Battaglia sui diritti civili

Ordine del governo, a Milano stop alla registrazione dei bimbi di Famiglie Arcobaleno

Il sindaco Sala: "Costretti a fermare le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali". Sconforto dei genitori: "I bimbi con due mamme e due papà esistono, scelta indegna di un Paese civile"

Ordine del governo, a Milano stop alla registrazione dei bimbi di Famiglie Arcobaleno
pixabay
famiglia separazioni e figli

Dietro una circolare apparentemente burocratica si nasconde il braccio di ferro sui diritti civili - e la prima mossa del governo Meloni sul tema appare come una presa di posizione inequivocabile: guerra alle cosiddette “Famiglie Arcobaleno”.

Il Comune di Milano interromperà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. La sospensione delle registrazioni è dovuta a una circolare del Prefetto di Milano, che a sua volta ha interpellato il ministero dell'Interno. La prefettura, per chiedere l'interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. Una legge che vieta anche la maternità surrogata. Di fronte a questa circolare, il sindaco Sala non ha potuto fare altro che sospendere le registrazioni: la decisione sarà ufficializzata oggi. Lo stesso sindaco di Milano ha incontrato ieri le "Famiglie arcobaleno", annunciando che questa diventerà una sua battaglia politica con il governo.

La decisione riguarda decine di migliaia di famiglie in Italia, centinaia nel capoluogo lombardo: a non poter essere più trascritti sono i figli di due padri che hanno fatto ricorso all’estero (dove è consentito) alla gestazione per altri (detta anche maternità surrogata) e di due madri che si sono affidate alla procreazione medicalmente assistita (ovvero la fecondazione eterologa, che per le copie omosessuali si può fare solo all’estero) e che hanno partorito in Italia. Lo stop non riguarda invece i figli di due madri partoriti all’estero.

Il primo provvedimento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in materia di diritti civili lascia dunque molti bambini in una situazione di disparità rispetto ai figli degli eterosessuali, annunciano le famiglie. La presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini è netta: “Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia, consapevoli di quanto questo Governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia. Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del Governo italiano di bocciare anche la possibilità di un Certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa. I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne
facciano una ragione. Ogni giorno vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, giocano nei parchi e nei campi sportivi, frequentano corsi di musica, come tutti i loro coetanei, senza avere i diritti di tutti i loro coetanei. Questa situazione non è degna di un Paese civile".

La soddisfazione traspare invece dalla nota diffusa dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia Matteo Forte: "Non è che si scopra oggi l'illegittimità di quell'atto rivendicato dal palco del Milano Pride".

Critico Alessandro Zan, deputato del Pd: "Sono pressioni inqualificabili che confermano l'ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità Lgbtqia+. L'Unione Europea chiede anche all'Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell'Ungheria di Orban".