Militare di carriera

Il generale Roberto Vannacci: dalle onorificenze internazionali alle frasi shock sugli omosessuali

L'incarico più breve che ha ricevuto è stato il comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, assunto il 21 giugno 2023, revocato già il 18 agosto

Il generale Roberto Vannacci: dalle onorificenze internazionali alle frasi shock sugli omosessuali
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Roberto Vannacci

"Il mondo al contrario", il libro-invettiva del generale Roberto Vannacci è in cima alla classifica di vendite dei Best seller su Amazon. Il volume, autoprodotto dall'ex capo della Folgore e oggi anche ex capo dell'Istituto Geografico Militare, ha suscitato scalpore, polemiche, dure reprimende e prese di posizione per la lunga serie di teorie contro omosessuali, migranti, attivisti sociali contenute. Parole dalle quali hanno preso ufficialmente distanza sia l'Esercito che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha definito "farneticazioni personali" le posizioni espresse da Vannacci.

Ma chi è il generale Roberto Vannacci?

Il curriculum vitae “breve” estratto dalla rivista "Folgore", mensile dell'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia, evidenzia come tra i vari incarichi del Generale Vannacci ci siano stati il comando del 9° Reggimento d’assalto Paracadutisti “Col. Moschin” dal 2011 al 2013 e il comando delle Forze Speciali presso il Corpo d’Armata di reazione rapida della Nato a Solbiate Olona. Nel 2009 era stato in Afghanistan come assistente militare del Capo di Stato Maggiore del Comando Nato, generale Marco Bertolini. 

Dal 2014 al 2016 ha lavorato presso il 3° reparto dello Stato Maggiore Difesa come capo ufficio per le relazioni internazionali. Vannacci ha partecipato inoltre alle principali operazioni nei teatri internazionali, Somalia, Rwanda, Yemen, Balcani, Costa d ‘Avorio, Iraq e Libia ed è stato primo comandante della “Task Force 45” in Afghanistan. Nel 2011 ha organizzato il piano di evacuazione di emergenza della sede diplomatica di Tripoli. Dal 2013 al 2014 è tornato in Afghanistan come capo di Stato Maggiore delle Forze Speciali della Nato

Parla inglese, spagnolo, rumeno e portoghese

È sposato con la signora Camelia e ha due figlie.

Roberto Vannacci Wikipedia
Roberto Vannacci

Il generale su Wikipedia

Roberto Vannacci, nato a La Spezia il 20 ottobre 1968, è stato già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan. Ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore" e comandante del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq. Fa parte dell'Arma di Fanteria dell'Esercito italiano, nel Corpo dei Paracadutisti. È in servizio dal 1986 e oggi è Generale di Divisione. 

Ha studiato all'Accademia Militare di Modena. Vannacci ha frequentato il 168º Corso "Fedeltà" dell'Accademia Militare di Modena e, dopo la Scuola di applicazione di Torino, ha passato le selezioni per accedere all'unità di incursori dell'Esercito Italiano, il 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", dove completa il corso di formazione e consegue il brevetto di incursore (corso 80/B). Con il grado di tenente assume il comando del Distaccamento incursori e partecipa alla Missione Ibis in Somalia (1992-1994), successivamente comanda una Compagnia incursori e, dal 2004 al 2006, assume il comando del Battaglione incursori. 

Ha inoltre prestato servizio, nel biennio 1999-2000, come addetto alle Forze speciali presso l'Ufficio Operazioni del Comando delle forze operative terrestri e come "Chief Special Forces" presso l'Allied Rapid Reactions Corps (ARRC) di Solbiate Olona. Nel 2004, Vannacci viene distaccato presso il neo costituito Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali a Roma, dove ricopre tutti gli incarichi operativi e di staff, tra cui quello di capo ufficio Operazioni, sottocapo di stato maggiore operativo e vice comandante/capo di stato maggiore. È lì che Vannacci redige la prima Dottrina Interforze per la componente Operazioni speciali italiana. Nello stesso anno, Vannacci ha un ruolo di comando nell'aliquota di incursori impegnati nell'evacuazione dei connazionali dalla Costa d'Avorio

Terminato l'incarico al COFS, nel 2009, viene inviato in Afghanistan come assistente militare del capo di stato maggiore della International Security Assistance Force (ISAF), il generale Marco Bertolini, primo ufficiale italiano a ricoprire tale incarico. In tale ruolo Vannacci ha occasione di collaborare anche con il comandante dell'ISAF, generale Stanley McChrystal. 

Sempre al comando di unità di Forze speciali, Vannacci ha partecipato a numerose operazioni militari. Da comandante di distaccamento operativo incursori prende parte alle operazioni in Somalia, Rwanda e Yemen. In particolare, durante la missione in Somalia, ha partecipato a operazioni speciali (denominate "Hillac") finalizzate al sequestro dei depositi di armi e alla neutralizzazione dei miliziani di Mohammed Farah Aidid, il “signore della guerra” somalo. Nel 1994 Vannacci comanda uno dei due distaccamenti incursori incaricati di evacuare i civili italiani (e non solo) dal Rwanda, sconvolto dalla guerra civile (Operazione Ippocampo). 

È stato impiegato in Bosnia Erzegovina nella zona di Pale, sede del Parlamento della Republika Srpska e ancora dimora di Radovan Karadžić, in qualità di comandante di Compagnia incursori. Nel 2000 ritorna in Bosnia, a Mostar, dove nell'ambito della Divisione Francese "Salamandre" è tra i responsabili delle operazioni psicologiche del contingente. Da maggiore e tenente colonnello, ha condotto operazioni speciali in Iraq e in Afghanistan. Nel dettaglio, Vannacci ha comandato per due turnazioni (2005-2006) lo Special Forces Task Group in Iraq ed è stato il primo comandante della Task Force 45 in Afghanistan, schierata a Herat e Farah e con la stessa ha preso parte a numerose azioni cinetiche contro gli insorti nei distretti di Farah, Bakwa, Bala Baluk, Delaram e Shindand. Gli incursori della Task Force 45, impiegati nell'individuazione e neutralizzazione dei gruppi di miliziani ostili hanno condotto operazioni mirate, finalizzate a limitare eventuali danni collaterali. 

