Politica economica

Nella Nadef tagli alla sanità pubblica: insorge il Pd. Schlein:"Un italiano su 5 rinuncia a curarsi"

Intanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio di saluto al Festival delle regioni sottolinea che il Servizio sanitario nazionale "'è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare'

Nella Nadef tagli alla sanità pubblica: insorge il Pd. Schlein:"Un italiano su 5 rinuncia a curarsi"
(GettyImages)
terapia intensiva

Cala l'incidenza della spesa per la sanità sul Pil: in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, si passa dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno. Lo riporta una tabella di previsione tecnica della Nadef, la Nota di aggiornamento al DEF. Un definanziamento che va a colpire una sistema sanitario già profondamente in difficoltà.

I dati si apprendono proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio di saluto al Festival delle Regioni, sottolinea che il “Servizio sanitario nazionale è  ”un patrimonio prezioso da difendere e adeguare", e scatenano una rivolta all'interno di partiti dell'opposizione.

Sergio Mattarella al festival delle regioni, Torino 0210 rainews
Sergio Mattarella al festival delle regioni, Torino 0210

"Il governo di Giorgia Meloni continua a tagliare il servizio sanitario nazionale mentre un italiano su cinque rinuncia a curarsi a causa della crisi. La situazione della sanità pubblica costringe sempre più italiani a non curarsi e la risposta del governo è tagliare ancora fondi: un atteggiamento gravissimo e incomprensibile che non faremo passare sotto silenzio. Tutte le persone devono sapere che Meloni mentre cerca un nemico al giorno sta smontando pezzo per pezzo il nostro diritto alla salute", afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

"I numeri della Nadef ci dicono che cala la spesa per la sanità pubblica di due miliardi, ignorando le richieste dell’opposizione e smentendo lo stesso ministro Schillaci che aveva chiesto almeno 4 miliardi per la manovra. Le stime del valore della spesa sanitaria rispetto al Pil ci dicono che dal 6,6 del 2023 passeremo al 6,1 del 2026", rimarca il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "Questo significa che non c’è nessun investimento per la sanità pubblica, e nella Nadef solo l’annuncio vago di risorse per il personale sanitario. Che è carente in tutta Italia, anche in regioni del Nord come Veneto, Lombardia e Emilia, o nel centro la Toscana, che fino a poco tempo fa avevano standard di eccellenza. Mancano i medici e soprattutto gli infermieri. Liste di attesa sempre più lunghe e tante, troppe rinunce di esami e screening oncologici da parte dei cittadini. Tutto questo ci racconta che sta continuando il definanziamento del servizio sanitario nazionale e che questo governo sta uccidendo la sanità pubblica".

Dura anche la posizione del governatore della Puglia, Michele Emiliano

"Se nella prossima legge di bilancio non c'è un aumento del fondo sanitario nazionale di almeno 4 miliardi la sanità italiana è tecnicamente in default, anche per le regioni più ricche e importanti. E non ne parliamo per le regioni meno ricche", ha detto a margine del festival delle Regioni in corso a Torino.

Senza le risorse "non potremo fare assunzioni e non potremo abbattere le liste d'attesa. Nel caso della Puglia, dobbiamo inaugurare due nuovi ospedali per più di 1.200 posti e abbiamo bisogno - ha concluso - che il fondo sanitario nazionale regga questo miglioramento della rete sanitaria".

Liste d'attesa GettyImages
Liste d'attesa

“Lo sport preferito a sinistra è attaccare il governo”. Risponde così ai commenti dell'opposizione il senatore Franco Zaffini (FdI), presidente della commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, di Palazzo Madama.

"'Ripetete una bugia mille volte e diventerà una verità, la frase è attribuita a Goethe ma la sinistra, a corto di idee o semplici proposte, ormai l'ha fatta sua e a furia di ripetere che il governo ha tagliato i fondi sulla Sanità ha finito per crederci; e dire che i suoi governi, quelli dove era presente il Pd, hanno tagliato dalla Sanità in meno di 10 anni oltre 30 miliardi, hanno bloccato le assunzioni è inventato i famigerati tetti di spesa. Ora la segretaria Pd, Elly Schlein, piombata sulla terra da Marte, ha attaccato ancora il governo sulla Nadef, inventando tagli inesistenti", ha detto.

“Il governo Meloni, quest'anno ha stanziato 2,15 miliardi in più al fondo sanitario nazionale per il 2023, 2,3 miliardi in più nel 2024 e per il 2025 2,5 miliardi in più. Si tratta di oltre 7 miliardi; se includiamo gli 1,3 miliardi contenuti nel cosiddetto decreto bollette, in tre anni aumentiamo di più di 8 miliardi la dotazione del fondo sanitario nazionale”. ha aggiunto Zaffini. 

Tranquillo sull'operato del governo anche il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo

"Dobbiamo lavorare non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista organizzativo. Non è detto che servano più risorse per rendere più efficace il nostro sistema sanitario", ha detto il ministro a margine del 2° Festival delle Regioni e delle Province autonome a Torino. "Stiamo lavorando con le Regioni - aggiunge - per cercare di trovare soluzioni, che sono anche tecnologiche, che ci consentano di correggere quegli errori che abbiamo accumulato nel passato dal punto di vista della gestione della sanità del territorio".

A bacchettare il governo attraverso i social arriva anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta che, commentando alcune cifre della Nota di aggiornamento al Def in materia di sanità, scrive su X :  "Il rapporto spesa sanitaria/Pil nella Nadef 2023 quest'anno è 6,6%, nel 2024 6,2%, nel 2025 6,2%, nel 2026 6,1%. Altro che rilancio della sanità pubblica. Questo è il definitivo colpo di grazia".