Un passo indietro

Difese lo stupratore, l'attore Ashton Kutcher si dimette da compagnia tech contro gli abusi sessuali

Insieme a sua moglie Mila Kunis aveva parlato del collega di "That '70s Show" Danny Masterson, sotto processo, come un "fratello" e un "modello"

Difese lo stupratore, l'attore Ashton Kutcher si dimette da compagnia tech contro gli abusi sessuali
Wade Payne / Invision / AP
Ashton Kutcher, Danny Masterson

Ashton Kutcher, star di Hollywood e co-fondatore di Thorn, una compagnia tecnologica nata per proteggere i bambini dagli abusi sessuali, ha annunciato le dimissioni da presidente del board dopo le polemiche scatenate per aver difeso l'attore Danny Masterson, condannato per stupro.

"Questa decisione - ha spiegato la compagnia - avviene alla luce dei recenti eventi ed è presa per garantire che Thorn resti focalizzata sulla sua missione: costruire tecnologia per difendere i bambini dagli abusi sessuali". L'attore ha fondato questa compagnia assieme all'attrice Demi Moore.

Il 7 settembre un giudice di Los Angeles aveva condannato a una pena tra i 30 anni e l'ergastolo Masterson, accusato di aver stuprato due donne. Kutcher e sua moglie, l'attrice Mila Kunis, che hanno recitato con Masterson nella sitcom "That '70s Show", trasmessa anche in Italia, in due lettere inviate al giudice avevano descritto l'imputato come un "fratello" e un "modello".

Nei giorni seguenti i due, per rispondere all'indignazione che avevano suscitato tra i fan, avevano dovuto pubblicare un video sui social per chiarire che le lettere "erano state fatte perchéil giudice le leggesse e non per minare la testimonianza delle vittime o sottoporle a un nuovo trauma". L'intervento, però, ha finito per moltiplicare le polemiche. Così alla fine è arrivata la decisione.

"Dopo aver passato con mia moglie giorni a riflettere e a parlare con persone reduci da abusi - ha dichiarato Kutcher - sono arrivato alla decisione che la cosa migliore da fare era dimettermi da presidente del board e con effetto immediato". "Non posso permettere - ha aggiunto - che un mio errore possa distrarci dai nostri sforzi diretti ad aiutare i bambini".