La via della Seta

Tajani: "L'Italia sostiene il dialogo con Pechino, l'anno prossimo Mattarella sarà in Cina"

Il Ministro degli Esteri Wang: "La via della Seta è stata carica di risultati, gli stretti contatti hanno consolidato la fiducia reciproca". Ma avverte: "Le nostre imprese non siano discriminate"

Tajani: "L'Italia sostiene il dialogo con Pechino, l'anno prossimo Mattarella sarà in Cina"
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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in occasione della missione in Cina, Pechino

L'Italia sostiene il dialogo con Pechino, anche nel favorire la pace in Ucraina e vuole continuare ad avere buoni rapporti commerciali con la Cina. La pace nel cuore dell'Europa e i rapporti diplomatici e commerciali con Pechino al centro della missione del ministro degli esteri Antonio Tajani che oggi ha chiuso la XI sessione del comitato Governativo Italia-Cina di Pechino davanti all'omologo cinese Wang Yi.

L'Italia gode della fiducia della Cina. "Grazie allo sforzo delle parti dei due paesi le relazioni bilaterali hanno registrato un buono sviluppo". I contatti tra XI e Meloni e Mattarella "hanno fissato l'orientamento delle relazioni e consolidato la fiducia reciproca", ha rimarcato Wang nel suo discorso finale.

"Prima della fine dell'anno sarà qui in Cina il ministro della ricerca e università Anna Maria Bernini, come nelle prossime settimane il ministro del turismo Santanché. Poi naturalmente ci sarà il presidente del Consiglio e il prossimo anno il presidente Mattarella, a suggellare questa forte amicizia e collaborazione su temi concreti", ha annunciato Tajani nel suo intervento conclusivo.

Nonostante le perplessità del ministro italiano, secondo Wang "la cooperazione con l'Italia nell'ambito della nuova Via della Seta è stata ricca di risultati negli ultimi 5 anni, l'interscambio commerciale è arrivato a 80 miliardi di dollari da 50 miliardi e l'export italiano verso la Cina è aumentato del 30%", ha sottolineato il ministro cinese rivolgendosi ai presenti. 

“La Cina è - quindi - pronta a importare maggiori quantità di prodotti italiani e fornire agevolazioni alle imprese italiane che vogliono investire in Cina con misure concrete. Tuttavia, ha aggiunto Wang, ”da parte nostra auspichiamo da parte italiana che le imprese cinesi che operano in Italia non vengano discriminate".

Dunque si conclude positivamente - da ambo le parti - la visita nella Capitale della superpotenza cinese. In un messaggio diffuso sul social network X, con l'hashtag #DiplomaziaDellaCrescita, Tajani ha scritto: "Abbiamo un interscambio in crescita e più di 1600 imprese italiane nel Paese, la Cina è il primo partner in Asia".