Comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio europeo

Meloni in Parlamento: "Lavorare insieme per evitare escalation" in Medioriente

La premier in Senato: "Non cadiamo nella trappola dello scontro di civiltà. Rilascio immediato degli ostaggi di Hamas e accesso umanitario a Gaza". Poi: non affievolire il sostegno all'Ucraina e stop a Schengen, troppi i rischi

"Non devono esserci dubbi a sostenere il diritto Israele a esistere" in linea "con il diritto internazionale". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, in programma giovedì e venerdì. L'intera Aula del Senato si è levata in piedi ad applaudire quando la presidente del Consiglio ha manifestato "vicinanza alle vittime della violenza di Hamas".

"Noi – ha aggiunto - dobbiamo essere consapevoli degli schieramenti in campo. C'è chi lavora ad un processo di normalizzazione e chi ha interesse ad alimentare lo scontro. Accade nel mondo arabo e anche al di fuori", occorre "lavorare insieme per evitare l'escalation del conflitto. Siamo molto preoccupati dalle conseguenze che il conflitto scatenato da Hamas sta avendo in particolar modo sulla popolazione palestinese". 

"In tutti questi contesti" di dialogo internazionale "ho sottolineato l'importanza di contribuire alla de-escalation e a riprendere quanto prima l'iniziativa politica per arrivare a una soluzione strutturale due popoli, due stati. Nessuna causa potrà mai giustificare il terrorismo, nessuna causa potrà mai giustificare un'aggressione terroristica scientemente preordinata e organizzata per colpire civili innocenti del tutto estranei alle dinamiche militari. Nessuna causa potrà mai giustificare il rapimento o l'uccisione, casa per casa, di donne e bambini". 

La premier ha sottolineato che "i civili di Gaza, i diritti del popolo palestinese e le istituzioni che lo rappresentano legittimamente, a partire dall'Autorità Nazionale Palestinese, sono essi stessi vittime della politica di Hamas, e le due cose non devono essere sovrapposte. Sono convinta – ha continuato - che lavorare concretamente, e con una tempistica definita, a una soluzione strutturale per la crisi israelo-palestinese sarebbe anche il modo più efficace possibile per svelare il bluff di Hamas agli occhi dei palestinesi e contribuire a sconfiggerlo".

"Siamo molto preoccupati per la sorte degli ostaggi nelle mani di Hamas, anche se il giovane cittadino italiano Nir Forti, e i due coniugi italo-israeliani Eviatar Moshe Kipnis e Liliach Lea Havron non ce l'hanno fatta. Penso di rappresentare il sentimento dell'intera aula e dell'intera Nazione nel ribadire la nostra vicinanza e il nostro affetto ai loro figli, ma anche nel richiedere con forza l'immediato rilascio di tutti gli altri ostaggi, a partire da donne, bambini e anziani. La nostra priorità immediata rimane l'accesso umanitario, indispensabile per evitare ulteriori sofferenze della popolazione civile" ma anche "esodi di massa", specificando che per quanto riguarda le polemiche "sulla possibile sospensione degli aiuti europei" alla popolazione palestinese "si tratta esclusivamente di una revisione per escludere che anche solo un euro possa arrivare ad Hamas".

Il conflitto in Ucraina

"In mondo in cui non esistono più linee rosse invalicabili è un Mondo insicuro per tutti, anche per noi, non solo per chi è coinvolto nei conflitti. Non è un caso che non ci siano state condanne specifiche della Russia dell'attacco di Hamas". Per questo si intende ribadire "il sostegno al popolo ucraino. Non dobbiamo fare l'errore di affievolire il sostegno alla causa ucraina". L''Italia guarda "non solo al presente ma un futuro di pace, a un futuro europeo per l'Ucraina". Meloni ha poi sottolineato come “la guerra del grano sia una guerra condotta contro i poveri". L'Italia, ha detto, continua a "condannare" la Russia per il blocco del grano ucraino, Roma farà "tutti gli sforzi" per superarlo "perché quella scelta impatta sui paesi più in difficoltà". 

Migrazione

"Per la prima volta nel mese di ottobre il numero di migranti irregolari è diminuito, il lavoro fatto comincia a dare suoi frutti", anche grazie all'"accordo con la Tunisia nonostante una parte politica abbia provato in tutti i modi a sabotarla". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. 

Bisogna "sostenere la doppia transizione diminuendo la dipendenza da paesi terzi" come "la Cina". L'Italia sostiene questo obiettivo ma "imporre a tappe forzate i provvedimenti del green deal è un errore che rischia di impattare su cittadini che potrebbero pagarne il prezzo".

