Migranti, la Procura di Roma: "Il Viminale ha impedito alla Guardia Costiera di uscire in mare?"

Apertura di un fascicolo dopo l'esposto di alcuni parlamentari. "Una piccola barca sovraccarica non può che essere in pericolo". Intanto, a Crotone incidente probatorio per nove testi, il procuratore: "A buon punto della ricostruzione"

Migranti, la Procura di Roma: "Il Viminale ha impedito alla Guardia Costiera di uscire in mare?"
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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, come atto dovuto, in relazione al naufragio dei migranti a Cutro e alla luce dell'esposto presentato da alcuni parlamentari a nome dell’avvocato Fabio Anselmo. I magistrati valuteranno poi se procedere o inviare gli atti a Crotone. La denuncia è stata sottoscritta, tra gli altri, da Angelo Bonelli, Ilaria Cucchi, Eleonora Evi, Nicola Fratoianni e Luana Zanella. L’atto della Procura ha il solo scopo, al momento, di valutare quanto prospettato nell'esposto. La Procura di Crotone sin dall'inizio indaga per competenza territoriale sui vari profili della vicenda, anche quello relativo ad eventuali omissioni di soccorso.

 

“L’evento doveva essere classificato immediatamente come caso Sar”

Una piccola barca sovraccarica - si spiega a piazzale Clodio - soprattutto in un mare che ha costretto due navi militari a tornare indietro, non può che essere in pericolo. L'evento doveva dunque essere classificato immediatamente come “caso Sar”. Quindi si sottolinea: “Riteniamo che sia necessario approfondire se vi siano state disposizioni ministeriali che abbiano impedito l'uscita in mare della Guardia Costiera. Non si può escludere che esista anche una responsabilità superiore, considerato che la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti mentre il ministero degli Interni è diventato super coordinatore di sbarchi e soccorsi dei migranti”.

 

Incidente probatorio a Crotone per nove testi. Il procuratore: “Siamo a buon punto”

È stato chiesto, fino a questo momento, per nove testi l'incidente probatorio per cristallizzare le  testimonianze dei superstiti del naufragio del barcone. Lo conferma l'avvocato Salvatore Perri, che difende due dei quattro indagati con l'accusa di essere gli scafisti. L'incidente probatorio si terrà con ogni probabilità la prossima settimana, perché si attende la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime. Il legale, intanto, difendendo coloro che sono accusati di essere scafisti, dice sul loro conto che “hanno pagato il viaggio come tutti gli altri” e che il minorenne fermato con la stessa accusa “è fortemente scosso, ha perso il cugino che è disperso”. Inoltre, continua l’avvocato Perri, i probabili scafisti “sono stati usati come veicoli per la lingua tra i capitani e i passeggeri”.

Da parte del procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, arriva intanto la rassicurazione sul fatto che “ce la stiamo mettendo tutta, siamo a buon punto nella ricostruzione della rete di comunicazioni che sono avvenute prima dell'evento”. Poi, il procuratore Capoccia aggiunge che “come abbiamo detto sin dal primo momento, stiamo acquisendo tutti gli elementi connessi a questa vicenda e ciò che riguarda i momenti precedenti al disastro. Siamo già a un punto di un certo interesse. Stiamo raccogliendo tutti gli atti”.

E sul perché l'imbarcazione è stata lasciata sola, domanda fatta al procuratore di Crotone, la sua risposta si è limitato a un sibillino “Bella domanda…”