La Relazione annuale 2022

La guerra in Ucraina e le ricadute globali: gli scenari di crisi nelle analisi dell'Intelligence

Belloni: "La sfida è giocare d'anticipo". La pressione migratoria dal Nord Africa. Mantovano: "Sbloccare i prestiti Fmi e Ue alla Tunisia". Gli anarchici la "minaccia più concreta sul fronte eversivo interno"

La guerra in Ucraina e le ricadute globali: gli scenari di crisi nelle analisi dell'Intelligence
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Relazione Annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2022

Dalla guerra in Ucraina all'insicurezza alimentare nel mondo; dalla minaccia anarchica, la "più concreta sul fronte interno", ai rischi di ingerenze criminali nell'attuazione del Pnrr; dall'instabilità del Nord Africa, con la conseguente pressione migratoria nell'area del Mediterraneo, agli attacchi cyber e alle minacce ibride contro l'Occidente.

È un quadro chiaro ed esaustivo quello che offre la Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2022 , nei limiti imposti dal vincolo di riservatezza, circa le attività di analisi delle informazioni, raccolte da fonti aperte e in ambiente classificato. L'obiettivo è tutelare la sicurezza della Repubblica e proteggerne gli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali, a fronte di uno scenario della minaccia assai fluido, contraddistinto da continue evoluzioni.

"La Relazione dell' Intelligence descrive le ripercussioni che in tutto il mondo hanno gli scenari di crisi. L'invasione russa, ad esempio, non ha effetti solo a Kiev, o solo in Europa  -  ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, aprendo la presentazione a Roma, a Palazzo Dante, sede della Presidenza del Consiglio - ma ne causa anche al centro dell'Africa, dove arrivava il grano ucraino in tempo di pace. Viene illustrato un sistema di cerchi concentrici, come quandosi butta un sasso in uno specchio d'acqua. Emerge una condizione di 'terza guerra mondiale a pezzi' per usare le parole di Papa Francesco", ha ricordato Mantovano. Con lui il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni, il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini e i direttori di Aise e Aisi, Giovanni Caravelli e Mario Parente. 

Il documento, partendo proprio dal conflitto russo-ucraino e dalle sue molteplici implicazioni sugli assetti internazionali e sulla congiuntura economica, analizza i vari aspetti dell’instabilità globale (immigrazioni irregolari, insicurezza alimentare nel mondo, sviluppi nei teatri esteri di maggiore rilievo per la nostra sicurezza, processo di regionalizzazione del terrorismo jihadista). Le pagine sono arricchite da diverse infografiche, che rendono di immediata lettura le evidenze acquisite dagli apparati di Intelligence nei vari ambiti di azione: dalla sicurezza economico-finanziaria a quella cibernetica; dalla prevenzione e contrasto della minaccia ibrida alle attuali forme del terrorismo jihadista, dell’eversione e dell’estremismo; dai profili dell’ingerenza criminale alla sicurezza ambientale.

"La sfida dell'Intelligence è giocare in anticipo, prevedendo gli scenari futuri in un quadro complesso dove non ci sono confini", ha sottolineato il direttore del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Elisabetta Belloni. "Una Relazione rinnovata, razionalizzando i contenuti e puntando sulla grafica. L'accento è sulla natura globale della minaccia - ha ribadito - sull'interdipendenza dei fenomeni, sulla dimensione planetaria della sfida che l'Intelligence deve affrontare".  L'obiettivo, ha aggiunto Belloni, "è rendere fruibile il lavoro dell'Intelligence, salvaguardando l'esigenza di riservatezza. La nostra attività si svolge in silenzio, dietro le quinte, ma è fondamentale per la sicurezza del Paese". A ribadirne l'importanza è stato anche il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Lorenzo Guerini, parlando della legge di riforma dell'Intelligence del 2007. "La legge 124, possiamo dire a 15 anni dalla sua approvazione che quella architettura ha dimostrato grande capacità di funzionare. Dovremo riflettere e ragionare per aggiornarla, anche in relazione a uno scenario che è profondamente cambiato, ma che vede nel controllo del Parlamento un caposaldo essenziale. Il ruolo di controllo svolto dal Parlamento, attraverso l'attività del Comitato, è fondamentale  - ha spiegato Guerini - il sistema funziona sulla base di un equilibrio e dalla capacità di interazione tra i segmenti che compongono questo sistema: il governo, gli apparati di sicurezza e l'attività di controllo del Comitato".

