Alla vigilia della missione del cardinale Zuppi a Pechino

Il Papa: "L'audacia della pace, profezia richiesta a chi ha in mano le sorti dei Paesi in guerra"

Il messaggio del Pontefice all'incontro promosso dalla Comunità di Sant'Egidio a Berlino. "Il grido della pace esprime il dolore e l'orrore della guerra, madre di tutte le povertà. Occorre 'l'audacia della pace', perché la guerra continua"

Il Papa: "L'audacia della pace, profezia richiesta a chi ha in mano le sorti dei Paesi in guerra"
LaPresse

In occasione di un evento promosso a Berlino dalla Comunità di Sant’Egidio, Papa Francesco chiedere di continuare a “pregare per la pace senza stancarci; a bussare, con spirito umile e insistente, alla porta sempre aperta del cuore di Dio e alle porte degli uomini. Chiediamo che si aprano vie di pace, soprattutto per la cara e martoriata Ucraina. Abbiamo fiducia che il Signore sempre ascolta il grido angosciato dei suoi figli. Ascoltaci, Signore!”. È l’appello accorato del Pontefice nel suo messaggio ai partecipanti all'Incontro internazionale di Preghiera per la pace, dal tema “L'audacia della pace”, che vede riuniti leader religiosi, uomini politici e di cultura.

Della Comunità di Sant’Egidio fa parte anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente CEI, che domani parte per la Cina per proseguire la sua missione per volere del Vaticano, proprio affinché si trovino vie per una “pace giusta”, come ripete spesso il prelato citando Bergoglio.

“Il grido della pace esprime il dolore e l'orrore della guerra, madre di tutte le povertà” ha continuato Papa Francesco. “Di fronte a questo scenario, non ci si può rassegnare. Occorre qualcosa di più. Occorre ‘l'audacia della pace’, che è al cuore del vostro incontro. Non basta il realismo, non bastano le considerazioni politiche, non bastano gli aspetti strategici messi finora in atto; occorre di più, perchè la guerra continua”.

Per il Papa “ci vuole il coraggio di saper svoltare, nonostante gli ostacoli e le obiettive difficoltà. L'audacia della pace è la profezia richiesta a quanti hanno in mano le sorti dei Paesi in guerra, alla Comunità internazionale, a tutti noi, specie agli uomini e alle donne credenti, perchè diano voce al pianto delle madri e dei padri, allo strazio dei caduti, all’inutilità delle distruzioni, denunciando la pazzia della guerra”.

“Occorre infatti andare avanti per valicare il muro dell'impossibile, eretto su ragionamenti che appaiono inconfutabili, sulla memoria di tanti dolori passati e di grandi ferite subite. È difficile, ma non è impossibile. Non è impossibile per i credenti, che vivono l'audacia di una preghiera speranzosa. Ma non dev'essere impossibile nemmeno per i politici, per i responsabili, per i diplomatici” ha concluso Bergoglio.