Via libera del Consiglio Affari Interni

Svolta in Ue, c'è l'accordo sul Patto migranti. Meloni: "Passi avanti, il problema è di tutti"

Si è ricercata una posizione comune su due diversi regolamenti, uno che riguarda la gestione dell’asilo e l’immigrazione, l'altro che riguarda le procedure per l’esame delle domande d’asilo. La Germania: "Passo importante ma da migliorare"

Svolta in Ue, c'è l'accordo sul Patto migranti. Meloni: "Passi avanti, il problema è di tutti"
Dursun Aydemir/Anadolu Agency via Getty Images

Alla fine ce l'hanno fatta: i ministri degli Interni dell'Unione europea, riuniti in Lussemburgo al Consiglio Affari interni, hanno raggiunto un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione, un complesso mosaico di provvedimenti che vogliono riformare il diritto d'asilo e la gestione dei migranti. Ci sono voluti nove anni per arrivarci. E solo oggi sono state necessarie dodici ore di negoziato e due tentativi di voto. Alla fine il sostegno è stato ampio: contrari solo Ungheria e Polonia; astenuti Malta, Slovacchia, Lituania e Bulgaria. Tutti gli altri a favore, Italia compresa. Per l’approvazione definitiva si dovrà trovare una posizione comune con il Parlamento Europeo. Il nodo finale era trovare un testo soddisfacente sulla definizione dei Paesi terzi sicuri dove sarà possibile inviare i migranti che non ricevono asilo.

In serata la svolta e il voto finale a maggioranza qualificata.

"Questo è davvero un grande passo! Congratulazioni alla commissaria Ylva Johansson e alla svedese del Consiglio Ue per la perseveranza e il duro lavoro". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet, ha commentato l'accordo sul Patto Migrazione e asilo.

Le reazioni

"Soddisfatta di essere riuscita a porre la questione. Quando noi non riusciamo a reggere i flussi migratori, in qualche modo il problema diventa di tutti", così la premier Giorgia Meloni a Manduria mentre dal Consiglio europeo arriva la notizia dell'accordo. "Il problema ce lo abbiamo tutti e occorre risolverlo all’inizio, alla partenza. Sono soddisfatta di essere riuscita a porre la questione perché - sottolinea - è il modo per affrontarla insieme, così come sono soddisfatta del viaggio che faremo domenica con la presidente Von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte in Tunisia per affrontare un’altra grande questione che è italiana, ma anche europea".

"L'Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno. In primis, abbiamo scongiurato l'ipotesi che l'Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori. L'Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell'Europa". Lo dichiara il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, dopo il voto al Consiglio Affari interni. "L'Italia ha avuto una posizione di grande responsabilità e ha trovato corrispondenza da altri Paesi: abbiamo cercato di rendere attuabili le procedure di frontiera, processo che noi riteniamo debba andare avanti. Volevamo che non passassero formulazioni dei testi che depotenziassero la possibilità di fare accordi con Paesi terzi, sempre nell'attuazione della proiezione sulla dimensione esterna". Ha precisato il Ministro Piantedosi.

"Questo è davvero un grande passo! Congratulazioni alla commissaria Ylva Johansson e alla svedese del Consiglio Ue per la perseveranza e il duro lavoro". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet, ha commentato l'accordo sul Patto Migrazione e asilo.

Nell'Ue si è fatto ieri un passo “importante” e “non piccolo”, “per una  soluzione comune e solidale” sui migranti. Lo ha detto il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Hebestreit, rispondendo a Berlino sull'accordo raggiunto. “È importate che l'Ue abbia un atteggiamento comune. Ci sono stati anche bocconi amari da ingoiare”, ha aggiunto, ma l'auspicio è che nel dialogo a tre fra Parlamento, Consiglio e Commissione l'accordo “possa migliorare”, soprattutto per quel che riguarda famiglie e bambini, non esclusi dalle procedure di frontiera.

“L'accordo sul Patto per la migrazione e l'asilo raggiunto ieri a Lussemburgo segna finalmente un cambio di passo dell'Unione europea nelle politiche di asilo e di immigrazione e getta le basi per il superamento dell'iniquo sistema di Dublino sostituendolo con regole nuove basate sull'equilibrio tra i principi di solidarietà e responsabilità”: così il ministro agli Affari Europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto in un comunicato.

"L'accordo di oggi apre la strada all'approvazione del Patto, una priorità assoluta per l'Ue nel suo complesso e anche per la presidenza spagnola che assumeremo dall'1 luglio", ha dichiarato Grande-Marlaska al termine del Consiglio Affari Interni. Il ministro ha promesso alle controparti che lavorerà per l'approvazione della posizione del Consiglio sul regolamento sulle crisi, l'ultimo passo necessario per concludere il negoziato, e si è impegnato a rafforzare la dimensione esterna della politica migratoria europea. "Il Patto funzionerà solo se consolideremo un sistema solido e permanente di collaborazione preventiva con i Paesi terzi di origine e transito della migrazione", ha aggiunto.

Decisamente su altre posizioni la Polonia: "Politicamente, pragmaticamente questo meccanismo" di ricollocamento dei richiedenti asilo in Ue "è inaccettabile per noi". Così il viceministro degli Interni polacco, Bartosz Grodecki, a margine del Consiglio Affari Interni in Lussemburgo. Il viceministro ha poi equiparato il contributo finanziario per ciascun migrante non accolto a una "sanzione", sostenendo che tale contributo non sarà "in alcun modo accettato, né consentito nel nostro Paese. Non riusciamo a spiegare a una società che ha accolto oltre un milione di profughi di guerra dall'Ucraina che ora se non ne accettano di più, dovranno pagare di tasca propria", ha aggiunto.