La rivolta delle banlieue

Notte di fuoco in Francia per l'omicidio di Nahel, 421 arresti e 40mila poliziotti nelle strade

Coprifuoco in varie città, evacuato il porto vecchio a Marsiglia, ma non si placa la rabbia per il 17enne morto durante un controllo stradale. Scontri e violenze, centinaia di fermi

Notte di fuoco in Francia per l'omicidio di Nahel, 421 arresti e 40mila poliziotti nelle strade
Ansa
Notte di scontri a Nanterre

E' stata un'altra notte di guerriglia in Francia, la terza notte di cortei, saccheggi e scontri tra manifestanti e polizia, nelle grandi periferie di Parigi e in tante altre città. Al momento solo un dato ufficiale rende la dimensione della rivolta delle banlieue: i 421 arresti comunicati dalle autorità, un bilancio che potrebbe salire ancora.

Tutto innescato dalla morte di Nahel, il ragazzo 17enne ucciso martedì scorso da un poliziotto, che ha aperto il fuoco abruciapelo durante un controllo stradale. 

Ieri si è tenuta una marcia molto affollata a Nanterre, la città in cui il ragazzo viveva e dove è morto. 
Almeno 6.200 persone hanno sfilato per rendergli omaggio. Una marcia voluta dalla mamma di Nahel, un corteo “bianco”, “pacifico come mio figlio, che era ancora un bambino”. Era la donna a guidare il corteo, dal quale si levavano voci che chiedevano giustizia.

Ma tra le oltre 6000 persone lungo le strade della città alle porte di Parigi, c'erano, secondo la prefettura,  "almeno 1000 disturbatori”. La rabbia è via via esplosa, sono iniziati i tafferugli culminati poi in scontri con la polizia, esplosi all'arrivo della marcia davanti al tribunale di Nanterre

Sono quindi scese in campo le forze speciali francesi (Gruppo di intervento rapido Gign e unità d'elite Raid della Police Nationale) nonché la Brigata di Ricerca e intervento Bri, con l'ordine di raggiungere Nanterre, dove poliziotti erano intanto rimasti feriti e molte auto erano state date alle fiamme. 15 persone che hanno partecipato al corteo sono state arrestate.

Coprifuoco

Il comune di Clamart, nel dipartimento di Hauts-de-Seine, nell'hinterland di Parigi, ha decretato il coprifuoco dalle 21 alle 6 del mattino, da ieri sera fino a lunedì 3 luglio

Intanto, l'associazione dei sindaci di Francia (Amf) esprime il proprio "sostegno ai comuni e agli abitanti messi di fronte alle violenze e lancia un appello all'ordine e alla calma". 

Non solo Clamart. Anche il comune di Compiègne, nell'hinterland di Parigi, ha decretato il coprifuoco dalle 22 alle 6, da ieri e fino a lunedì mattina per scongiurare nuove rivolte in banlieue. In questo caso il coprifuoco è tuttavia limitato ai minori di 16 anni non accompagnati, precisa il comune citato dall'agenzia France Presse. La misura segue i pesanti scontri e incidenti della notte scorsa nel quartiere di Clos-des-Roses di Compiègne.

Nella regione di Parigi la presidente Valérie Pécresse ha annunciato la sospensione dei servizi di autobus e tram a partire dalle 21 di giovedì per tutelare i lavoratori dei trasporti e i passeggeri dagli scontri
"I nostri trasporti non sono obiettivi per teppisti e vandali!", ha scritto su Twitter. La decisione è stata presa insieme al capo della polizia di Parigi e agli operatori dei trasporti della regione. 

Attesa un'escalation di violenza

Le autorità francesi si attendevano da ieri un'escalation degli scontri e avvertono che le "prossime notti saranno teatro di violenza urbana con una tendenza alla propagazione" e con "azioni mirate sulle forze dell'ordine e i simboli dello stato o del potere pubblico". Le autorità ed i servizi segreti francesi  si aspettano l'inasprimento della situazione anche perché sono molteplici gli "appelli lanciati per raduni davanti ai municipi" un po' ovunque nel Paese. Intanto, oltre ai 40.000 poliziotti e gendarmi, sono state mobilitate unità specializzate in interventi particolari, come le teste di cuoio della gendarmeria, i Gign. Particolare attenzione viene posta sulla vigilanza nella regione di Lille, dove sono stati dispiegati gli uomini del Raid, unità di elite della polizia. I servizi hanno anche "analizzato i social network", rilevando la "volontà di gruppuscoli di estrema sinistra di tentare una convergenza della lotta sulla base della denuncia delle violenze della polizia".

Nel pomeriggio di ieri almeno 300 rivoltosi hanno devastato il Porto Vecchio di Marsiglia, "saccheggiando negozi" e bruciando attrezzature urbane, ha appreso Le Figaro da fonti della polizia. Un agente di polizia è stato ferito. La situazione è "molto tesa", anche qui vi sono stati scontri tra polizia e manifestanti e la stazione di polizia della Canebiere è stata "messa in sicurezza", tanto che la polizia, riferisce Bfmtv, ha evacuato il Porto Vecchio, uno dei simboli della città.

A Lione, dove ieri nel quartiere di Villeurbanne è stato incendiato un palazzo, è stato inviato un elicottero del RAID, i reparti speciali antisommossa.

La madre di Nahel in un intervista: “accuso una persona non la polizia” 

"Non sono arrabbiata con la polizia, sono arrabbiata con una sola persona: quella che ha tolto la vita a mio figlio", ha detto Mounia M., la madre di Nahel, in un'intervista trasmessa su France 5 stasera. "Ho amici poliziotti e i loro cuori mi sono vicini (...). Non sono d'accordo con quello che ha fatto", ha detto Mounia M. nel programma "C a' vous", mentre la violenza urbana esplodeva in tutta la Francia dopo la morte del suo unico figlio. "Non doveva uccidere mio figlio, c'erano altri modi per farlo. Un proiettile? Cosi' vicino al suo busto? No, non riesco a immaginarlo (...). Ci sono altri modi per farli uscire dal veicolo. Uccidere dei piccoli in questo modo... Quanto durera' tutto questo? Quanti altri bambini se ne andranno?", ha detto nel suo primo lungo discorso dopo la tragedia. Il poliziotto "ha visto la testa di un arabo, la testa di un bambino, e voleva togliergli la vita", afferma in questa intervista registrata questa mattina, prima della marcia bianca del pomeriggio a Nanterre. Mounia M. ha anche detto di sperare che i tribunali "siano molto severi" nei confronti del poliziotto. "Non sei mesi e poi è fuori", ha aggiunto.

La madre di Nahel al centro della processione Afp Forum
La madre di Nahel al centro della processione

Macron convoca un'unità di crisi interministeriale

Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato ieri un'unità di crisi interministeriale dopo la seconda notte di disordini. "Questi atti sono totalmente ingiustificabili", ha detto Macron all'inizio della riunione, che aveva lo scopo di mettere in sicurezza i punti caldi e di tracciare un piano per i prossimi giorni, in modo da "far tornare la pace". "E' giunto il momento del ricordo e del rispetto", ha aggiunto. Il portavoce del governo francese, Olivier Véran, ha parlato di attacco a "simboli della Repubblica, avvenuto in alcuni casi in modo organizzato, quasi coordinato". 
"I professionisti del disordine devono tornare a casa", ha detto Darmanin, sottolineando che, sebbene non sia ancora necessario dichiarare lo stato di emergenza, misura adottata per sedare settimane di disordini nel 2005, "la risposta dello Stato sarà estremamente ferma".

Emmanuel Macron Ipa
Emmanuel Macron