La denuncia anche da Amnesty International

India, a rischio la libertà di stampa. Perquisizioni e arresti per giornalisti e attivisti

Già lo scorso febbraio ci fu un raid nella sede della Bbc del Paese asiatico. Dura critica da parte delle associazioni di categoria

India, a rischio la libertà di stampa. Perquisizioni e arresti per giornalisti e attivisti
AP
Giornalisti perquisiti in India

Timore per la libertà di stampa in India. Due giornalisti sono stati arrestati dopo una massiccia operazione della polizia che ha perquisito, dopo una irruzione, le case di oltre quaranta tra giornalisti, illustratori, storici e editori. 

Tra i fermati a New Delhi risultano il fondatore del sito di notizie online NewsClick e i responsabili delle risorse umane Prabir Purkayastha e Amit Chakravarthy, accusati di irregolarità contabili e finanziamenti occulti dall'estero.

Ciò che desta maggiore preoccupazione è che nei loro confronti è stato applicato il codice Uapa, che punisce le attività terroristiche e la cospirazione contro l'India.

Il sito, secondo quanto denunciato dal New York Times, avrebbe ricevuto denaro da un facoltoso americano per diffondere propaganda cinese.

"Non è  la prima volta che si abusa della legge anti terrorismo per aggredire e intimidire critici del governo in India", ha denunciato Amnesty  International. Già alcuni mesi fa, la Guardia di Finanza indiana aveva effettuato un raid negli uffici della Bbc a Nuova Delhi e Mumbai, dopo la pubblicazione di un documentario critico sul Premier Narendra Modi. 

 

La giornalista di NewsClick, Aritry Das, ha raccontato sui social media che la polizia ha fatto irruzione in casa sua all'alba, l'ha quindi interrogata e le ha sequestrato laptop, telefono e gli hard disk del computer.

Dure critiche da parte del giornalismo indiano, preoccupato per quanto sta accadendo. Le associazioni dei reporter hanno condannato le ispezioni  definendole "un preoccupante tentativo di imbavagliare i giornalisti e un attentato al diritto fondamentale della libertà di stampa", come affermano, in un comunicato congiunto, la National Alliance of Jounlaists, la Delhi Union of Journalists, il Press Club of India e l'Editors Guild of India.