Nel 2011, durante la Primavera Araba, Vannacci opera in Libia quale Comandante di Nucleo Avanzato del Comando Interforze delle operazioni delle Forze speciali (COFS), svolgendo attività di supporto alle autorità diplomatiche italiane. Sotto tale incarico ha organizzato e portato a termine l'evacuazione d'emergenza della sede diplomatica di Tripoli e dei cittadini italiani ancora rimasti nelle vicinanze della capitale. 

Tornato in Afghanistan, nel 2013, poco prima della transizione da ISAF a Resolute Support Mission (Operazione Sostegno Risoluto), Vannacci assume l'incarico di capo di stato maggiore delle Forze speciali della NATO (ISAF SOF HQ): si impegna nell'organizzazione dell'articolato Comando e nell'approvazione delle delicate operazioni che hanno visto il coinvolgimento di tutte le Forze speciali dell'Alleanza Atlantica. In riconoscimento dei risultati conseguiti, Vannacci è stato decorato dalle autorità statunitensi della Bronze Star Medal. 

Dal 2011 al 2013, Vannacci comanda il 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin". In seguito, dal 2014 al 2016, ha assunto l'incarico di capo ufficio relazioni internazionali presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, dove ha consolidato la rete di cooperazione internazionale militare tra l'Italia e le nazioni alleate e amiche. 

Nel 2016, promosso generale di Brigata, Vannacci assume il comando della Brigata Paracadutisti "Folgore". Durante tale incarico, ha aggiornato tutte le procedure tecnico-tattiche-aviolancistiche della Grande unità. Nel 2017, in Iraq, Vannacci ha assunto il comando del Contingente nazionale terrestre dell'operazione Prima Parthica nonché del Deputy Commanding General for Training della Coalizione anti ISIS nell'ambito dell'Operation Inherent Resolve. In tali ruoli è stato responsabile dell'addestramento e dell'equipaggiamento delle forze irachene impegnate nell'annichilimento militare dello stato islamico e nelle attività di contro-insurrezione e di controllo del territorio.

Successivamente, dal 2018, ha assunto l'incarico di capo di stato maggiore della Divisione "Vittorio Veneto". Dal gennaio 2020 ricopre l'incarico di addetto per la Difesa alla rappresentanza diplomatica italiana a Mosca, con accreditamenti in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Sotto tale profilo gestisce il periodo caratterizzato dall'inasprirsi dei rapporti tra l'Italia e la Federazione Russa, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina. Dichiarato "persona non grata" dalle autorità russe, come rappresaglia per le espulsioni decise dal Ministro degli esteri italiano a seguito delle vicende belliche tra Russia e Ucraina, conclude l'incarico nel settembre del 2022. 

Vannacci ha tre lauree di livello magistrale: in Scienze Strategiche (conseguita presso l'Università degli Studi di Torino), in Scienze Internazionali e Diplomatiche (presso l'Università di Trieste) e in Scienze Militari (presso l'Università di Bucarest). Ha conseguito, inoltre, il Master universitario di II livello in Scienze Strategiche presso l'Università di Torino e il Master di II livello in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano e l'Università LUISS di Roma. 

Nel 2019 è stato premiato dall'Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS) con il premio per le Missioni di pace. 

Nell'agosto 2023, ha pubblicato il libro Il Mondo al Contrario, che ha suscitato numerose polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti omofobi e sessisti. Come conseguenza di tale affaire, Vannacci perde il comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, appena assunto il 21 giugno 2023, già il 18 agosto dello stesso anno.

La questione dell'uranio impoverito

Vannacci è stato al centro di un acceso dibattito in merito all'esposizione dei militari italiani ai rischi dell'uranio impoverito e dei metalli pesanti in zona d'operazione. Sulla base di quanto riportato da alcune testate giornalistiche, durante il comando della missione Prima Parthica in Iraq (2017-2018), il generale Vannacci ha presentato due esposti alla Procura militare e alla Procura ordinaria di Roma denunciando gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano. Il generale Vannacci, negli ultimi mesi del suo comando in Iraq ha denunciato il pericolo di esposizione alle particelle di uranio impoverito all'interno del suo Documento di valutazione dei rischi (DVR) smentendo, de facto, i vertici del Ministero della Difesa che, per anni, hanno sostenuto l'inesistenza di tale minaccia per la salute.

Onorificenze italiane

Ordine al merito della Repubblica italiana (Cavaliere) 

Medaglia mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare 

Medaglia al merito di lungo comando nell'esercito (20 anni) 

Medaglia d'Oro al merito di lunga attività di paracadutismo militare 

Croce d'oro con stelletta per ufficiali e sottufficiali con 40 anni di servizio 

Croce commemorativa delle operazioni di pace 

Croce commemorativa per l'attività di soccorso in Iraq 

Medaglia NATO per il servizio in Afghanistan Medaglia NATO per il servizio nella ex Jugloslavia 

Medaglia commemorativa della Nazioni Unite per la Somalia 

Decorazione d'onore interforze dello Stato Maggiore della Difesa

Onorificenze straniere

Bronze Star Medal (Stati Uniti d'America) 

Legion of Merit (Stati Uniti d'America) 

Medaglia d'Onore dello Stato Maggiore della Romania 

Foreign Service Medal della Repubblica Ceca