripartizione. Secondo l'esecutivo francese, si tratta di un provvedimento più che mai “urgente” per sopperire ad un meccanismo ritenuto ormai inadeguato e che potrebbe generare un deficit di circa venti miliardi di euro nel 2030.

L'esecutivo di Parigi ha annunciato anche un innalzamento progressivo dell'età pensionabile dagli attuali 62 ai 64 anni, contro i 65 preventivati in un primo tempo, misura in ogni caso altamente impopolare. Secondo un sondaggio Ifop-Fiducial, oltre due terzi dei francesi (il 68%) è contrario all'aumento a 64 anni. Tutti i sindacati hanno annunciato battaglia. Tra i più duri nelle opposizioni, il leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, che in un tweet ha parlato del provvedimento come di una “grave regressione sociale”.

Ormai senza maggioranza assoluta in Parlamento, il partito di Macron punta sul sostegno esterno dei Républicains, che consentirebbe al governo di evitare l'atto di forza, ossia il ricorso al contestato articolo 49.3, che permette di adottare una legge senza passare per il Parlamento.

Sepolta a fine 2019 dopo scioperi a ripetizione e l'avvento del Covid-19, la riforma previdenziale è stata tra le grandi promesse non mantenute di Macron nel precedente mandato all'Eliseo (2017-2022). Durante la campagna elettorale che lo ha riconfermato alla presidenza, lo scorso aprile, il capo dell’Eliseo si era impegnato a farla varare al più presto, in caso di rielezione, ma anche questa volta la strada si preannuncia tortuosa.

Le autorità francesi sono intanto preoccupate per il crescente malessere dei cittadini e soprattutto per le modalità con le quali potrebbe esprimersi in occasione della controversa riforma. In una nota dei servizi di informazione interni, consultata dai giornalisti di BFM TV, la polizia esprime tutto il suo allarme: il sommarsi delle rivendicazioni, è il contenuto della nota, fa temere un'esplosione “della rabbia delle componenti sociali, che potrebbe concretizzarsi dopo gli annunci del governo”. Rabbia che si manifesterebbe in primis in “cortei nelle piazze” e poi in “scioperi di lunga durata, in diversi settori chiave dell'economia”.