Un aspetto sottolineato anche da Mantovano che ha ringraziato a nome suo e del governo "gli appartenenti al comparto per il difficile e delicato ruolo che svolgono" e ha sottolineato "il ruolo fondamentale del Copasir e del Parlamento nel sistema della sicurezza nazionale e nel bilanciamento con l'azione di governo". Infine un'osservazione: "Grazie a questa relazione si conferma l'apertura del mondo dell'Intelligence non solo ai media ma anche a un confronto sulle valutazioni in essa contenute". 

Fasi guerra russo-ucraina Presidenza del Consiglio dei Ministri
Fasi guerra russo-ucraina

La guerra in Ucraina

"Il 2022 è stato contraddistinto da una combinazione di sfide alla sicurezza, molte delle quali innescate dalla guerra in Ucraina", ha detto il direttore dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna, Aise, Giovanni Caravelli, nel corso della presentazione. Ed anche se l'Ucraina non era un'area strategica per il comparto di sicurezza nazionale, "abbiamo recuperato il terreno", ha detto ancora il generale Caravelli. “Sono emersi nuovi problemi nella dimensione di sicurezza energetica ma anche in quella alimentare, come testimoniato dalla 'crisi del grano”. Inoltre, "il conflitto russo-ucraino ha gettato una nuova luce sul ruolo dell'Intelligence, ossia dell'importanza dell'individuazione preventiva di elementi e valutazioni cruciali necessarie a  conseguire e mantenere il cosiddetto vantaggio informativo sui competitor di ogni forma, dimensione e scala e della loro tempestiva condivisione a beneficio delle scelte del'autorità politica e del lavoro quotidiano delle altre amministrazioni",  ha spiegato Caravelli. “Il conflitto ha rafforzato il senso di unità Europea ed Atlantica  ed anche rafforzato enormemente la collaborazione di Intelligence con paesi amici ed alleati con i quali il Comparto ha saputo intensificare lo scambio e la condivisione informativa in tutti i formati possibili e che si è dimostrata efficace e proficua". 

Secondo il direttore dell'Aise "la crisi russo-ucraina ha alimentato i rischi legati alla partecipazione di combattenti italiani di estrema destra e sinistra al conflitto, di solito attestati su posizioni filorusse. Al ritorno in Patria hanno acquisito know how militare e capacità di progettare azioni violente", ha detto Caravelli.

"Il contributo italiano all'Ucraina non è solo sul piano di forniture alla resistenza militare - ha ricordato inoltre Mantovano -  ma ci sono anche importanti aiuti civili. Kiev ha chiesto al resto del mondo 7 grandi trasformatori energetici. L' Ue si è impegnata a fornirne tre e due di questi li fornirà l'Italia e sono in grado di rispondere alle esigenze di 3 milioni di abitanti".

Insicurezza alimentare nel mondo Presidenza del Consiglio dei Ministri
Insicurezza alimentare nel mondo
Immigrazione irregolare Presidenza del Consiglio dei Ministri
Immigrazione irregolare

L'immigrazione e le navi delle Ong

"L'instabilità politica, i conflitti armati, i cambiamenti climatici estremi e la forte spinta demografica hanno contribuito a mantenere elevata, anche nel 2022, la pressione dei flussi migratori irregolari in direzione dell'Italia e dell'Europa, principalmente dall'Africa, dal Medio Oriente e dall'Asia", si evidenzia nella Relazione annuale. La rotta del Mediterraneo centrale, caratterizzata da flussi che originano prevalentemente dalle coste libiche e tunisine, si conferma - secondo l'Intelligence - la "principale direttrice di trasferimento via mare di migranti irregolari in Italia". In Libia, primo Paese di partenza su tale rotta, la presenza di strutturate reti criminali con proiezioni transnazionali, attestate soprattutto a Zuwarah, Az Zawiyah e Sabratah, rappresenta uno dei principali fattori di facilitazione dell'immigrazione irregolare verso le nostre coste ed è una delle cause del forte incremento della pressione migratoria via mare rilevato nel corso del 2022.

"C'è preoccupazione per il flusso migratorio che proviene dalla Tunisia - ha spiegato Mantovano - che ha mille problemi e non riesce a contenere le partenze. Sarebbe bene che la comunità internazionale aiutasse il Paese ad uscire da questa condizione. Proprio oggi la premier Meloni ha mandato una lettera ai vertici europei dove sottolinea la necessità che i prestiti Fmi, Ue e dei singoli Paesi europei alla Tunisia vengano completamente corrisposti. Finora ciò non è avvenuto per l'assenza d democraticità, ma così si arriva ad un circolo vizioso. Vogliamo uscirne nell'interesse della Tunisia, delle centinaia di migliaia di potenziali migranti e della regolamentazione dei flussi che abbiamo ferma intenzione di perseguire?".

