Fonti diplomatiche

Sudan, c'è l'accordo per proteggere i civili ma nessun cessate il fuoco

E' quanto emerge dai colloqui in corso a Gedda, in Arabia Saudita. Sarà consentita l'assistenza umanitaria, ma si tratta ancora per una tregua

Sudan, c'è l'accordo per proteggere i civili ma nessun cessate il fuoco
Ap
In fuga dal conflitto. Il totale degli sfollati dal 15 aprile 2023 è salito a oltre 700mila, secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim)

L'esercito e le forze paramilitari in guerra in Sudan hanno firmato un accordo per consentire l'assistenza umanitaria, ma per la tregua e il cessate il fuoco sono ancora in corso le trattative. 

E' quanto emerge dai colloqui in corso a Gedda, in Arabia Saudita, definiti ''difficili'' da una fonte diplomatica americana citata dai media internazionali.      

Nella "dichiarazione" le parti si impegnano a proteggere i civili sudanesi dagli scontri scoppiati lo scorso 15 aprile, a far entrare l'assistenza umanitaria, a consentire il ripristino dell'elettricità, dell'acqua e di altri servizi di base, a ritirare le forze di sicurezza dagli ospedali e a organizzare una "sepoltura rispettosa" dei morti. 

I negoziati sono ancora in corso per raggiungere una nuova tregua temporanea per far entrare gli aiuti, con una proposta sul tavolo per fermare i combattimenti per 10 giorni, ha detto il funzionario statunitense, a condizione di anonimato.

''Questo non è un cessate il fuoco. Questa è un'affermazione dei loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei civili e la necessità di creare spazio affinché gli operatori umanitari possano operare", ha detto ancora il funzionario. 

"Ci auguriamo, con cautela, che la loro disponibilità a firmare questo documento possa creare uno slancio che li costringerà a creare spazio" per portare aiuti umanitari, ha aggiunto il diplomatico, ammettendo però che ''le due parti sono piuttosto distanti''.

Gli inviati dei generali in guerra - il capo dell'esercito Abdel Fattah al-Burhan e il comandante paramilitare Mohamed Hamdan Daglo - si sono incontrati sabato a Gedda per "colloqui prenegoziali" con la partecipazione degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite. L'alto funzionario delle Nazioni Unite per gli aiuti, Martin Griffiths, aveva delineato in quell'occasione delle proposte in cui le due parti avrebbero garantito un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari.

scontri tra le forze armate sudanesi e le forze paramilitari di supporto rapido (RSF), a Khartoum, in Sudan (GettyImages)
scontri tra le forze armate sudanesi e le forze paramilitari di supporto rapido (RSF), a Khartoum, in Sudan

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato che a Khartoum sono stati saccheggiati generi alimentari per un valore di milioni di dollari. Intanto continua l'esodo dei civili. Secondo l'Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), il totale degli sfollati interni dal 15 aprile 2023, quando sono scoppiati gli scontri, è salito a oltre 700.000.

Secondo dati dell'Unicef 82.000 bambini sono fuggiti nei Paesi vicini e altri 368.000 sono sfollati all'interno del Paese.