Contro la riforma giudiziaria

Israele: quindicesima settimana di protesta, in 120 mila a Tel Aviv chiedono democrazia

Non si ferma in Israele la protesta contro la riforma della giustizia. La pausa parlamentare decisa dal premier e le trattative in corso con l'opposizione non riescono a frenare la protesta

Israele: quindicesima settimana di protesta, in 120 mila a Tel Aviv chiedono democrazia
Getty
Israele, Tel Aviv: gli israeliani prendono parte a una protesta contro il governo 15/04/23

Per la quindicesima settimana consecutiva, in 150 luoghi di Israele sono state inscenate proteste contro la riforma giudiziaria avanzata dal governo di destra di Benyamin Netanyahu. La pausa parlamentare decisa dal premier e le trattative in corso con l'opposizione, non riesce a frenare la protesta. 

Solo a Tel Aviv, fin dall'inizio snodo principale delle manifestazioni, sono staei, secondo i primi calcoli dei media, quasi 120mila le persone scese in strada nel lungo viale Kaplan che costeggia il ministero della difesa. Lo slogan principale, come sempre, è stato “Democrazia, democrazia” in difesa della Corte suprema che la riforma vuole limitare nei suoi poteri in un Paese che non ha una Costituzione e “Vergogna, vergogna” indirizzato verso il governo. 

Ad essere presi di mira, nei cartelli innalzati in una marea di bandiere israeliane, della pace e dei movimenti Lgbtq+, il premier e il ministro della sicurezza nazionale, e leader di destra radicale, Itamar Ben Gvir. Non a caso spiccava un cartello - in ebraico e in arabo - in cui si chiedeva di lottare "insieme" contro la Guardia nazionale, obiettivo del ministro che la vorrebbe sotto il suo comando. 

Tra i manifestanti si sono fatti notare i “Diplomatici per la democrazia”, espressione del malessere che serpeggia, viste alcune dimissioni, tra i rappresentanti di Israele all'estero. Non pochi i richiami negli interventi dal palco alla recente decisione di Moody's di scalare il rating di Israele a causa delle incertezze economiche provocate nel Paese dalla riforma. Ma anche la richiesta di mettere fine alle trattative con il governo. 

Netanya, città sulla costa a nord di Tel Aviv, ha registrato due manifestazioni opposte: quella antiriforma capitanata da Yair Lapid, leader dell'opposizione e un'altra alla quale ha preso parte lo stesso Ben Gvir. "In quale Paese democratico, tranne che in Israele, Ben Gvir - ha domandato Lapid - potrebbe essere ministro?". La polizia ha tenuto ben separate le due dimostrazioni nel timore di incidenti. Anche a Gerusalemme - sotto la residenza del presidente Isaac Herzog - proteste di diversa tendenza.

Israele, Tel Aviv: gli israeliani prendono parte a una protesta contro il governo getty
Israele, Tel Aviv: gli israeliani prendono parte a una protesta contro il governo