A Palazzo Chigi

Meloni riceve il premier etiope: "Sosteniamo il vostro sviluppo, nostra cooperazione può crescere"

Nobel per la pace 2019, Abiy Ahmed Ali è stato molto criticato per la gestione del conflitto nel Tigrè, su cui la premier ritiene importante la firma dell'accordo per la cessazione delle ostilità. "L'Etiopia perno della stabilità del Corno d'Africa"

Meloni riceve il premier etiope: "Sosteniamo il vostro sviluppo, nostra cooperazione può crescere"
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La stretta di mano tra la premier Meloni e il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali

Al termine dell’incontro con il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali, oggi in visita di Stato a Roma, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parla di un’Etiopia “unita e stabile, a maggior ragione in questa fase cruciale del suo percorso di pacificazione nazionale e di consolidamento democratico”, di un Paese “perno nella stabilità del Corno d'Africa”. Per questo, “l'Italia intende sostenere il suo pieno sviluppo, perché abbiamo l'ambizione di essere un partner privilegiato della regione e intendiamo svolgere quel lavoro con sempre maggiore determinazione”.

A Palazzo Chigi viene ricevuto il leader di uno Stato che, oltre agli storici legami con l’Italia, si trova in una fase geopolitica delicata: se, infatti, sul fronte economico, gli indicatori sono positivi e certificano uno sviluppo che negli ultimi anni è stato crescente e costante, per quanto riguarda la stabilità interna il governo di Addis Abeba ha dovuto fronteggiare il riacutizzarsi del conflitto nella regione del Tigrè, luogo di rivendicazioni autonomistiche decennali. Cosa che ha portato l’esercito e l’aviazione nazionale etiope a colpire i centri nevralgici dei ribelli (il Fronte popolare di liberazione del Tigrè), con il conseguente coro di critiche nei confronti di Ahmed, premiato nel 2019 con il Premio Nobel per la pace.

“Nel corso del colloquio - ha aggiunto la premier Meloni – abbiamo condiviso riflessioni sulle evoluzioni positive del conflitto nella regione Tigrè seguite alla recente firma dell'accordo della cessazione delle ostilità. Attribuiamo all'attuazione dell'accordo grande importanza. Ho sottolineato al primo ministro la nostra soddisfazione per il lavoro che il governo sta facendo e ho assicurato che il governo continuerà a fare la sua parte come ha fatto finora”.

Italia ed Etiopia portano avanti una proficua cooperazione a livello economico, definita da Meloni un “elemento importante”; una cooperazione “di cui abbiamo parlato molto”, aggiunge la premier, e che “crediamo possa crescere”. A fronte di “una presenza stabile di imprenditori e aziende italiane, stimate per il lavoro che sanno fare”, Giorgia Meloni ritiene che si possano “aumentare gli investimenti italiani e la cooperazione a partire dal piano energetico e delle infrastrutture”. Vi sono poi settori in cui, appunto, la collaborazione tra governi ed economie italiana ed etiope potrebbe aumentare: ad esempio nel “settore della difesa”, “nel campo della formazione per i giovani etiopi, anche come strumento per favorire (oltre gli investimenti) la capacità di avere persone che possano crescere nel lavoro e possano contribuire alla crescita della loro nazione”.

Dal canto suo, il premier etiope parla di “un incontro molto fruttifero e positivo, grazie per la prontezza con cui l'Italia vuole aumentare l'impegno” e anticipa una visita in Etiopia della presidente del Consiglio. Poi aggiunge che “l'Etiopia vuole intensificare i rapporti con lei e con il suo governo”. Rapporti che “fino ad oggi sono stati di successo, non solo con il governo italiano, ma anche con le imprese italiane, come Salini e tante altre grandi imprese”. Dal fronte di Addis Abeba, quindi, c’è la stessa volontà di “ampliare gli investimenti, vogliamo lavorare insieme anche nel campo dell'intelligence e militare, vogliamo rafforzare questi settori. A livello diplomatico ringraziamo l'Italia che è stata al nostro fianco in questi anni e noi a nostra volta siamo pronti a rimanere al fianco dell'Italia”.