Frasi lesive

Rai: "Esclusa collaborazione con Claudio Lippi". Aveva detto: "Basta con gay in tv e propaganda"

"Basta con Fazio e Annunziata. Basta con la "kultura" con la k. Serve il linguaggio popolare di Giorgia", ha detto il conduttore, auspicando anche "meno gay e gaie" che in questi anni hanno lavorato in televisione "solo per il motivo di esserlo"

Rai: "Esclusa collaborazione con Claudio Lippi". Aveva detto: "Basta con gay in tv e propaganda"
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Claudio Lippi

"Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore". È la risposta di Viale Mazzini alle affermazioni di Lippi, riportate dal quotidiano La Stampa. 

"Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata. Basta con la "kultura" con la k", ha detto il conduttore. "Serve il linguaggio popolare di Giorgia", ha continuato, auspicando anche "meno gay e gaie" in tv che in questi anni hanno lavorato "solo per il fatto di esserlo".

Le dichiarazioni del conduttore

Claudio Lippi, 78 anni appena compiuti, ieri era alla buvette di Montecitorio accompagnato dal deputato di Fratelli d'Italia Andrea Pellicini, in veste di Cicerone. 

Tra un caffè e una passeggiata nei corridoi del Transatlantico, il conduttore tv si è lasciato andare a qualche chiacchiera con i giornalisti. "È la prima volta che entro in questo palazzo, è meraviglioso", dice. Poi la Rai e il caso Fazio-Littizzetto.

"Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai...". 
Secondo Lippi, Fazio "è stato un farabutto: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c'è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?".    

La loro tv, come quella di Lucia Annunziata, non s'ha da fare: "Propaganda, 'kultura' con la k. Ora basta. L'ha vista l'intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella", sentenzia.

Confessa di seguire la politica con interesse: "Meloni, Salvini e Berlusconi hanno idee molto diverse, ma è importante che trovino dei punti comuni. Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona". 

"Come sarà quindi la Rai sovranista, più sorridente?", chiedono i giornalisti. "Serve un linguaggio popolare. Giorgia, non mi fraintenda, è una 'popolana di Garbatella'. Ci ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio".     

Le opposizioni tanto “litigano”. "Il Pd prende ancora il 20%, incredibile. Ma chi li vota? Boh. Calenda si mette nelle mani di Renzi. Sembrano il gatto e la volpe. Poi, sinceramente, Calenda può fare politica? Al massimo può fare l'opinionista al bar".    

Lippi ricorda l'incontro con Meloni e Salvini di qualche anno fa. "Circa cinque anni fa - racconta - sia Matteo che Giorgia mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce. Risposi che ci vuole il sorriso. La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo 'buonasera'. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda ma nemmeno con le 'isole', i vip, uomini e donne...". 

Nel mirino anche l'ex responsabile dell'Intrattenimento di prime time: "Stefano Coletta, il direttore che per fortuna non c'è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?".

Infine i progetti per il futuro. "Un programma, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare 'Condominio Italia'. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini, no?. L'altro è 'Ieri, oggi', un vecchio format che parla di televisione, con spezzoni d'archivio".  Progetti che per adesso resteranno nel cassetto.