2 giugno

Auguri, Italia. Si festeggia il 77mo anniversario della Repubblica

Il 2 giugno del 1946 nasceva la nostra Repubblica. Nella capitale la parata e il volo delle Frecce Tricolori, con il presidente Mattarella e la premier Meloni. Il capo dello Stato: "Proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale"

L'Italia festeggia il 77mo anniversario della Repubblica: come ogni anno, la capitale ha accolto la parata e le cerimonie istituzionali per celebrare l'esito del referendum del 1946.

I primi festeggiamenti sono già iniziati ieri, 1 giugno, con il Concerto eseguito al Quirinale dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Speranza Scappucci, aperto dal saluto del Presidente Mattarella e seguito dal tradizionale ricevimento serale nei Giardini del Quirinale. 

Oggi l’alzabandiera solenne presso l’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto da parte del Presidente della RepubblicaSergio Mattarella che, accompagnato dal Ministro della DifesaGuido Crosetto, ha passato poi in rassegna i Reparti lungo viale delle Terme di Caracalla prima dello sfilamento lungo via dei Fori Imperiali.

Anche in questa edizione sono stati i Sindaci ad aprire la manifestazione: i Primi Cittadini hanno sfilato con la fascia Tricolore.

Il soprano Eleonora Buratto ha intonato l’Inno d’Italia accompagnata dalla Banda Interforze.

Oltre al sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale c'è stato anche il passaggio di elicotteri, velivoli e mezzi pesanti.

Quest’anno, nel centenario della costituzione, sfilata, a bordo di veicoli militari anche di rappresentanti del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare e dell’Istituto “Nastro Azzurro”. Hanno marciato nel settore di apertura con la presenza, tra gli altri, delle Bandiere delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, dei Gonfaloni di RegioniProvince e Comuni Italiani, dei labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e le bandiere ONUNATOUE e quelle degli organismi multinazionali in cui operano le Forze armate.

La rassegna è stata strutturata in 10 settori che hanno visto la partecipazione di tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, Corpi armati e non armati, Bandiere e Stendardi, Bande e Fanfare militari.

"L’Italia continuerà a lavorare affinché l’Unione europea possa essere sempre più attore capace di proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale. Con questi intendimenti auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana". 

Queste le parole, affidate alla pagina ufficiale su Twitter del Quirinale, del primo messaggio della giornata di oggi da parte del Presidente della Repubblica. 

"Ricorrono anche 75 anni dall'entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità". Ha ricordato Mattarella, ieri, nel messaggio ai Prefetti in occasione della Festa della Repubblica, "nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all'insegna del rinnovamento della democrazia".

“La centralità della persona, il riconoscimento della sua integrità e inviolabilità, il primato dell’uguaglianza tra gli esseri umani, la dignità, la libertà, la solidarietà, i diritti e i doveri caratterizzano la struttura democratica del nuovo Stato nato dalla Liberazione. Sono valori che appartengono a tutti i cittadini. Sono nostri, e vivono nella società nel passaggio tra generazioni nella partecipazione attiva alla vita civile”, ha affermato il Capo dello Stato. “I giovani - ha aggiunto - devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti. Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati".

"È la nostra declinazione di un diritto alla felicità. Quanto alle donne - ha aggiunto Mattarella - vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito”.