Usa 2024

Convention repubblicana, Trump si prepara a vincere le primarie

Il suo discorso è stato quello di sempre: sono vittima di un complotto dei poteri occulti, ma solo io posso risolvere i problemi di tutti. Nel sondaggio interno alla convention l'ex presidente stravince col 62% delle preferenze.

Convention repubblicana, Trump si prepara a vincere le primarie
Ap
Donald Trump

A Washington è terminata la convention repubblicana chiamata Cpac, ovvero la Conservative Political Action Conference, il momento in cui si incomincia a definire il cammino delle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali dell'anno prossimo. Il protagonista della serata, ovviamente, è stato l'ex presidente Donald Trump.

Nel suo discorso ha fatto sfoggio del consueto egotismo: i suoi avversari interni ed esterni sono o criminale o degli incapaci, lui e solo lui potrà  far finire la guerra in Ucraina e lo farà in 24 ore. L'ex presidente si è scagliato poi contro 'socialisti', 'comunisti', 'marxisti', 'il deep state', i 'procuratori dem corrotti' che lo "perseguitano" insieme all'Fbi, 'l'intelligence faziosa e corrotta', 'le fake news'. Il tycoon ha quindi rilanciato il suo slogan 'America first' e ha difeso gli assalitori di Capitol Hill in carcere, "patrioti trattati peggio di chiunque altro, tranne me".

Tutto come da attesa: sono gli stessi argomenti che Trump usa da anni, meno atteso è stato il risultato del cosiddetto straw poll (il sondaggio informale) della Cpac in cui Trump conquista il 62% delle preferenze. È molto più di quanto si pensasse: Ron Desantis si ferma solo al 20% e il governatore della Florida è considerato il rivale potenziale principale di Trump, anche se non ha ancora annunciato la candidatura. Seguono tutti gli altri candidati con preferenze ad una cifra. La stessa Nikki Haley, che si è già candidata in chiave antitrumpiana, ottiene il 5% delle preferenze. Non stupisce quindi che per il ruolo di vicepresidente sia preferita l'ex candidata a governatrice dell'Arizona, e ultrà trumpiana, Kari Lake (che non ha mai accettato la sconfitta nelle elezioni dello Stato nel 2022) col 20%, seguita da Ron Desantis col 14%.

Sono numeri dal significato ancora parziale, perché il momento delle primarie è lontano; la convention è stata infarcita coi fedelissimi: da Lauren Boebert a Matt Gaetz, da Marjorie Taylor Greene a Jim Jordan, a Elise Stefanik; e, appunto, manca la candidatura di Desantis. La realtà politica è tuttavia chiara: nonostante l'esito disastroso delle elezioni di midterm, Trump è molto più forte di quanto si pensasse e con buona probabilità sarà lui a sfidare Joe Biden nel 2024 .

Tra gli altri sondaggi svolti durante la Cpac, emerge che il 79% dei rappresentanti repubblicani presenti disapprova gli aiuti, militari e non, all'Ucraina (addirittura il 61% li disapprova fortemente). Numeri perfettamente in linea con quelli del sostegno a Trump. L'ex presidente, e neo candidato, ha sciorinato la sua consueta linea isolazionista in materia di politica estera: dall'attacco ai Paesi Nato che non avrebbero messo gli stessi soldi degli Stati Uniti, all'accusa all'Organizzazione mondiale della Sanità di essere controllata dalla Cina. Sulla Cina il tycoon ha ricordato che, se verrà eletto, ne bloccherà l'import per quattro anni, togliendo a Pechino lo status speciale di partner commerciale.

È stato un comizio di repertorio, come ha riconosciuto lo stesso Trump, esattamente quello che l'estrema destra repubblicana ha dimostrato di volere e ad applaudirlo c'era anche il suo amico, l'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro.