Il colloquio privato

Il premier ucraino dal Papa: "Lo aspettiamo a Kiev". Intanto, da domani la visita in Ungheria

Denys Shmyhal ricevuto da Bergoglio in Vaticano. L'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede: "L'invito è stato già espresso più volte e ripetuto ancora". Anche Kuleba ieri aveva detto: "Non abbiamo una data ma lo accoglieremmo a braccia aperte"

Denys Shmyhal, primo ministro dell'Ucraina, ieri presente alla Conferenza bilaterale per la ricostruzione, è rimasto a Roma fino a oggi. Stamane, infatti, era in programma una visita in Vaticano, per un’udienza con Papa Francesco. Nel corso dell'udienza Shmyhal ha invitato Papa Francesco nel Paese martoriato da più di un anno di guerra. A farlo sapere, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash. “Sì, il Santo Padre è stato nuovamente invitato. Questo invito è stato già espresso più volte e sicuramente ripetuto ancora” ha chiarito il diplomatico.

Papa Francesco e l'ambasciatore ucraino Andrii Yurash ansa/us press office vatican media
Papa Francesco e l'ambasciatore ucraino Andrii Yurash

Tra l’altro già ieri, in occasione della Conferenza per la ricostruzione, era stato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba a dire: “Accoglieremmo il Papa a braccia aperte, l'Ucraina è con il Papa per la pace. Il nostro invito è ancora valido, è permanentemente aperto, può venire in qualsiasi momento”, precisando poi: “Abbiamo dei colloqui con il Vaticano e l'invito non è stato respinto, ma non abbiamo ancora una data ufficiale per una visita del Papa” ha aggiunto Kuleba, dicendosi convinto che “le persone in Ucraina apprezzerebbero tantissimo e sarebbero liete di accogliere il Papa in questo periodo” così buio.

Il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione Ansa
Il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione

Il colloquio privato tra il Papa e Shmyhal, nella Sala della Biblioteca, è durato una trentina di minuti. Al termine, dopo la presentazione della delegazione ucraina, il tradizionale scambio dei doni: Shmyhal ha fatto dono al Papa della riproduzione di una caraffa in ceramica raffigurante un gallo, sopravvissuta a un bombardamento nei pressi di Kiev, e di spighe di grano dall'Ucraina; ha inoltre offerto un libro di foto sulla guerra e la resistenza del popolo ucraino.

Il premier dell’Ucraina incontra Papa Francesco Ansa
Il premier dell’Ucraina incontra Papa Francesco

Il Pontefice ha ricambiato con la fusione in bronzo di un fiore che nasce con la scritta “La pace è un fiore fragile”, il messaggio per la Giornata mondiale della Pace di quest'anno; il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev, il volume Un'enciclica sulla pace in Ucraina. Il premier Shmyhal ha poi avuto un colloquio anche col cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.

Lo scambio di doni Ansa
Lo scambio di doni

Intanto, da domani comincia il viaggio di tre giorni in Ungheria

È tutto pronto per la visita del Pontefice in Ungheria, in programma da domani. Si tratta del 41esimo viaggio apostolico di Bergoglio (che finora ha visitato 59 diverse nazioni). Un appuntamento importante, inoltre, poiché è il primo viaggio dopo il ricovero in ospedale dello scorso 29 marzo; ed è il secondo a Budapest, dopo che vi era stato nel settembre 2021 per il Congresso eucaristico internazionale. Nei tre giorni di viaggio Francesco risiederà presso la Nunziatura apostolica, situata in un quartiere sulla collina di Buda.

La guerra in Ucraina e il necessario impegno comune per una pace giusta; la difficile realtà dell'accoglienza di migranti e rifugiati; il futuro dell'Unione Europea e il ruolo dei cristiani; la sfida ecologica: tutti questi saranno i temi al centro del viaggio e dei discorsi di Bergoglio. Sarà un'occasione, ha detto proprio il Papa domenica scorsa al termine dell'Angelus in Piazza San Pietro, “per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari, un viaggio al centro dell'Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all'ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”, in attesa di visitare il Paese “come pellegrino, amico e fratello di tutti”. “Cristo è il nostro futuro”, il titolo scelto per la visita: un messaggio in prospettiva, che guarda al domani con l’obiettivo di infondere fiducia.

 

Il programma del 41esimo viaggio apostolico

L'aereo papale decollerà domani di buon mattino dall’aeroporto di Fiumicino, per arrivare a Budapest alle ore 10:00. Dopo l'accoglienza ufficiale e la cerimonia di benvenuto nel piazzale del Palazzo Sándor, è prevista una visita di cortesia alla presidente della Repubblica Katalin Novák nello stesso Palazzo Sándor e quindi un incontro con il primo ministro Viktor Orbán. A seguire, il Papa incontrerà le autorità, la società civile e il corpo diplomatico nell'ex Monastero Carmelitano, mentre nel pomeriggio nella Concattedrale di Santo Stefano vedrà i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali.

Nella mattina di sabato 29 aprile Francesco effettuerà una visita privata ai bambini dell'Istituto Beato László Batthyány-Strattmann; un incontro con i poveri e i rifugiati nella Chiesa di Santa Elisabetta d'Ungheria e una visita alla Comunità greco-cattolica nella Chiesa greco-cattolica Protezione della Madre di Dio. Nel pomeriggio l'incontro con i giovani nello stadio Papp László Budapest Sportaréna e l'incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù alla Nunziatura Apostolica.

Domenica 30 aprile Francesco presiederà la messa nella Piazza Kossuth Lajos e, nel pomeriggio, incontrerà il mondo universitario e della cultura alla Facoltà di Informatica e Scienze Bioniche dell'Università Cattolica Péter Pázmány. Quindi, dopo la cerimonia di congedo in aeroporto, alle 18:00 ripartirà per Roma, l'arrivo è previsto per le 19:55.