Città del Vaticano

Il Papa nel Regina Coeli ricorda l'accordo di Belfast del 1998 e prega per la pace in Ucraina

Da Papa Francesco parole per il venticinquesimo anniversario del cosiddetto accordo del Venerdì Santo che mise fine alle violenze nell'Irlanda del Nord. E chiede il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per la cara e martoriata Ucraina

Il Papa nel Regina Coeli ricorda l'accordo di Belfast del 1998 e prega per la pace in Ucraina
Rainews
Papa Francesco durante la benedizione Urbi et Orbi per la Pasqua

Incontrare Dio  attraverso la testimonianza. Parte da qui il messaggio di Papa Francesco contenuto nel Regina Coeli letto ai fedeli dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano.     

"Oggi il Vangelo ci fa  rivivere l'incontro delle donne con Gesù risorto il mattino di Pasqua -ha detto Bergoglio-. Ci ricorda così che furono loro, le donne discepole, le prime a vederlo e incontrarlo. Potremmo chiederci: perché loro? Per un motivo  molto semplice: perché sono le prime ad andare al sepolcro. Come tutti i discepoli, anche loro soffrivano per come sembrava essersi conclusa  la vicenda di Gesù; ma, diversamente dagli altri, non restano a casa  paralizzate dalla tristezza e dalla paura: di buon mattino, al levar  del sole, vanno a onorare il corpo di Gesù portando gli unguenti aromatici. La tomba era stata sigillata e loro si chiedono chi avrebbe potuto togliere la pietra. Però la loro volontà di compiere quel gesto d'amore prevale su tutto. Non si scoraggiano, escono dai loro timori e dalla loro angoscia. Ecco la via per trovare il Risorto".   

"Ripercorriamo la scena descritta dal Vangelo - ha detto ai fedeli in  piazza San Pietro - le donne arrivano, vedono il sepolcro vuoto e,  'con timore e gioia grande', corrono - dice il testo - 'a dare l'annuncio ai suoi discepoli'. Ora, proprio mentre vanno a dare questo annuncio, Gesù viene loro incontro. Notiamo bene questo: Gesù le  incontra mentre vanno ad annunciarlo. È bello questo: quando noi  annunciamo il Signore, il Signore viene a noi. A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi; perché poi, se ci esponiamo e ci mettiamo a parlarne, arrivano  giudizi, critiche, magari non sappiamo rispondere a certe domande o provocazioni, e allora è meglio non parlarne. Invece il Signore viene  mentre lo si annuncia. Questo ci insegnano le donne: Gesù si incontra testimoniandolo"

 

“A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi, perché poi, se ci mettiamo a parlarne, arrivano  giudizi e critiche…Invece il Signore viene  mentre lo si annuncia”

La gioia dell'incontro con Dio deve essere testimoniata agli altri senza fare "propaganda" o "proselitismo", ha detto il Papa al Regina Coeli, che in questo tempo liturgico sostituisce la preghiera dell'Angelus. "Ogni volta che lo annunciamo, non facendo propaganda o proselitismo" ma "con rispetto e amore, come il dono più bello da condividere, come il segreto della gioia, allora Gesù dimora ancora di più in noi", ha aggiunto Bergoglio. 

Il Pontefice è poi tornato a parlare della guerra in Ucraina: "Perseveriamo nell'invocare il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per la cara e martoriata Ucraina", ha detto di fronte ai fedeli.

Infine ha ringraziato pubblicamente per le preghiere e i messaggi ricevuti durante i giorni di ricovero: "Ringrazio quanti in questi giorni mi hanno fatto pervenire espressioni di augurio. Sono riconoscente soprattutto per le preghiere".

Il Papa, al Regina Coeli, ha ricordato che oggi ricorre il venticinquesimo anniversario del cosiddetto accordo del Venerdì Santo o di Belfast, "il quale ha messo fine alle violenze che per decenni avevano turbato l'Irlanda del Nord. Con spirito riconoscente prego il Dio della pace che quanto ottenuto in quel passaggio storico si possa consolidare a beneficio di tutti gli uomini e le donne dell'isola di Irlanda", ha sottolineato il Pontefice.