Ciclismo

Da Firenze a Nizza scavalcando due volte le Alpi: il Tour de France 2024 parte dall'Italia

La Grande Boucle per la prima volta terminerà fuori Parigi, scelta dettata dall'appuntamento dei Giochi Olimpici 2024 che si terranno dal 26 giugno all'11 agosto. Le prime quattro tappe nel Belpaese

Da Firenze a Nizza scavalcando due volte le Alpi: il Tour de France 2024 parte dall'Italia
gettyimages
Presentazione Tour de France 2024

Il Tour de France 2024, presentato a Parigi, partirà da Firenze il 29 giugno prossimo per arrivare a Nizza il 21 luglio dopo un doppio passaggio delle Alpi con numerose incursioni sopra il 2 mila metri. Al via da Firenze attraversando Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, fino ad accompagnare la corsa gialla in Francia. Il percorso in particolare comprenderà il valico del Galibier, che separa le Alpi Cozie francesi dalle Alpi del Delfinato e la cima della Bonnette, 2.802 metri, la strada asfaltata più alta d'Europa. Sarà anche la prima volta che la Grande Boucle terminerà fuori Parigi, scelta dettata dall'appuntamento dei Giochi Olimpici 2024 che si terranno dal 26 giugno all'11 agosto. Prime quattro frazioni “italiane”.

La prima frazione, il 29 giugno sarà di 206 km da Firenze a Rimini, si proseguirà poi con i 200 km da Cesenatico a Bologna. La terza giornata porterà il gruppo in Piemonte, attraverso la tappa più lunga della Grande Boucle, da Piacenza a Torino per un totale di 229 km. Il Belpaese saluterà la corsa gialla il 2 luglio quando il plotone partendo da Pinerolo, e percorrendo 138 km, attraverserà il confine arrivando a Valloire, dopo aver scalato il Galibier. L’Italia sarà protagonista della Grande Boucle per alcuni giorni e sarà allora che torneranno le immagini dei nostri campioni, che  hanno scritto fantastiche pagine nella storia dello sport.

200 km per la seconda frazione, dedicata al "Pirata" Marco Pantani, il ciclista che ha emozionato il popolo del ciclismo, soprattutto in salita. Il passaggio attraverso l'Emilia-Romagna porterà il gruppo a Imola e al suo circuito automobilistico.  Santuario di San Luca (1,9 km al 10,6%), per la parte finale della tappa tradizionale finale del Giro dell'Emilia, ma che abbiamo visto anche nel Giro d'Italia. 

La terza frazione con i suoi 229 km partirà da Piacenza per arrivare a Torino, sarà la più lunga di tutto il Tour, gara adatta ai velocisti. In questa giornata la corsa gialla renderà omaggio a Fausto Coppi, attraversando Tortona, città dove l'indimenticato campione morì il 2 gennaio del 1960. Torino, città ha ospitato tre arrivi del Tour nel 1956, 1961 e 1966, nonché una partenza di tappa nel 1996.

Con la quarta frazione si “scavalla” in Francia, partenza italiana da Pinerolo e arrivo a Valloire, con una frazione breve di 138 km, ma terrificante e la classifica generale, già in questa giornata potrebbe delinearsi, montagne per nulla facili da scalare: Sestriere, Monginevro e Galibier. Questa sarà la prima occasione di sfida per gli uomini di classifica.

Christian Prudhomme, direttore del Tour de France GettyImages
Christian Prudhomme, direttore del Tour de France

La settima frazione, da Nuits-Saint-Georges a Gevrey-Chambertin, è quella della prima prova contro il tempo (25 km), mentre il 7 luglio la Grand Boucle si dipanerà fra 14 settori di strade bianche, per un totale di 32 chilometri. Dopo il primo giorno di riposo un po' di tregua, poi l'undicesima tappa con Col de Neronne, Puy Mary Pas de Peyrol e Col de Pertus prima dell'arrivo sui Pirenei: si comincia con Tourmalet, Hourquette d'Ancizan e arrivo a Pla d'Adet, il giorno dopo - il 14 luglio, festa nazionale francese - nella 15esima tappa ecco Peyresourde, Col d'Agnes e Port de Lers prima dell'ascesa finale a Plateau de Beille. I corridori avranno quindi la seconda e ultima opportunità di ricaricare le pile prima del gran finale: 17esima tappa con Col Bayard e Col du Noyer, nella 19^ si sale sul Col de Vars e quindi La Bonette, che con i suoi 2802 metri rappresenta la cima più alta dell'intero percorso. Ma a decidere i giochi potrebbero essere le ultime due prove: la 20esima tappa prevede Col de Braus, Col de Turini, Col de la Colmiane e arrivo sul Col de la Couillole, con ascesa finale di 15,7 km con pendenza media del 7,1%.

Dulcis in fundo, il 21 luglio, la cronometro individuale di 34 km fra Monaco e Nizza, chiamata a sostituire Parigi visto che cinque giorni dopo inizieranno le Olimpiadi. Un percorso tosto, che rende quasi impossibile pensare a un'accoppiata Giro-Tour, ma che sulla carta garantisce spettacolo: Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar si daranno battaglia ma occhio al possibile terzo incomodo, da Remco Evenepoel a Primoz Roglic.

Christian Prudhomme, direttore del Tour de France GettyImages
Christian Prudhomme, direttore del Tour de France

"All'estero, la Francia è conosciuta per Parigi e la Costa Azzurra. Senza la capitale dovevamo andare a Nizza, che ha anche una grande tradizione ciclistica". Così il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme, ha presentato il percorso del 2024. Nizza sarà il finale di una corsa che avrà tra le sue attrattive le strade sterrate. Ispirata alle classiche Strade Bianche italiane, la novità si presenterà alla nona tappa, alla vigilia del primo giorno di riposo, tra i vigneti dello Champagne. I ciclisti dovranno superare 14 tratti sterrati, per un totale di 32,2 chilometri, sulle strade dei viticoltori. "È un modo per rompere la monotonia- dice Prudhomme- per evitare di concatenare tappe pianeggianti che finiscono in 'sprint'. Non potevamo andare su tratti acciottolati, quindi siamo ricorsi a queste strade sterrate, che costituiscono l'ultima grande novità del ciclismo".

Il direttore del Tour de France ha detto che lo sterrato obbligherà le squadre a selezionare i propri corridori in base anche a quella tappa, rompendo anche in questo caso lo schema del leader e dei gregari per la montagna. Sarà un Tour di montagna, con un dislivello complessivo di 52.230 metri, tra Italia, San Marino, Francia e Monaco, sette tappe di montagna e quattro arrivi in quota, ventisette grandi vette in totale, tre negli Appennini, una sulle Alpi italiane, 12 sulle Alpi francesi, tre sul Massiccio Centrale e otto sui Pirenei. "È un Tour meno montuoso rispetto a quello dell'anno scorso (che comprendeva 30 salite)- dice ancora Prudhomme- ma ciò non significa che sia meno duro".