Il 40% degli aventi diritto ha già votato

La Finlandia al voto: i socialdemocratici della premier Marin lottano per il secondo mandato

L'economia, il cambiamento climatico e altre questioni che riguardano la vita quotidiana degli elettori, come l'istruzione e i benefit sociali, hanno dominato la campagna elettorale

La Finlandia al voto: i socialdemocratici della premier Marin lottano per il secondo mandato
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Sanna Marin, primo ministro finlandese

La Finlandia al voto per le elezioni parlamentari, a pochi giorni  dalla ratifica del Parlamento turco dell'adesione  del Paese nord-europeo all'Alleanza. Le elezioni si prevedono combattute fra tre partiti, con i socialdemocratici della premier Sanna Marin che lottano per assicurarsi un secondo mandato alla guida del governo. Marin, che a 37 anni è fra i leader più giovani d'Europa, ha ricevuto elogi per la gestione della pandemia di Covid-19; e il suo sostegno all'Ucraina nell'ultimo anno ha aumentato la sua visibilità internazionale. Rimane popolare in patria, ma i finlandesi sono anche frustrati per l'aumento del costo della vita.

Oltre 2.400 i candidati di 22 partiti  in lizza per i 200 seggi del Parlamento finlandese, l'Eduskunta. I sondaggi d'opinione fanno emergere la gara  tra: Il Partito Socialdemocratico di Marin, il Partito della Coalizione Nazionale di centro-destra e il partito populista di destra “Veri finlandesi”. Recenti sondaggi hanno indicato che ciascuno dei tre potrebbe ottenere circa il 20% dei voti domenica. In tal caso, nessun partito sarebbe in grado di formare un governo da solo. Comunque  chiunque ottenga il maggior numero di voti dovrebbe iniziare la prossima settimana i colloqui per la formazione di una coalizione di governo. Il più importante quotidiano finlandese, Helsingin Sanomat, ha pubblicato un editoriale in cui descrive le elezioni come "un vero thriller" e prevede che la competizione serrata probabilmente spingerà gli elettori a recarsi alle urne. Circa il 40% degli aventi diritto ha già votato in anticipo.

L'economia, il cambiamento climatico e altre questioni che riguardano la vita quotidiana degli elettori, come l'istruzione e i benefit sociali, hanno dominato la campagna elettorale. La creazione di posti di lavoro e il rapido aumento del debito pubblico finlandese sono questioni che preoccuperanno il prossimo governo del Paese nordico, che conta 5,5 milioni di abitanti. "Soprattutto, dobbiamo puntare alla crescita economica e a una maggiore occupazione", ha dichiarato Marin in una recente intervista all'emittente pubblica finlandese YLE. 

"Se non riusciamo a fare queste due cose, non saremo in grado di ridurre il nostro indebitamento e non riusciremo a bilanciare la nostra economia". Sebbene l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia abbia spinto la Finlandia a chiedere l'adesione alla Nato nel maggio 2022, né la storica decisione di abbandonare la politica di non allineamento né la guerra sono tra i temi principali della campagna elettorale. La Finlandia condivide un lungo confine terrestre con la Russia. Marin ha svolto un ruolo di primo piano, insieme al presidente Sauli Niinistö, nel sostenere la richiesta di adesione della Finlandia alla Nato, presentata in tandem con la Svezia. 

Marin è prima ministra da dicembre 2019. Il suo partito guida una coalizione di governo di centro-sinistra con il centrista Partito di Centro, la Lega Verde, l'Alleanza di Sinistra e il Partito Popolare Svedese in Finlandia. I leader di tutti e cinque partiti sono donne, il che ha reso il governo di Marin una rarità in Europa e nel resto del mondo. Su un totale di 19 membri del Gabinetto, 11 sono donne. Marin ha escluso che i socialdemocratici si alleino con il partito “Veri finlandesi” dopo le elezioni, adducendo differenze sostanziali nei valori e nelle politiche, visto che i candidati del partito populista e nazionalista hanno presentato una piattaforma anti-immigrazione e anti-Unione europea. In caso di vittoria del partito di Marin, la formazione di una nuova coalizione è fuori discussione, poiché il Partito di Centro ha dichiarato di non essere più favorevole a una simile composizione di governo. I populisti, che hanno anche loro una donna come leader del partito, sono a loro volta molto critici nei confronti dell'obiettivo fissato dal governo di Marin di rendere la Finlandia neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio e priva di combustibili fossili entro il 2035, definendo la politica ingenua e irrealistica. I Veri finlandesi prevedono che il Paese diventerà carbon neutral non prima del 2050. "È così che la Finlandia pensa davvero di salvarsi? Con promesse ecologiche e buttando denaro su tutto ciò che suona bene?", ha scritto la leader dei Veri finlandesi Riikka Purra nella recente newsletter del partito, riferendosi alle promesse del gabinetto Marin di aumentare gli investimenti per una transizione e un'economia verdi.

Il Partito di Coalizione Nazionale (Ncp), guidato dall'ex ministro delle Finanze Petteri Orpo, condivide lo stesso obiettivo di neutralità climatica dei socialdemocratici, ma potrebbe avere difficoltà a trovare un accordo sulle politiche economiche. L'NCP è aperto a formare una coalizione con i Veri finlandesi. Orpo, a capo del partito dal 2016, ha promesso che un governo sotto la sua guida creerebbe circa 100mila nuovi posti di lavoro e incoraggerebbe l'imprenditorialità. Inoltre il Partito di Coalizione Nazionale vuole anche aumentare la quota di energia che la Finlandia ricava dal nucleare. Attualmente il Paese dispone di cinque reattori che producono circa il 40% dell'elettricità. "Uno dei compiti più importanti del futuro governo è accelerare notevolmente la costruzione di nuove centrali nucleari in Finlandia", ha dichiarato Orpo, scrivendo in un blog che il prossimo primo ministro dovrebbe fare dell'energia nucleare "la pietra miliare della politica energetica del governo".