Crotone

Naufragio migranti: i dubbi sulla macchina dei soccorsi. Rixi: "La Guardia Costiera non si tocca"

La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati. Il sottosegretario ai Trasporti: "Nessuno ha dato l'ordine di non soccorrere le persone in mare". Secondo il coordinamento dei soccorsi, tra 27 e 47 persone sono ancora disperse

Naufragio migranti: i dubbi sulla macchina dei soccorsi. Rixi: "La Guardia Costiera non si tocca"
(Ansa)
I parenti delle vittime del naufragio dello Steccato di Cutro piangono sulle bare dei loro cari nel palazzetto dello sport di Crotone

A 5 giorni dal drammatico naufragio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese, in Calabria, le polemiche sul ritardo nei soccorsi non si fermano, mentre il bilancio non definitivo delle vittime continua a crescere. È stato recuperato in mare il 68esimo corpo, quello di un ragazzo di 30 anni, ma si continua a cercare. All’opera in queste ore i sommozzatori della Guardia di Finanza che battono il fondo sulla parte ovest della spiaggia. Secondo il centro di coordinamento dei soccorsi, sarebbero tra 27 e 47 le persone ancora disperse. 
 

 

Il fronte delle indagini

Dopo la visita del presidente della Repubblica Mattarella, alle bare allineate nel palazzetto dello sport di Crotone prima e ai superstiti ricoverati nell’ospedale poi, che per un giorno ha attenuato le polemiche, oggi si torna a parlare delle responsabilità nel malfunzionamento della macchina dei soccorsi.

La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati, per dare risposta alle domande rimaste evase: “Perché non è stato lanciato il segnale Sos? Si potevano salvare i migranti? Cosa non ha funzionato nella comunicazione tra Frontex, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto”?

All'inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì, sarà formalizzata la delega ai carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l'acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti.

In questi giorni, infatti, il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia è fuori sede. Il magistrato dovrebbe rientrare in sede lunedì e dovrebbe essere allora che, insieme al pm titolare dell'inchiesta, Pasquale Festa, sarà affidata formalmente ai carabinieri la delega all'acquisizione degli atti nell'ambito del nuovo filone di indagini - al momento contro ignoti e senza ipotizzare un reato - aperto per chiarire quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, di un barcone a 40 miglia dalla costa calabrese. 

La Procura intende così accertare quali decisioni siano state prese e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi.

Mattarella a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio Ansa
Mattarella a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio

Rixi: “Nessuno tocchi la Guardia costiera, nessuno ha detto di non soccorrere le persone in mare”

Sulla polemica politica successiva agli eventi intanto è intervenuto il  vice ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi rispondendo ai cronisti, a margine di un convegno a Palermo.

"Io sono per fare chiarezza, ma non mi piace che qualcuno metta in discussione le forze di soccorso italiane, che non dipendono dalla politica perché sono soccorritori in mare a prescindere. Se il problema è chi fa il ministro o il viceministro ne possiamo parlare, ma nessuno tocchi la Guardia costiera perché metteremmo in discussione un corpo che è ammirato a livello mondiale e vorrei venisse ammirato anche da questo Paese", ha sottolineato Rixi.

"Anche se un politico avesse detto di fare cose che non dovevano fare – ha aggiunto il viceministro - loro avrebbero continuato a fare il proprio dovere, come hanno sempre fatto sotto qualsiasi governo" . 

“La nostra Guardia costiera - osserva Rixi - è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone. Per quanto riguarda questo episodio ovviamente abbiamo chiesto chiarezza e stiamo visionando tutti i resoconti. Però una cosa è parlare a livello politico, un'altra è accusare corpi dello Stato di non fare il proprio dovere”. 

"Le regole di ingaggio le determina l'Europa e sono uguali per tutti i salvataggi. Bisogna sempre fare luce e fare indagini interne su qualsiasi cosa. Ma nessuno ha detto di non soccorrere persone in mare. Io in montagna ho salvato delle persone, mentre c'è chi parla sui giornali e che in vita sua non è andato mai a salvare nessuno", ha proseguito il vice ministro delle Infrastrutture.

Riferendosi poi alle parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi subito dopo il naufragio dei migranti a Cutro che hanno sollevato polemiche, Rixi ha aggiunto che il ministro Piantedosi gode "della massima fiducia".

“È un prefetto e parla da prefetto, se fosse un politico parlerebbe da politico – ha detto-. Dall'inizio dell'anno abbiamo salvato più gente di tutte le altre nazioni del Mediterraneo messe insieme. Anche su questa situazione, la Grecia non è intervenuta per 4 giorni. Le segnalazioni sono state fatte, così come sono state fatte all'Italia e l'Italia ha provato a intervenire" ha aggiunto.