Accadde il 3 aprile 1973

Cinquant'anni fa la prima telefonata da cellulare: fu la rivoluzione

La fece Martin Cooper che aveva seguito il suo istinto e la sua "visione del mondo" in cui "le persone si connettono con le persone"

Cinquant'anni fa la prima telefonata da cellulare: fu la rivoluzione
Ansa
Martin Cooper con il primo cellulare

Era il 3 aprile 1973 quando, a New York, da un telefono DynaTac Motorola venne fatta la prima chiamata da cellulare. Il telefono era grande quanto una scatola di scarpe. Il protagonista dello storico momento è l'ingegnere americano Martin Cooper, figlio di immigrati ucraini.

Quella mattina era sceso in strada con il nuovo “aggeggio” percorrendo la Sixth Avenue di New York fino all'altezza dell'Hotel Hilton, davanti alla sede della Bell. "Ti chiamo dal marciapiede. Noi alla Motorola ce l'abbiamo fatta, la telefonia cellulare è una realtà", disse nella prima telefonata “senza fili” fatta al suo diretto rivale, il ricercatore della Bell Labs, Joel Engel. Lo raggiunse al secondo tentativo perché per l'emozione la prima volta sbagliò il numero.

Quella passeggiata ha segnato un cambio di epoca che dieci anni dopo divenne realtà per molti, anche se non ancora proprio per tutti per via dei costi troppo elevati e la scarsa maneggevolezza.

Il successore del prototipo usato da Martin Cooper è il DynaTac 8000X, soprannominato “the brick”, il mattone, il primo telefono cellulare portatile ad essere messo in vendita il 6 marzo del 1983, aprendo così quarant'anni fa una nuova era nel settore delle telecomunicazioni e nelle nostre vite. 

In questa fotografia, il prototipo del Motorola DynaTAC 8000X a confronto con il suo predecessore, il DynaTAC del 1973, sviluppato da Cooper. Sono esposti nel Motorola Innovation Center di Schaumburg, nell'Illinois.

I primi cellulari: due prototipi nel Museo di Motorola Getty
I primi cellulari: due prototipi nel Museo di Motorola

Il Motorola DynaTAC 8000X permetteva di fare 30 minuti di chiamate e costava 3995 dollari, dava la possibilità di memorizzare 30 numeri e impiegava 10 ore a caricarsi. Sembrava più un walkie talkie che un telefono, ma le richieste furono comunque superiori alle aspettative e agli esemplari presenti in commercio. 

Motorola ne vendette circa 300mila esemplari nel corso degli anni, con uno sponsor d'eccezione… Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas nel film Wall Street del 1987.

Michael Douglas in Wall Street, 1987 Contrasto
Michael Douglas in Wall Street, 1987

La storia di Martin Cooper

Classe 1928, Martin Cooper non ha ancora perso la voglia di occuparsi di tecnologia: l'ingegnere 94enne ha anche un profilo Twitter @MartyMobile. Di recente ha espresso timori per la dipendenza dai telefoni e per gli effetti dei dispositivi sui bambini. 

Raccontando la sua storia, ha spesso ricordato di quando, nel 1959, era un giovane impiegato di una piccola azienda di elettronica, la Motorola, mandato dal suo datore di lavoro dal cliente più grande per “elemosinare” qualche commessa in più. Il cliente era AT&T, già all'epoca un gigante del settore.

Non ottenne nulla, il “Re”, così era chiamato il dirigente con cui si dovette interfacciare, lo rimandò indietro a mani vuote comunicandogli di aver scelto un'altra azienda per sviluppare un nuovo modello di ricetrasmettitore radio. Edward Gould, così si chiamava il Re, non avrebbe mai potuto immaginare la portata del suo errore. E nel suo “no” c'è la morale della storia, che è una storia di imperi che si sgretolano e nuovi mondi che nascono, ma soprattutto di visioni del mondo a confronto.

Una questione di visione del mondo

AT&T vendeva autoradio, walkie-talkie. Quando nel 1969 chiese alla Commissione federale per le comunicazioni di concederle l'uso esclusivo dello spettro per avviare un sistema telefonico wireless nazionale, disse al governo che si trattava di un progetto minore. Il cellulare sarebbe stato solo un'estensione dell'autoradio. Chi mai rinuncerebbe al telefono fisso?

Cooper, però, la pensava diversamente. Aveva visto l'importanza delle radio “alla cintura” dei poliziotti di Chicago e dei cercapersone che usavano medici e infermieri all'ospedale Mount Sinai di New York. 

“Per la AT&T Bell, tutto andava concepito in funzione del cavo”, scrive Cooper nel suo libro di memorie. "Per me e Motorola, la visione e l'obiettivo finale erano guidati da una logica diversa: quella della radio e della libertà che implicava" perché "le persone si connettono con le persone, non con i luoghi".

Negli anni '90 la Nokia entra nella storia dei telefoni cellulari. Nel 1998 supera il traguardo di 100 milioni di telefoni cellulari fabbricati: il Nokia 3310 è ancora oggi considerato nella storia dei telefoni cellulari come il più resistente mai costruito, indistruttibile. Un altro cellulare che ha fatto la storia, introdotto nel 1999, è il Blackberry 850. Altra pietra miliare lo Star Tac Motorola popolare fino agli inizi del 2000, apparso in molti film di Hollywood di quel periodo, come '8  millimetri' con Nicolas Cage. Infine nel 2008 l'avvento degli smartphone.

Certamente Cooper non avrebbe mai immaginato che il suo telefono mobile sarebbe un giorno diventato anche un hub di servizi: un dispositivo che ci consente di fare shopping dal divano, riunioni di lavoro, connettere con la casa, accendere la luce, girare film, ascoltare musica, cercare indicazioni stradali, pagare senza bisogno di una carta.

"Le persone che hanno uno smartphone lo guardano troppo, si sono fatte prendere - dice l'inventore del primo cellulare  - sono sconvolto quando vedo qualcuno che attraversa la strada e guarda il telefono, ma bisogna avere fiducia nell'umanità, e io ce l'ho. Gli esseri umani prima o poi ci arrivano".