Il viaggio della presidente del Consiglio

Meloni in Polonia dopo il no sui migranti: "Non ci sono divisioni, fermare la migrazione illegale"

A Varsavia l'incontro tra la premier e il presidente del Consiglio polacco, Mateusz Morawiecki. Sul tavolo cooperazione bilaterale e sfide europee, inclusa quella sul Patto migrazione e asilo su cui non c'è stata intesa. Ma anche le alleanze in Ue

Meloni in Polonia dopo il no sui migranti: "Non ci sono divisioni, fermare la migrazione illegale"
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Un incontro di chiarimento e, per certi versi, di riconciliazione, dopo la spaccatura nell'ultimo Consiglio europeo di Bruxelles, in cui Polonia e Ungheria hanno messo il proprio veto sull'accordo del Nuovo patto sulle migrazioni e l'asilo. Era questa la missione della premier Giorgia Meloni oggi a Varsavia, accolta dal presidente del Consiglio polacco, Mateusz Morawiecki.

 

Morawiecki: “Pronti a referendum”

“Organizzeremo un referendum perché i polacchi possano dare il loro parere sull'immigrazione irregolare, su chi è il padrone: l’Ue o un Paese sovrano”. Lo ha detto il presidente del Consiglio della Polonia nelle dichiarazioni congiunte con Meloni, dopo il bilaterale a Varsavia. Sulla proposta, la premier ha espresso “rispetto”. “La priorità dell'Ue dovrebbe essere la sicurezza dei Paesi, se non controlliamo la migrazione irregolare rischiamo di vedere nelle nostre strade quello che vediamo ora in altri Stati membri” ha poi aggiunto Morawiecki. Il riferimento, neanche troppo velato, è alla Francia e ai disordini nelle banlieu intorno a Parigi e in altre città.

 

Migranti

“Non mi potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l'interesse della Polonia ma non c'è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale, non su come gestirla”, quando i migranti arrivano “in Europa”, ha ribattuto la premier dopo l’intervento del collega polacco.

“Finché l'Europa pensa di risolvere il problema discutendo su come gestire i migranti quando arrivano sul territorio europeo, non troverà mai soluzioni reali, perché gli interessi delle nostre nazioni, anche banalmente per ragioni geografiche, sono diversi. Quello che mette insieme gli interessi di tutti gli Stati membri è fermare l'immigrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro completamente diverso che va fatto con l'Africa, di cooperazione non predatoria, di sostegno a quelle nazioni che a loro volta molto spesso sono vittime della tratta degli esseri umani, dei trafficanti della mafia del terzo millennio” ha spiegato la premier.

“Su quello io, Morawiecki e molti altri abbiamo lavorato insieme. Capisco perfettamente, come ho detto e ribadisco, la posizione polacca in tema di Patto di migrazione e asilo, capisco la difficoltà” sui ricollocamenti, spiega Meloni, “a maggior ragione per nazioni che più di tutte si stanno caricando il peso dei profughi ucraini senza vedere riconosciuto adeguatamente dall'Europa il sacrificio che stanno facendo”.

“Nella totalità o quasi totalità delle questioni che ci troviamo ad affrontare nei Consigli europei con Morawiecki, basta uno sguardo per sapere che abbiamo una posizione condivisa su tante materie che ci coinvolgono, in un tempo di crisi in cui dobbiamo essere all'altezza della storia che ci sta chiamando” ha poi sintetizzato con enfasi la presidente del Consiglio.

 

Allargamento

“Riguardo al tema dell’allargamento dell’Unione europea, con i Balcani occidentali, l’Ucraina, la Moldova, ci siamo sempre trovati d’accordo” con la Polonia; “a me non piace chiamarlo allargamento, ma riunificazione, perché non considero l’Ue un club in cui siamo noi a decidere chi ne fa parte e chi no. L’Europa è una civiltà ed è la storia a decidere chi ne fa parte” aggiunge poi la presidente del Consiglio.

 

Ucraina

A proposito di sintonia visiva, Giorgia Meloni sottolinea poi che proprio “partendo dal tema dell'Ucraina” le posizioni italiana e polacca “sono sostanzialmente identiche: siamo la fianco dell'Ucraina, al fianco della difesa della libertà di un popolo che sta stupendo il mondo”.

 

Le alleanze

Un altro tema che percorre sotto traccia l'incontro di oggi è quello legato alle alleanze in vista delle prossime elezioni europee, al centro di un braccio di ferro politico in Italia e rilanciato anche ieri dal vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, che insiste per un'alleanza con le destre - ipotesi che non piace all'altro vicepremier, il forzista Antonio Tajani. Fatto sta che Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega in Europa sono collocate in tre “famiglie” differenti, rispettivamente Ecr (con Meloni appena confermata presidente), Ppe e Id. Di quest'ultimo gruppo fanno parte anche la tedesca Alternative fur Deutschland (Afd) e il francese Rassemblement National, due formazioni di destra molto estrema.

Quanto ai rapporti bilaterali, la collaborazione viaggia su binari sicuri. L'interscambio commerciale tra Italia e Polonia è in forte crescita: 33,6 miliardi di euro nel 2022 (+16%), con un saldo positivo di 5,2 miliardi di euro. L'Italia è il quarto fornitore e il sesto cliente della Polonia a livello globale. Anche per questo, il dialogo politico tra Roma e Varsavia si è intensificato negli ultimi mesi.