Serve un "approccio pragmatico alla transizione" affinché sia economincamente e socialmente "sostenibile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. Il rischio di un "approccio miope" è la "desertificazione industriale del nostro continente".

"La stessa presidente" Ursula von der Leyen "ha inviato in queste ore una lettera al Consiglio dando atto dei passi concreti fatti in questa direzione e annunciando, tra l'altro, un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. È un impegno significativo che siamo pronti a sostenere".

“L'intelligence conferma che dalla rotta balcanica possono arrivare per noi i maggiori rischi, questa è la ragione che ha spinto il governo ad agire tempestivamente sospendendo Schengen e ripristinando i controlli con la Slovenia”. 

"Grazie alle forze dell'ordine per lavoro" fatto per la sicurezza "assicurando alla giustizia fondamentalisti pronti a colpire". "Dobbiamo fare i conti con i rischi connessi" anche alla "radicalizzazione di immigrati spesso irregolari". "Può esistere purtroppo un legame tra terrorismo e immigrazione irregolare. e ha sbagliato chi ha liquidato questo possibile nesso" e portato avanti in passato "politiche fallimentari delle porte aperte". 

"Abbiamo quindi il dovere di alzare la guardia, come abbiamo fatto a partire dall'implementazione delle misure di protezione delle comunità ebraiche e dei luoghi sensibili in tutta Italia". Il punto è stato sottolineato in riferimento al ritorno di azioni di "lupi solitari". "E come hanno fatto nelle ultime ore le nostre forze dell'ordine, che ringrazio a nome di tutti gli italiani per lo straordinario lavoro che svolgono ogni giorno al servizio della nazione, assicurando alla giustizia alcuni fondamentalisti pronti a colpire in qualsiasi momento", ha aggiunto.

Meloni, grazie al Senato per un dibattito senza polemiche 

"Voglio ringraziare l'Aula del Senato per questo dibattito. L'assenza, salvo casi rari, di toni gratuitamente polemici mi pare dia atto della consapevolezza della fase molto delicata che stiamo affrontando a livello internazionale. Mi pare ci sia consapevolezza e voglio ringraziare i colleghi intervenuti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni iniziando sua replica. 

Più l'Ue "si amplia", più "non penso che" la questione "si risolva modificando le regole sull'unanimità - ha spiegato poi la premier al Senato. Non funzionerebbe comunque. Dobbiamo discutere non delle regole ma delle priorità. Più siamo, più non possiamo pensare di occuparci di cose minime" ed è il motivo per cui sono stata definita "euroscettica". L'Ue si è occupata di "cose che potevano essere lasciate a competenze nazionali, e non di grandi strategie", "non abbiamo avuto ciò per cui l'unione serviva". 

La premier ha poi sottolineato che "dobbiamo essere consapevoli, e siamo tutti orientati a lavorare insieme: sul tema dell'antisemitismo non vale la pena dividersi, di dire che la responsabilità è di qualcuno piuttosto che di un altro". Rispondendo al senatore del Pd Francesco Verducci.   "Sono d'accordo che si debba lavorare a ogni livello per combattere la propaganda antisemita". Questa propaganda e "la disinformazione sono diventate uno strumento delle guerre ibride, lo vediamo oggi in Medio Oriente come ieri sulla questione ucraina. È anche un tema che approfondiamo legato all'Intelligenza artificiale, un'altra grande questione che l'Italia porterà nella sua presidenza del G7. 

"Quello con la Tunisia non è un accordicchio, ma l'inizio di una partnership strategica. Nell'ultimo mese le cose stanno andando molto bene e lo si deve alle autorità tunisine perchè vedono che c'è un approccio diverso con le autorità italiane". Ha sottolineato la premier precisando che "il piano Mattei" sarà oggetto di un "confronto con il parlamento, non pensiamo di fare da soli". E' una "iniziativa strategica che "ci fa guardare con interesse anche dagli altri partner europei". 

La presidente del consiglio dopo le comunicazioni è andata al Quirinale dove si tiene il pranzo con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

 

Al Senato presentate sei risoluzioni  

Sono sei le risoluzioni presentate al Senato sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio Ue. Sono di maggioranza, di AVS, del Pd, del M5S, di Iv e di Azione. Sui testi il ministro per le Politiche Ue Raffaele Fitto renderà il parere del governo al termine della replica della presidente del Consiglio.

Via libera dell'Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue