"La fotografia ha scelto me"

Muhammed Muheisen, fotografo due volte premio Pulitzer e una passione da raccontare

Fotoreporter di fama internazionale, ha documentato le crisi dei rifugiati in tutto il mondo, ha anche fondato l'organizzazione no-profit Everyday Refugees Foundation

Muhammed Muheisen, fotografo due volte premio Pulitzer e una passione da raccontare
rainews.it
Muhammed Muheisen, fotografo premio Pulitzer

Roma, palazzo della FAO all’ottavo piano si gode la vista di Roma. Un po' di foschia dona ancora più fascino alla città eterna.

Fervono i preparativi per il Summit sui sistemi alimentari che inizia il 24 luglio con uno sguardo ai Sustainable development goals (SDG), gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni unite con un premio premio assegnato alle migliori iniziative portate avanti, in questo campo, nei paesi di tutto il mondo. Tra i giurati c’è lui: fotoreporter di fama internazionale, noto per aver documentato le crisi dei rifugiati in tutto il mondo, ha anche fondato l'organizzazione no-profit Everyday Refugees Foundation, che mira ad aiutare e responsabilizzare i rifugiati, le comunità locali e gli sfollati interni a causa di conflitti, povertà, discriminazione e disastri naturali.

Guarda Roma affascinato prima dell’intervista a Rainews.it

 

 

 

La sua passione per la fotografia passa attraverso la sua capacità di catturare i colori, i volti ma soprattutto perché riesce a catturare l’emozione di chi ha davanti. 

Dice:“ Dobbiamo sempre ricordarci che abbiamo altri esseri umani davanti. Ricordo quando ero a Lesbo e mi trovavo di fronte ad un’umanità in fuga. Madre con i figli e la loro disperazione. Raccontarli è importante per far conoscere a tutti la loro tragedia. Io lo faccio perché ognuno di noi può fare qualcosa per cambiare il mondo”.

 

 

Il suo lavoro è anche impegno sociale, civile. Nato a Gerusalemme, terra di un conflitto che come dice “ è senza fine” conosce la realtà del Medio Oriente come pochi: dall’Iraq allo Yemen alla Siria. Ha seguito l’emergenza di Lesbo e la guerra in Ucraina. Racconta ai giovani “la fotografia” ma sempre non solo come tecnica ma come passione, cuore, emozioni.

E' a Roma, come Canon Ambassador, per far parte della giuria degli Awards per lo Sviluppo Sostenibile. Dice “ Ho grandi speranze nei giovani. In questi giorni ho incontrato meravigliosi taenti. Loro hanno gli strumenti, la personalità, la volontà per cambiare il mondo. Hanno potenzialità illimitate,le nuove tecnologie per esempio, e noi dobbiamo incoraggiarli, sostenerli”.

Parole che trovano anche ponda in quello che dice Marina Ponti,direttore globale della Campagna d'azione delle Nazioni Unite per gli SDG: “Questi  premi ci offrono l'opportunità di onorare le persone straordinarie che stanno ispirando il cambiamento” 

Cambiamento, nuove tecnologie. Come è cambiata la fotografia in questi anni?

 

 

Ogni luogo, ogni scatto è un ricordo. Chiediamo “Se chiude gli occhi qual è l’immagine che le viene in mente?”

E Muheisen chiude gli occhi e dice: “Islamabad, una piazza, un ragazzino che gira, gioca, tocca la mia camera. Le pozzanghere e io lì ad aspettare l’attimo. Poi arrivano le bolle di sapone e lo scatto che racconta l'attimo in cui lui ci gioca.Dopo giorni torno cerco il ragazzo e gli regalo la stampa della sua foto e mi rendo conto che è la prima volta che si vede in una foto!”. E il grande fotografo è ad Islamabad mentre risponde ed ha di fronte a sé quel ragazzino a cui a regalato la gioia di “vedersi” in foto.

 

 

Muhammed Muheisen- Islamabad Afghanistan Muhammed Muheisen- Islamabad Afghanistan
Muhammed Muheisen- Islamabad Afghanistan