59 migranti morti, tra cui 14 bambini

Naufragio di Crotone, il grido d'accusa delle ong: "Tragedia frutto di scelte politiche"

Protestano le associazioni impegnate nella ricerca e soccorso di natanti in difficoltà. Unicef: "Non bastavano le immagini del piccolo Aylan?". Medici senza frontiere: "Desolante vuoto in capacità di soccorso". Sea Watch: "Dolore e sgomento"

Naufragio di Crotone, il grido d'accusa delle ong: "Tragedia frutto di scelte politiche"
vigili del fuoco
Crotone: intervento dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera alla ricerca dei dispersi, dopo il naufragio di questa mattina al largo della costa di Steccato di Cutro

La tragedia di Crotone è “frutto di precise scelte politiche” perché “non soccorrere è un crimine”. Si leva alta la voce delle Ong dopo la morte di 59 migranti – questo al momento il triste bilancio, che vede tra le vittime anche 14 bambini – per il naufragio di un caicco avvenuto all'alba di oggi davanti alle coste di Steccato di Cutro. Critiche che, senza mezzi termini, investono l'Italia ma anche l'Europa.

Non accetta frasi fatte come “mai più” Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia: “Le immagini di questi corpi e di queste donne ci rimandano ad Aylan e a tutto quello che è successo negli ultimi dieci anni. Il nostro, il mio personale dolore oggi è un invito a non dividersi più. Non è più il tempo dell'indifferenza. La politica deve fare un salto di qualità. […] speriamo che gli impegni che stiamo ascoltando in questi momenti, dettati dal dolore, proseguano perché altrimenti domani mattina il rischio è che tutto questo torni nell'indifferenza. La domanda che mi pongo è: di nuovo abbiamo dovuto vedere i corpi dei bambini morti e delle mamme morte per poterci indignare? Non c'era bastato Aylan?”.

Sea Watch, l'organizzazione tedesca no-profit che opera nel Mediterraneo centrale, twitta il suo “dolore e sgomento” e rimarca: “Intollerabile che l'unica via d'accesso all'Europa sia il mare. L'assenza di missioni di ricerca e soccorso europee è un crimine che si ripete ogni giorno”.

Crotone: sommozzatori recuperano resti di indumenti e zainetti a riva (Local Team)
Crotone: sommozzatori recuperano resti di indumenti e zainetti a riva

Per Sergio Di Dato, capo progetto People on the Move (Medici Senza Frontiere), il naufragio “è un pugno sullo stomaco, non ci sono altre parole: nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili”. Tra l’altro, Medici senza frontiere ha dato disponibilità alle autorità locali per attivare un primo soccorso psicologico per i sopravvissuti.

Pesante l’atto d’accusa di Emergency: “Il dramma di Crotone è il frutto di precise scelte politiche che impediscono vie di accesso legali e sicure all'Europa. Con la Life Support continueremo a fare la nostra parte, a soccorrere chi è in difficoltà e a salvare vite, ma i fatti dimostrano che è necessario che l'Italia e l'Europa organizzino una missione di ricerca e soccorso, mettano mano a una riforma del sistema di accesso, asilo e accoglienza e aprano vie legali di ingresso per chi cerca una possibilità”.

Crotone, le immagini della spiaggia di Steccato di Cutro, dove il caicco è naufragato ansa
Crotone, le immagini della spiaggia di Steccato di Cutro, dove il caicco è naufragato

Filippo Ungaro, direttore della Comunicazione di Save the Children Italia, critica le politiche italiane ed europee: “Ancora una volta ci troviamo a piangere la morte ingiusta di chi cerca un futuro migliore in fuga da guerre e povertà. Mentre la politica, in Italia e in Europa, pensa di risolvere con muri e restrizioni per le Ong”.

In una nota, l'ong Mediterranea Saving Humans che accusa il governo di fare “propaganda sui confini chiusi”, chiama in causa il ministro degli Interni: “Piantedosi insiste con la campagna elettorale: bisogna ‘bloccare le partenze’. Ma le uniche partenze finora bloccate dal governo sono quelle delle navi di soccorso civile. La presidente del Consiglio Meloni parla di ‘responsabilità dei trafficanti’. Ma il traffico illegale esiste solo perché non vi sono canali d'ingresso legali in Europa”.

“Questa ennesima tragedia – prosegue la nota – ci riempie di dolore ma non ci impedirà, in nome di queste vittime e di tutte le vittime, di indagare e di interrogare. Nel corso del 2022 sono approdate sulle coste calabresi del mare Ionio oltre 18.000 persone, questa è una delle rotte più battute: sono state dotate la nostra Guardia Costiera e la Guardia di Finanza che operano in quest'area di mezzi e uomini adeguati a tutelare la vita delle persone in arrivo? Che cosa si aspetta ancora a mettere in mare qui, così come nel Mediterraneo centrale, una nuova straordinaria missione istituzionale, italiana ed europea, di ricerca e soccorso?” si chiede Mediterranea Saving Humans nella nota.

In particolare l'Ong chiede: “Quando è arrivata notizia alle autorità competenti di questa imbarcazione in pericolo a qualche decina di miglia dalle coste italiane? Oltre a osservare dall'alto con il velivolo Eagle1 che ha sorvolato il barcone alle 22.30 circa di ieri, quali misure ha adottato l'Agenzia europea Frontex, che è presente in zona anche con un pattugliatore della polizia di frontiera della Romania? Dove si trovava ieri notte questa motovedetta, che risultava operare nei giorni scorsi tra il porto di Crotone e Roccella Ionica? Sono state adottate tempestivamente tutte le misure necessarie a soccorrere le persone che erano in pericolo di vita, in un mare dove le condizioni meteorologiche stavano rapidamente deteriorandosi?”.