Blinken: "Aiuti Usa solo con il mantenimento della democrazia"

Golpe in Niger, esercito alla tv nazionale: "Destituito il Presidente Bazoum, chiusi i confini"

All'alba, alcuni membri della guardia presidenziale del Niger, appoggiati dai vertici dell'esercito hanno iniziato un ammutinamento circondando il palazzo presidenziale nella capitale Niamey. La condanna di Ue, Russia e Stati Uniti

Un colpo di Stato ha destituito il presidente del Niger Mohamed Bazoum. L'annuncio in tv stamane all'alba da parte di membri dell'esercito militare. I militari affiliati al Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CLSP), avrebbero ottenuto l'appogggio dei vertici dell'esercito. 

Dopo la cattura del presidente, che ora si trova nelle loro mani,  i militari hanno annunciato la chiusura dei confini del Paese e l'imposizione del coprifuoco a livello nazionale."Noi, le forze di difesa e di sicurezza... abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete". "Ciò segue il continuo deterioramento della situazione della sicurezza e la scarsa governance economica e sociale", ha detto in un annuncio televisivo, il colonnello Amadou Abdramane, con altri nove soldati in divisa dietro di lui, invitando "tutti i partner esterni a non interferire". La Costituzione è stata sciolta e "tutte le istituzioni" del Paese sono state sospese. 

All'alba, i membri della guardia presidenziale del Niger hanno iniziato un ammutinamento circondando il palazzo presidenziale nella capitale Niamey e bloccando l'ufficio e la residenza del presidente Mohamed Bazoum, alleato chiave dell'Occidente nella lotta contro la militanza islamista in Africa occidentale.

La ragione dell'ammutinamento risiederebbe nell'intenzione di Bazoum di destituire il comandante della Guardia Presidenziale, il generale Omar Tchiani. Il Niger è un paese strategico per la stabilità dell'area africana del Sahel. La notizia ha trovato la ferma condanna di tutta la comunità internazionale, compresa la Russia. Alcuni analisti escludono l'influenza della Wagner in merito all'accaduto. 

Gli Stati Uniti con Blinken "stanno dalla parte del popolo nigerino e dei partner regionali e internazionali, condannando questo tentativo di prendere il potere con la forza e ribaltare l'ordine costituzionale". Ma nella nota della segretaria di Stato si precisa "che il forte partenariato economico e di sicurezza degli Stati Uniti con il Niger dipende dalla continuazione del governo democratico e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani". Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres "condanna con la massima fermezza qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza e di minare il governo democratico, la pace e la stabilità in Niger".

 

Sostenitori dei soldati ribelli manifestano a Niamey, Niger (ApPhoto)
Sostenitori dei soldati ribelli manifestano a Niamey, Niger

Mosca chiede immediato rilascio del presidente Bazoum

"Stiamo seguendo con preoccupazione l'evolversi della situazione nella Repubblica del Niger, dove il 26 luglio un gruppo di militari ha bloccato il palazzo presidenziale e ha annunciato la destituzione dal potere dell'attuale capo di Stato, Mohamed Bazum". Lo ha dichiarato in una nota la portavoce del ministero russo degli Esteri Maria Zakharova. Lo riporta Interfax. "Speriamo in una rapida risoluzione di questa crisi politica interna nell'interesse del ripristino della pace civile a beneficio del popolo del Niger, nostro amico - aggiunge - Attendiamo con impazienza il rilascio immediato del presidente Mohamed Bazoum da parte dei militari". Mosca ha invitato le parti in conflitto "ad astenersi dall'uso della forza e risolvere tutte le questioni controverse attraverso un dialogo pacifico e costruttivo"

Ue condanna il colpo di Stato 

In Niger "la situazione è molto fluida", l'Ue considera Niamey "un partner molto stretto e stabile: è per questo motivo che siamo molto chiari nel condannare questo tentativo di colpo di Stato". Lo dice la portavoce della commissione Affari esteri Nabila Massrali, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. "Restiamo in contatto con i nostri partner, con gli stati membri e con lo stesso presidente Mohamed Bazoum. Vedremo". L'Ue "chiede il rilascio immediato del presidente Bazoum", aggiunge Massrali, e reitera il suo "pieno sostegno" allo stesso presidente. La destabilizzazione del Niger "non sarebbe negli interessi di nessuno nel paese e nella regione", conclude. 

Un sostenitore dei soldati golpisti tdurante una manifestazione fuori dall'edificio dell'Assemblea nazionale a Niamey, Niger (Ansa)
Un sostenitore dei soldati golpisti tdurante una manifestazione fuori dall'edificio dell'Assemblea nazionale a Niamey, Niger

Nella serata di ieri, al termine del Consiglio dei ministri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che i "circa 170 italiani" che vivono in Niger "sono stati tutti contattati dall'Unità di crisi della Farnesina, e tutti sono stati invitati a rimanere nelle loro abitazioni". "I nostri connazionali “sono al sicuro”, ha detto Tajani parlando di "alcuni spari che hanno avuto luogo attorno al palazzo presidenziale tra le guardie presidenziali e l'esercito".