Dipendenza dai social

Salute mentale, oltre 30 Stati Usa fanno causa a Meta: contenuti dannosi per ragazzi

La società madre di Facebook e Instagram è accusata di fuorviare il pubblico sui rischi dell’uso dei social media e di aver contribuito allo sviluppo di dipendenze tra i giovani

Salute mentale, oltre 30 Stati Usa fanno causa a Meta: contenuti dannosi per ragazzi
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Sono 42 gli Stati statunitensi ad aver fatto causa a Meta Platforms per le sue funzionalità che creerebbero dipendenza tra bambini e adolescenti. Lo hanno annunciato i procuratori generali statali. In 33 partecipano a una causa federale presentata nel Northern District della California, a cui se ne aggiungono altri nove, che hanno presentato una causa contro Meta nei rispettivi Stati, secondo quanto comunicato dalla procuratrice di New York, Letitia James, con una nota per la stampa. Tra gli stati che hanno intentato causa federale ci sono California, Colorado, Louisiana, Nebraska, New York, Carolina del Sud, Washington e Wisconsin

Le accuse: dipendenza e promozione del disformismo corporeo

Secondo gli Stati, Meta ha creato delle funzionalità su Instagram e Facebook che spingono i giovani a restare sempre più a lungo sui social e a farceli tornare continuamente, attraverso algoritmi, allarmi, notifiche e il cosiddetto scroll infinito. Inoltre, la società ha incluso funzionalità che avrebbero un impatto negativo sulla salute mentale dei giovani, con il continuo paragone con gli altri e provocando la promozione del disformismo corporeo, con funzionalità come il "mi piace" o i filtri per le foto. 

E ancora, Meta è accusata di violazione del Children's Online Privacy Protection Act, con la raccolta dei dati personali degli utenti con meno di 13 anni che avverrebbe senza il consenso dei genitori.

Non è la prima volta che un'ampia coalizione di autorità giudiziarie statali Usa si unisce per attaccare la piattaforma di Mark Zuckerberg. Secondo i procuratori Meta è ben consapevole degli effetti negativi che la sua architettura potrebbe avere sui suoi giovani utenti. "Sebbene Meta abbia pubblicamente negato e minimizzato questi effetti dannosi, non può invocare in modo credibile l'ignoranza", ha scritto l'ufficio di James in un comunicato stampa. "I documenti di ricerca interni di Meta mostrano la consapevolezza che i suoi prodotti danneggiano i giovani utenti. In effetti, gli studi interni commissionati da Meta - e tenuti riservati fino a quando non sono stati divulgati da un informatore e segnalati pubblicamente - rivelano che Meta è a conoscenza da anni di questi gravi danni associati al tempo trascorso dai giovani utenti sulle sue piattaforme". L'ex dipendente di Facebook Frances Haugen ha suscitato scalpore 2021 dopo aver fatto trapelare documenti interni dell'azienda che rivelavano ricerche interne sui suoi prodotti. 

Una serie di documenti sull'impatto di Instagram sugli adolescenti ha rilevato che "il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando si sentivano a disagio con il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio", ha riferito il Wall Street Journal prima che Haugen rendesse nota la sua identità. 

La replica di Meta

"Condividiamo l'impegno dei procuratori generali nel fornire agli adolescenti esperienze online sicure e positive e abbiamo già introdotto oltre 30 strumenti per supportare gli adolescenti e le loro famiglie", ha affermato il portavoce di Meta Andy Stone in una nota. "Siamo delusi dal fatto che, invece di lavorare in modo produttivo con le aziende di tutto il settore per creare standard chiari e adeguati all'età per le numerose app utilizzate dagli adolescenti, i procuratori generali abbiano scelto questa strada".