La manifestazione

In piazza contro i tagli alla sanità, Landini: questo governo ha pregiudizi, non ascolta i sindacati

"La piazza è aperta a tutti quelli che difendono la Costituzione. Noi non rispondiamo a questo o a quel governo o partito, abbiamo le nostre proposte, ma non ci rispondono". L'abbraccio con Schlein: "Santanchè si dimetta"

"E' ora di dire basta ai tagli sulla sanità pubblica". "La Cgil e un centinaio di associazioni, giovani e pensionati, sono in piazza perché vogliono difendere il diritto alla salute, anche sul lavoro, e chiedere il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale. Basta tagli. Abbiamo bisogno di investire e di non perdere neanche un euro del Pnrr, di fare assunzioni e di garantire i servizi sul territorio che sono decisivi", è il nocciolo del discorso del segretario della Cgil Maurizio Landini da Piazza del Popolo a Roma.

Il corteo della manifestazione nazionale della Cgil per la salute e la sanità è partito stamane da piazza della Repubblica. Con il principale sindacato italiano c'è con un'ampia rete di associazioni, laiche e cattoliche (circa 90 sigle). Il comunicato ha per titolo ‘Insieme per la Costituzione’, in difesa del diritto alla salute, per il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale, e per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il richiamo è all'articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute. Nel documento messo a punto per la manifestazione si indica che "una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute". 

"La piazza è aperta a tutti quelli che pensano di difendere la Costituzione e cambiare il paese. Noi non rispondiamo a questo o a quel governo o partito, abbiamo le nostre proposte. È il governo che non sta discutendo con i sindacati, non siamo pregiudiziali, chi ha pregiudizi è questo governo. E noi non siamo ascoltati", ha denunciato il segretario.

E chiarisce: "Questa è una manifestazione che chiede cose precise. Abbiamo fatto alcuni incontri ma non ci hanno mai dato risposte. Il Governo sta facendo con noi incontri finti in cui non c'è una trattativa, non ha mai messo nulla sul tavolo. Non siamo contro tanto per essere contro ma chiediamo di cambiare le politiche per dare risposte a chi questo paese lo tiene in piedi". "Loro (il centrodestra, ndr) hanno la maggioranza in Parlamento ma non hanno la maggioranza nel Paese, perché i numeri parlano chiaro: 12,5 milioni di persone hanno votato questo Governo, ma ce ne sono 18 milioni che a votare non sono andate e altre 15 milioni che hanno votato altre forze politiche. Noi abbiamo bisogno di rappresentarli e di batterci perché questo cambiamento ci sia".

Maurizio Landini e il segretario del Partito Democratico Elly Schlein oggi a Roma ansa
Maurizio Landini e il segretario del Partito Democratico Elly Schlein oggi a Roma

Ci sono anche la segretaria del Pd Elly Schlein che al suo arrivo ha abbracciato il leader della Cgil, il presidente dei Democratici e governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il leader del M5s Giuseppe Conte. ''Siamo qui con la Cgil perché la difesa della sanità pubblica ci sta molto a cuore. Il governo non sta mettendo risorse e così sta scegliendo di tagliare. Noi non lo accettiamo. Il trend negli anni scorsi era di crescita, il governo la sta invertendo", ha detto Schlein. Le opposizioni hanno poi commentato il caos che in queste ore è in corso in Russia con la Wagner che ora minaccia il Cremlino.

E spiega Landini "In 20 anni sono venuti meno 40 miliardi alla sanità pubblica che ora è in ginocchio. Per questo stiamo chiedendo a questo governo di invertire questa tendenza e di cominciare a spendere. Cosa però che non ci sembra potrà avvenire considerato che il Def taglia la spesa sanitaria anche per i prossimi tre anni. Per dare un numero, Germania e Francia spendono circa il 9% del loro Pil, noi siamo al 6%: stiamo tornando a prima della pandemia". Bisogna "ridurre le liste di attesa, aumentare infermieri e medici , fare le case di comunità, e ridurre la precarietà".

Anche perché, rimarca il leader della Cgil: "Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi. Non è accettabile. La situazione sta esplodendo. Sono gli stessi che hanno tenuto in piedi il paese durante la pandemia".

Maurizio Landini e il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini oggi a Roma ansa
Maurizio Landini e il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini oggi a Roma

Vista così potrebbe configurarsi anche uno sciopero generale. "Non escludiamo nulla - ha detto il leader della Cgil. Gli scioperi non si minacciano, si fanno quando è il momento esatto per farli. Quello che ci interessa è portare a casa dei risultati per i lavoratori e per questo paese". "Oggi è l'inizio della mobilitazione e non la fine. Nei prossimi mesi con la legge di bilancio, le politiche europee vogliamo portare a casa questi cambiamenti e non ci fermeremo" ha concluso. 

"Il governo non si è inventato niente. Sta solo aumentando un po' la riduzione del cuneo che abbiamo ottenuto con il governo Draghi. Il taglio non è strutturale. Questa cosa va richiesta e ottenuta per il prossimo anno, ma non è sufficiente". "Non pensi il governo che riducendo il cuneo ha risolto il problema dei salari, che in Italia sono bassi e vanno aumentati - ha aggiunto - il governo deve mettere le risorse per aumentare i salari nella sanità, nella scuola e in tutto il settore pubblico. La stessa cosa la stiamo chiedendo alle imprese private". 

Dal palco l'affondo di Schlein sulla Ministra Santanchè al centro di polemiche su un mancato versamento all'erario:  ''Mentre il governo sta andando avanti su un decreto lavoro che aumenta la precarietà, c'è una ministra che non pagava fornitori e laboratori mentre incassava compensi d'oro. Il Pd chiede chiarezza, chiede a Meloni di uscire dal silenzio e alla ministra di dimettersi". ''Abbiamo depositato una interrogazione perché pare che quella stessa società abbia ricevuto 2,7 milioni di euro come prestito da Invitalia e non lo abbia restituito. Ma può una ministra essere in debito con lo Stato? Riferisca in aula, lo chiedono anche Lega e Forza Italia perché dice la segretaria “c'è imbarazzo nella maggioranza”. Troviamo assurdo il silenzio di Meloni e che l'unica risposta di Santanché sia stata quelle di adire a vie legali. Inaccettabile", insiste.