L'evento a Firenze

Intelligenza Artificiale e social media, il fondatore di Snapchat: "I social? Io non li uso"

Evan Spiegel, ospite ieri di Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, ha risposto alle domande di 400 giovani su temi quali la lotta alla disinformazione e il corretto utilizzo degli strumenti della Rete

Evan Spiegel, fondatore e Ceo di Snapchat, principale piattaforma al mondo di "visual messaging" con 375 milioni di utenti attivi al giorno, è stato ieri ospite di Andrea Ceccherini, a Firenze, per un appuntamento del ciclo "I nuovi incontri dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori: un dialogo internazionale per connettere i giovani al futuro".

L’iniziativa, moderata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ha visto la partecipazione di una delegazione di 400 giovani delle scuole secondarie superiori italiane, giunti a Palazzo Corsini in rappresentanza degli alunni che partecipano al progetto “Il Quotidiano in Classe”.

Insieme ai giovani studenti Spiegel ha affrontato temi cruciali per il futuro dell'informazione, come la lotta alle fake-news e l'utilizzo corretto dei tanti strumenti tecnologici oggi disponibili in Rete. Tra questi l'Intelligenza Artificiale e la Realtà Aumentata sulle quali Snapchat sta investendo molto.

“La mia visione sull'Intelligenza Artificiale è abbastanza ottimistica” ha detto Spiegel rispondendo a una delle molte domande che gli studenti gli hanno rivolto. "Sono strumenti potenti ma limitati. Si sta sviluppando come mezzo, sta portando cose buone in termini di previsioni”. "Anziché essere preoccupati di quello che si farà in futuro con l'intelligenza artificiale, bisogna guardare i danni che si fanno oggi - ha spiegato l'imprenditore statunitense - come ad esempio chi utilizza l'Intelligenza Artificiale per la frode, perché possono imitare la voce di qualcuno e convincerli a mandare del denaro, e  viene anche utilizzata per propagare disinformazione in modo personalizzato sulla base di interessi particolari".

“In Snapchat sosteniamo che l’accesso a informazioni accurate sia un elemento fondante di una società democratica. Partiamo da un fatto: l’informazione online è stata protagonista di profonde evoluzioni ed è sempre più difficile oggi capire cosa è vero e cosa no. Ecco perché in Snapchat lavoriamo costantemente per assicurarci che i contenuti pubblici della nostra app rispettino le più stringenti linee guida in tema di contenuti. Distribuiamo anche contenuti da fonti certificate e l'app è sviluppata affinché si possa prevenire la diffusione di fake-news” ha detto Spiegel.

A proposito dei social media, il Ceo di Snapchat ha rivelato: "io non li uso, assolutamente no, per cui non hanno nessuna influenza nella mia vita. A volte sono i colleghi che mi dicono cosa succede su Instagram, a me non interessa". L'imprenditore ha poi affermato: "Con l'arrivo degli smartphone sempre di più il computer fa parte della realtà, però oggi vediamo la gente per strada che guarda il telefonino, tutti che stanno lì a guardare lo schermo, per cui spero che con gli occhiali per la realtà aumentata potremo passare più tempo nel mondo reale".

Con l'iniziativa del Quotidiano in Classe "cerchiamo di aprire di più gli occhi dei giovani sul mondo e di appassionarli ai fatti che succedono intorno a noi, di alimentare la curiosità e la loro sete di sapere e di sviluppare il loro pensiero critico - ha dichiarato Andrea Ceccherini, Presidente Osservatorio Permanente Giovani-Editori - mostrando loro come tre diverse fonti informative raccontino diversamente la stessa identica notizia. È un esercizio, il nostro, per allenare una generazione a pensare, a riflettere, a meditare, ad usare di più la propria testa. Ed è soprattutto un modo per tenere i giovani dentro e non fuori la società, per farne degli attori e non degli spettatori, per renderli dei cittadini, non dei sudditi”.