6 persone su 10 non denunciano

Bollette luce e gas: 4 milioni di italiani vittime di truffa. Un sito aiuta ad evitare le trappole

Stop alle truffe è l'iniziativa lanciata da Consumerismo No Profit e Facile.it che offre ai consumatori italiani gli strumenti concreti per riconoscere i rischi. 4 milioni gli italiani che nell’ultimo anno sono stati vittima di una frode

Bollette luce e gas: 4 milioni di italiani vittime di truffa. Un sito aiuta ad evitare le trappole
Ipa
Consumi, bollette, aumenti

Non solo lo spauracchio dei rincari in bolletta e dei maxi conguagli, a volte già prescritti. A pesare sulle tasche degli utenti sono sempre di più le spese causate dalle frodi  in bolletta.

Sono ben 4 milioni gli italiani che nell’ultimo anno sono caduti vittima di una truffa o di un tentativo di truffa nell’ambito delle bollette luce e gas, il 28% in più rispetto all’anno precedente, con un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro, vale a dire oltre il doppio rispetto alla precedente rilevazione fatta a maggio 2022 (+152%).

Numeri impressionanti, emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha acceso i riflettori su un fenomeno in costante aumento e che ha spinto Facile.it e l’associazione Consumerismo No Profit a unire forze e competenze per dare vita al progetto Stop alle Truffe.

«Complici l’aumento dei prezzi e la voglia di risparmiare, sono sempre più frequenti i tentativi di truffa ai danni delle famiglie in ambito luce e gas; pertanto, insieme a Consumerismo No Profit, «Mettiamo al servizio dei consumatori le nostre esperienze per dire, tutti insieme, Stop alle truffe», spiega Mario Rasimelli, Managing Director Luce e Gas di Facile.it 

Truffe bollette: i mezzi e le vittime prediletti

L’indagine ha messo in evidenza come, all’interno delle principali voci di spesa familiare, le bollette luce e gas siano l’ambito più colpito dai malfattori che, per raggiungere le loro vittime, usano spesso il telefono o il porta a porta

Guardando alle modalità di inganno, emerge che il finto call center è lo strumento più utilizzato per questo genere di frodi, con una percentuale che in un anno è passata dal 44% al 53%, mentre in un caso su cinque il truffatore ha bussato direttamente alla porta di casa della vittima (21%). 

Non mancano le frodi via web tanto è vero che, sempre secondo l’indagine, il 34% delle vittime è stato raggirato tramite una falsa e-mail, mentre il 14% attraverso un finto sito web, percentuale quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno (+90%). Cala, di contro, l’utilizzo da parte dei malfattori delle App di messaggistica istantanea e dei social network, che comunque rappresentano gli strumenti attraverso i quali sono stati truffati, rispettivamente, il 5% e il 4% dei rispondenti.

Dati interessanti sono emersi analizzando il profilo di chi è stato truffato o, comunque, ha subito un tentativo di frode: i rispondenti con età compresa fra i 35 e i 44 anni si confermano essere la categoria prediletta dai malfattori, con una percentuale di vittime pari al 13,3% (a fronte di una media nazionale pari al 9,4%).

Guardando al livello di istruzione di chi ha partecipato all’indagine, emerge che i più truffati sono, come nella precedente rilevazione, i rispondenti con un titolo di studio universitario, con una percentuale di vittime pari al 13%, valore in aumento del 31%.

Suddividendo il campione su base territoriale, invece, emerge che se nella precedente rilevazione l’area più colpita dai truffatori era il Nord Est, quest’anno il triste primato spetta al Nord Ovest, con una percentuale pari all’11,6%.

Caro bollette Ansa
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6 persone su 10 non denunciano la truffa

Come si comportano le vittime dopo una truffa? Quasi 6 su 10 hanno dichiarato di non aver denunciato l’accaduto (58%), percentuale pari ad oltre 2,3 milioni di individui; un dato che fa riflettere e che diventa ancor più preoccupante se si considera che il numero di persone che hanno adottato questo atteggiamento è aumentato (+37%) rispetto alla rilevazione precedente. 

Dietro alla scelta di non recarsi al commissariato di Polizia ci sono spesso ragioni legate all’importo della singola truffa, tanto è vero che il 35% ha dichiarato di non aver denunciato perché il danno economico subìto era contenuto, mentre il 25% perché era certo che non avrebbe comunque recuperato quanto perso. 

Fa riflettere anche vedere,  come sempre più vittime non denuncino la frode per ragioni psicologiche: il 19% perché “si sentiva ingenuo per esserci cascato” (in aumento del 27% rispetto alla precedente rilevazione), mentre il 10% perché “non voleva che i familiari lo scoprissero” (dato in crescita di oltre il 200%).

«La buona notizia è che spesso basta davvero poco per non cadere in trappola. Le modalità con cui i truffatori cercano di raggirare le vittime sono sempre le stesse; pertanto, una volta individuati gli schemi ricorrenti, diventa semplice far scattare un campanello d’allarme prima che sia troppo tardi», come spiega Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo No Profit in questo video.