Nuova tornata elettorale

Amministrative, aperti i seggi nei 595 comuni chiamati alle urne: si può votare fino alle 15

Domenica l'affluenza alle 23 al 46,5% , in calo di 14 punti rispetto le precedenti elezioni. L'eventuale turno di ballottaggio è previsto domenica 28 e lunedì 29 maggio

Amministrative, aperti i seggi nei 595 comuni chiamati alle urne: si può votare fino alle 15
Ansa
Elezioni comunali

Hanno aperto alle  7 i seggi per l'elezione dei sindaci nei 595 comuni italiani in cui si devono eleggere le amministrazioni locali. Si può votare fino alle 15 e subito dopo inizierà lo spoglio delle schede.

Affluenza a picco nel primo giorno di elezioni amministrative: alle 23 di domenica 14 maggio aveva votato il 46,5%, in calo di 14 punti rispetto alle precedenti omologhe quando alla stessa ora aveva votato il 60,2% degli elettori.

Alle 19.00 il sito Eligendo del Viminale aveva registrato che ai seggi era andato il 37,54 per cento degli aventi diritto, contro il 43,22 per cento del turno elettorale precedente. Le sezioni analizzate alle 19.00 sono 280 su 5.426. 

Alle 12, su 4.919 sezioni, il dato era 14,21%, in calo  rispetto alle precedenti omologhe in cui aveva votato il 19,34%. 

Per questi due giorni di elezioni amministrative, sono chiamati al voto i cittadini di 595 comuni, per un totale di 4,5 milioni di votanti distribuiti su 5.426 sezioni che dovranno eleggere il loro sindaco. Nelle settimane successive sarà il turno del Trentino e della Valle d'Aosta il 21 maggio, e di Sicilia e Sardegna il 28 e 29 maggio.

Si vota in 13 comuni capoluogo, di cui un capoluogo di regione (Ancona) e 12 capoluoghi di provincia (Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi). L'eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio.

Il colore delle schede di voto è l’azzurro e sono due i modelli di scheda di votazione per il primo turno, suddivisi in base al numero dei residenti nei comuni al voto: la scheda è suddivisa in quattro parti verticali in cui sono stampati, secondo l’ordine di sorteggio, da sinistra a destra e dall’alto verso il basso, dei rettangoli contenenti ciascuno i nominativi dei candidati a sindaco, il contrassegno della lista ad esso collegata e una riga (nel caso di Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) o due righe (nel caso di Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti) tratteggiate per i voti di preferenza per i candidati al consiglio comunale.

Sette dei capoluoghi chiamati al voto sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell'amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.  Alleanze alla prova, dunque, con l'incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove FdI esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche.   

Ancona è l'unico capoluogo di regione alle urne. Nella città marchigiana - il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) - si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti(centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l'uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d'Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi. Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci.   

Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinque stelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D'Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra.

A Brindisi né il centrodestra né il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune -Alleanza Verdi Sinistra. Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D'Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina.   

Curiosità a Imperia, dove l'uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell'Interno, è sfidato - per il centrosinistra - dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una.

Il turno delle elezioni amministrative della primavera 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d'Aosta (1 comune) e Trentino-Alto Adige (3 comuni) e gli eventuali ballottaggi il 4 giugno. E con le elezioni in Sicilia, il 28 e 29 maggio (128 comuni per 1.347.614 elettori) e Sardegna (39 comuni per 139.045 elettori) con possibili ballottaggi l'11 e il 12 giugno. Il voto coinvolgerà 171 comuni nelle Regioni a Statuto speciale.