Poi sulla presenza delle navi delle Ong nel mar Mediterraneo: "E' un fatto oggettivo che non comporta considerazioni etiche sulle Ong il fatto che se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma - sostiene Mantovano - nella certezza di incontrare queste navi. La Relazione descrive esattamente questa dinamica: la presenza delle navi Ong aumenta la probabilità di incidenti, rovesciamenti e morti in mare". 

Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2022 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2022

La minaccia anarco-insurrezionalista 

La minaccia anarco-insurrezionalista è quella "più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica "azione diretta distruttiva", evidenzia la Relazione annuale che ha registrato 31 attentati di questa area nel 2022. Il caso Cospito ha dato avvio "ad una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr". L'Intelligence monitora quindi "l'attivismo di quelle componenti che 'sulla piazza' fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio".

Non ci sono però elementi" che indichino"saldature" tra gli anarco-insurrezionalisti ed altre realtà criminali e ciò "è da ritenere improbabile" ha spiegato il direttore dell'Aisi, Mario Parente, rilevando come "gli anarchici negli ultimi mesi stiano facendo  registrare un rinnovato attivismo. I fronti sono quelli classici della lotta alla repressione con Cospito occasione d'impegno, poi c'è l'antimilitarismo con appelli ad attivarsi contro aziende e strutture riferibili a settori della difesa e tecnologia militari".

Nella Relazione, ha osservato inoltre Mantovano," ci sono elementi di preoccupazione su frange estremiste di destra". E a proposito degli scontri studenteschi di Firenze ha commentato: "C'è un'indagine della magistratura in corso e quindi non entro nel merito. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi tra oggi e giovedì si confronterà sia con la Commissione Affari costituzionali che con il Copasir su questo".

La minaccia cibernetica all'attenzione intelligence Presidenza del Consiglio dei Ministri
La minaccia cibernetica all'attenzione intelligence

Cybesicurezza, gli attacchi della Russia e lo spionaggio cibernetico

"Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato, ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest'ultima destinata a perdere di rilevanza con l'impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia", evidenzia la Relazione annuale.

Per quel che riguarda lo spionaggio cibernetico viene registrata "una lieve crescita (+3 punti percentuali) con riferimento ai gruppi statuali o sponsorizzati da Stati che hanno fatto ricorso ad azioni di spionaggio cibernetico, che si sono attestate al 26% del totale. Nel periodo in esame, sono stati osservati da parte di questi attori tentativi di sfruttamento delle vulnerabilità presenti nei sistemi di connessione remota – utilizzati per finalità di telelavoro – con l’obiettivo di guadagnare l’accesso a risorse informatiche di aziende e organizzazioni".

Dinamiche finanza pubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dinamiche finanza pubblica
Le ricadute della congiuntura energetica Presidenza del Consiglio dei Ministri
Le ricadute della congiuntura energetica

La tutela del Made in Italy e i rischi connessi al Pnrr

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza "è stato assunto a perimetro di prioritario interesse info-operativo  per lo sviluppo, in materia di ingerenze affaristico-criminali, di attività a tutela della sicurezza nazionale. L'azione dell'Intelligence è stata orientata all'individuazione di vulnerabilità sistemiche nazionali e di eventuali fenomeni di condizionamento dei meccanismi  decisionali pubblici in grado di impattare negativamente  sull'attuazione e sul rispetto del cronoprogramma, anche attraverso il monitoraggio sullo stato di avanzamento degli investimenti, la vigilanza sulla gestione finanziaria e la prevenzione di manovre  ostruzionistiche o elusive ai danni dell'esecuzione del Piano", si sottolinea nella Relazione annuale.

L'azione degli apparati della sicurezza "si è sviluppata tenendo in  considerazione il contesto in cui si inseriscono le varie fasi di  realizzazione del Pnrr e di sopravvenute criticità, tra cui: l'incremento dei prezzi delle materie prime e dell'energia elettrica, che potrebbero generare conflittualità e disallineamenti tra committente pubblico e appaltatori; la sussistenza di comportamenti  opportunistici posti in essere da taluni operatori economici e finalizzati a un'artificiosa lievitazione dei costi; la carenza di manodopera specializzata, nonché di sofisticate attrezzature tecniche  non facilmente reperibili sul mercato; le difficoltà di accesso al credito bancario e l'aggravio dei costi delle fonti di finanziamento quali effetti delle politiche monetarie restrittive realizzate a livello europeo".

Per ciò che riguarda la tutela del Made in Italy in ambito agroalimentare si tratta non solo "della protezione di un asset strategico per l'economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del Pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo", evidenzia il documento. "Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare - si legge nella Relazione - emerge non solo all'estero, ma in maniera significativa anche all'interno dei confini nazionali,con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell'ambiente, del territorio e della salute pubblica".